Uno Scacchista

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Un Carlsen stellare stravince il 6° Memorial Gashimov

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(Uberto D.)
Carlsen ha vinto a Shamkir con 7 su 9 e una prestazione da quasi 3000 Elo (per la precisione 2988), mostrando, specialmente nelle 3 vittorie consecutive degli ultimi tre turni contro Giri, Karjakin e Grischuk, un gioco talmente brillante che qualcuno ha commentato “La bestia è tornata“.

[Nella foto Carlsen riceve le congratulazioni di Sarkhan Gashimov, fratello del compianto Vugar]

Se qualcuno aveva storto il naso davanti al (relativamente) opaco 2018 di Carlsen e alle 12 patte del mondiale di Londra, oggi deve stropicciarsi gli occhi davanti a un 2019 assolutamente strepitoso: partecipazione e vittoria a due supertornei (Tata Steel Chess e 6° Memorial Gashimov), 22 partite con 10 vittorie e 12 patte, prestazione annuale da 2927 (!!), striscia di imbattibilità portata a 50 (con 14 vittorie) e Elo live salito a 2861, con 45 punti di vantaggio sul secondo, Caruana (che era arrivato al mondiale con soli 3 punti di distacco).
I numeri, calcolati dal giornalista norvegese Tarjei J. Svensen, parlano chiaro, ma è la qualità del gioco messo in mostra dal norvegese negli ultimi tre turni ad aver impressionato tutti.

“Una prestazione stellare, assolutamente unica. Carlsen al suo meglio” (Radjabov)

“Penso che Magnus abbia semplicemente giocato incredibilmente bene oggi” (Grischuk)

Ne è ovviamente molto soddisfatto anche Carlsen che ha probabilmente ripreso a giocare come il suo giocatore favorito di sempre: se stesso di 4-5 anni fa (Carlsen in conferenza stampa dopo una delle partite del mondiale)

“Questo è stato uno dei migliori tornei che abbia giocato, sia in termini di risultati sia come qualità delle partite” (Carlsen)

Andiamo per ordine, però, e vediamo come si è arrivati a questo risultato e a queste dichiarazioni.

La giornata di riposo

Nella giornata di riposo dopo il 5° turno, le attività sportive (calcio e basket) l’hanno fatta da padrone.Come sempre Carlsen ha partecipato a tutte le competizioni, dimostrando ancora una volta la sua volontà di vincere sempre e comunque. Guardate questa azione sul campo di calcetto (sul quale però stavolta non ha vinto):

E’ stata anche organizzata una simultanea. Nulla di particolare da segnalare, a parte il divertente contrasto di abbigliamento tra i GM: notate qualche differenza?

Karjakin e la sua preparazione teorica

Il 6° turno ha visto l’importante vittoria di Karjakin su Anand. Oltre agli effetti sulla classifica, la partita ha suscitato un certo scalpore perché il russo ha praticamente giocato 37 mosse di preparazione casalinga. La sua prima pensata vera è avvenuta infatti alla 38ª mossa. A quel punto la posizione era migliore e, complici un paio di imprecisioni di Anand, Karjakin ha vinto il finale con ottima tecnica.

Subito dopo la partita sono arrivati la moglie Galina e il primo figlio di Karjakin: ecco come il piccolo Alexei (3 anni e mezzo) ha salutato il padre:

Ed ecco la felice famiglia Karjakin; manca il secondo figlio Mikhail, che non ha ancora 2 anni.

Sergey, la sempre sorridente Galina e il figlio maggiore Alexei (in braccio a uno degli organizzatori)

Carlsen ha faticato un po’, ma alla fine ha pattato bene contro Ding Liren.

Navara e Giri durante la conferenza stampa dopo la loro partita del sesto turno

Dopo la patta con Navara, è stato chiesto a Giri perché si trovi in fondo alla classifica. Pronta la risposta di Navara: “Perchè stavolta non ci sono io!

Carlsen inizia un trittico da incorniciare

L’unica partita a non finire patta nel settimo turno è stata quella tra Carlsen e Giri, ma che partita! Qualcuno l’ha già definita “partita dell’anno”, ma per essere un vero capolavoro è mancata la chiusura brillante, come lo stesso Carlsen ha detto il giorno dopo.

Rimane però il fatto che il sacrificio di pedone di Carlsen sia sorprendente e sottintenda un concetto di attacco “monumentale”.

C’è anche chi, riferendosi alla vittoria di Carlsen contro Rapport al Tata Steel Chess di gennaio, crede di aver trovato una facile manovra vincente buona per tutte le occasioni:

Una grande vittoria di sicuro, soprattutto per l’originalità e il coraggio dimostrati dal Campione del Mondo.

Un Carlsen con molta inventiva nel settimo turno contro Giri

E’ continuato il torneo difficile per Mamedyarov, che ha pattato a fatica contro Ding Liren.

Per il settimo turno, Mamedyarov ha deciso di contrastare la giacca alla Joker di Topalov con un maglione giallo-cappa di Robin: cabala cromatica?

Carlsen: “Tutti giocano Cd5 contro di me: bene!”

L’ottavo turno ha visto una partita che avrebbe potuto riaprire o chiudere definitamente il torneo: la sfida tra il leader e il secondo in classifica: Karjakin-Carlsen. Il russo ha aperto 1.e4 aspettandosi 1… e5 e, sorpreso da 1…c5, ha deciso di seguire la pratica delle partite giocate a Londra tra Caruana e Carlsen. Qualcosa però non deve aver funzionato bene (Karjakin dirà, il giorno dopo, di aver dimenticato di inserire una mossa preparata) perché i pezzi del norvegese sono diventati rapidamente minacciosi sul Re avversario, specialmente dopo che il Bianco si è avventurato nell’andare a catturare il pedone sacrificato in h5.

Una partita veramente impressionante, che a molti ha ricordato la 16ª del match del 1985 tra Karpov e Kasparov: una Siciliana in cui uno dei Cavalli bianchi finì, inutile, in a4 mentre il suo corrispettivo nero si trasformava in una “piovra” in d3.

Molto significativi i commenti di Carlsen in conferenza stampa (alla quale non ha partecipato Karjakin):

“Quando guardo partite e posizioni, cerco di usare il computer il meno possibile perché so che una volta superata la preparazione iniziale, non conta molto quello che dice il computer ed è molto più importante il fattore psicologico” (Carlsen)

“Questa apertura, in particolare, è un caso speciale. Se fate analizzare la posizione (NdA: dopo il sacrificio del pedone h5) a un computer, vi dirà subito che il Bianco è in vantaggio, ma non vi dirà se è più facile da giocare per il Bianco o per il Nero. Il Bianco ha un pedone in più ma sembra che i rischi maggiori siano per lui. Io punto al matto e lui deve resistere e sopravvivere” (Carlsen)

Con questa vittoria Carlsen si era già aggiudicato il torneo con un turno di vantaggio e tutto sembrava destinato ad un ultimo turno rapido e infarcito di patte.

Una grandissima conclusione

Il turno è effettivamente iniziato con due patte veloci e Giri ha tenuto a dire che “E’ ironico che l’unico che giocherà per vincere oggi sarà chi non ha bisogno di giocare per vincere“. E così è stato: Carlsen e Grischuk, pur iniziando lentamente, hanno dato vita all’unica partita vera del giorno, dove, purtroppo per lui, il russo è stato solo spettatore di un’altra grandissima prestazione di strategia e tattica.

Un’altra grande vittoria di Carlsen, che è riuscito a creare minacce apparentemente dal nulla.

La classifica finale

Una delle migliori prestazioni degli ultimi anni, sicuramente la prima con questo distacco (due punti sul secondo in soli 9 turni) dopo il famoso “torneo magico” di Caruana a St. Louis nel 2014.

Prestazione solida di Ding Liren e Anand. I due russi efficaci anche se non brillanti. Buoni i tornei di Topalov e Radjabov (due giocatori che giocano molto di rado). Navara meritatamente lontano dall’ultimo posto.

Desolatamente agli ultimi posti Mamedyarov e Giri che, semplicemente, hanno giocato male.


Appuntamento per Carlsen tra meno di due settimane al Grenke Master di Karlsruhe, dove ritroverà anche Caruana. Se durerà il suo stato di forma, sarà dura per Fabiano. Prepariamoci!

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