Un affollato agosto a Spilimbergo
5 min read
(Antonio M.)
Beh, confesso che anch’io ho messo Spilimbergo in cima alla lista dei luoghi da visitare. Ma non so se avrò tempo per gli scacchi. Troppo ricca quella pianura attraversata dal Tagliamento. Troppo bella la veduta che il suo Castello offre sulla Piana delle “Grave”. Troppo intrigante la “Strada dei vini”, che conduce sino a Casarsa della Delizia e a San Daniele. Troppo gustosa la Valcellina col suo “Asìno”, il tipico formaggio di latte vaccino dalla pasta compatta e leggermente piccante.
Molto piccante è stato però (scherzi a parte) anche l’Open di Spilimbergo, appena concluso e giunto alla edizione n. 17. Un’edizione di lusso. Tante volte abbiamo detto che il nostro Blog non dedica troppo spazio a questo tipo di avvenimenti, ma Spilimbergo ha quest’anno raggiunto un livello così considerevole da ben meritare qualcosa di più di un accenno.
Guardiamo i numeri. 120 iscritti nel “Master” con 28 Maestri Internazionali e 20 Grandi Maestri (fra donne e uomini). 36 iscritti con Elo pari o maggiore a 2400, dei quali 11 con Elo maggiore di 2500, dei quali 4 con Elo maggiore di 2600. Primo della lista, con 2666, il quarantatreenne GM tedesco, di origine rumena, Liviu-Dieter Nisipeanu, che partecipò nel 1999 al ciclo mondiale FIDE arrivando in semifinale e sconfiggendo al quarto turno e poi nei quarti di finale giocatori del calibro di Ivanchuk e Shirov! Abbiamo poi 72 iscritti nel Torneo A, 70 nel B, 95 nel C.
In totale ben 357 partecipanti, nonostante (o forse proprio grazie a …) il periodo festivo, con montepremi di euro 6.000. Marina Brunello la rappresentante femminile col miglior Elo (2400). Tra i partecipanti stranieri, il Paese più rappresentato è stata la Germania (9 giocatori), seguita dalla vicinissima Croazia (7) e dalla immancabile India (7).

Sede di gioco, il Centro Sportivo “La Favorita”. Ciliegina sulla torta: la presenza dell’ex campione mondiale Anatoly Karpov, che nella presentazione del torneo ha sostenuto la necessità dell’introduzione degli scacchi nei piani formativi scolastici, e che poi ha tenuto anche una simultanea, sotto lo sguardo entusiastico di appassionati, ed anche non, di tutte le età.
Un breve cenno storico ci porta a scorrere le precedenti 16 edizioni. Il russo Aleksej Dreev ha vinto lo scorso anno, il suo connazionale Igor Naumkin ha vinto in tre edizioni (2004, 2010 e 2016), il nostro Pier Luigi Basso due edizioni (2015 e 2017), il bulgaro Vladimir Petkov altre due (2014 e 2012), in altre ritroviamo vincitori piuttosto noti, quali Laketic, Mrdja, Mikhail Ivanov, Bosiocic, Efimov e Drasko.
Un plauso agli organizzatori, ovvero all’Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo Scacchistico “Le Due Torri”, sorta nel 2002 e da subito molto attiva grazie anche all’interessamento della Parrocchia di Spilimbergo prima e dell’amministrazione comunale poi. Presidente dell’associazione è stato dall’origine fino al 2017 Robert Trento, oggi è Andrea Bisaro, il suo vice è Mattia Paveglio. Questa la loro mail per chi volesse contattarli: info@spiliscacchi.it
Abbiamo chiesto a Mattia qual è il segreto della loro associazione, il segreto che ha saputo portarli ad organizzare dei tornei così affollati e ricchi di tanti Grandi Maestri. Questa la sua risposta: “Nessun segreto particolare. E’ stato il frutto del lavoro di un anno intero, fatto di tanto impegno, di passione, di collaborazione e volontariato, costruito da tutti i membri del nostro circolo, dagli sponsor, e col supporto della sensibilità delle amministrazioni comunale e regionale”.
Una citazione a parte meritano gli arbitri principali, il cui oscuro e prezioso lavoro è davvero notevole in manifestazioni importanti come questa di Spilimbergo. I loro nomi: Gerhard Bertagnolli, Gabriele Carbonari, Giovanni Minei, Carlo Pes, Silvio Medves, Dario Marinello.
Il torneo è iniziato il 9 e si è concluso il 15 agosto mattina. Nel Master si sono giocati 9 turni, pertanto si sono avuti due doppi turni, uno sabato 10 e l’altro lunedì 12 agosto.
Ha vinto il torneo Master per spareggio tecnico il GM bielorusso Kovalek arrivato a 7,5 punti insieme al GM croato Saric, entrambi con Elo superiore ai 2600 punti e rispettando in pratica i pronostici.

Buona la prova dei nostri Sonis e Basso arrivati quinto e sesto con 6,5 punti. Basso ha confermato il detto “Nemo propheta in patria”, non riuscendo a bissare sul suolo italico il successo recente di Portorose in Slovenia, evento straordinario dal momento che per anni abbiamo visto i forti giocatori (al tempo) iugoslavi far incetta di vittorie nei nostri tornei! Sarebbe stata una doppietta storica che una inopinata sconfitta al quinto turno contro il simpatico GM greco Skembris, vecchia conoscenza dei lontani tempi dei tornei del Banco di Roma, ha di fatto impedito, allontanandolo dalle primissime posizioni e togliendogli inoltre la possibilità di confermare i successi in questo torneo di qualche anno fa.
Vincitore dell’Open A è stato, un poco a sorpresa visto l’Elo di partenza, il 1N Lavarone con 6 punti su 7, mentre l’Open B è stato appannaggio dell’ungherese Pastzor-Turac per spareggio tecnico su Del Tin con 6 punti su 7. Altro risultato a sorpresa nell’Open C con la vittoria dell’inclassificato Vinciguerra con un perentorio 6,5 su 7.
Di seguito riportate l’estratto delle classifiche limitato ai primi posti.




Vediamo insieme una partita del vincitore del torneo contro uno dei diretti inseguitori:
Di seguito una bella partita di attacco del GM Saric contro il nostro Collutiis. D’altronde il GM croato, arrivato secondo solo per lo spareggio tecnico, non è proprio uno qualsiasi, avendo addirittura sconfitto Carlsen alle Olimpiadi di Tromso nel 2014. Non ha poi dato continuità ai suoi risultati, raccogliendo meno di quanto meritasse, ma rimane sempre un giocatore da prendere con le molle!

Vediamo poi due belle partite dei nostri Basso e Sonis, arrivati a ridosso dei primi con un ottimo 6,5 su 9.
Infine, rendiamo omaggio al forte GM Nisipeanu, che con il suo stile fantasioso ed aggressivo nel periodo d’oro veniva equiparato ad un “Tal dei tempi moderni”, ma un poco in ombra però in questo torneo, attardato da troppi pareggi che lo hanno allontanato irrimediabilmente dai primi posti.
Alla fine di un torneo di tal fatta cosa rimane? Semplicemente l’augurio che gli organizzatori e tutti quelli che hanno partecipato alla sua riuscita mantengano la verve e la passione per poterne organizzare altri di ugual livello e che il successo di questa edizione non sia altro che benzina per alimentare ancora a lungo il fuoco della voglia e della volontà di continuare su questa strada.