FIDE World Cup: Ding Liren e Radjabov in finale
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(Uberto D.)
La FIDE World Cup 2019 si avvia al suo naturale epilogo, con il match di finale tra Ding Liren e Radjabov. I due si sono quindi anche assicurati un posto nel prossimo torneo dei Candidati. Ottavi, quarti e semifinali sono stati emotivamente molto tirati, anche se la qualità di gioco, come prevedibile, non è stata eccelsa.
[Foto dal sito ufficiale del torneo]
Come già fatto nel post precedente sulla FIDE World Cup, vediamo insieme qualche risvolto interessante.
Le sorprese degli ottavi: Vitiugov, Yu Yangyi, Xiong e… Radjabov
Come inevitabile, agli ottavi sono proseguite le eliminazioni eccellenti, ma preferisco parlare di chi ne è stato l’artefice. il russo Nikita Vitiugov ha giocato un notevole match contro Wesley So (testa di serie 4), battendolo senza bisogno di spareggi: dopo aver eliminato Karjakin, un altro scalpo eccellente per il GM di San Pietroburgo che ha continuato a mostrare un eccellente stato di forma. Ai quarti incontrerà la seconda sorpresa, il cinese Yu Yangyi, che, dopo aver eliminato il più illustre compatriota Wei Yi, ha fatto fuori la testa di serie n.5, il russo Nepomniachtchi. A differenza di Vitiugov, Yu Yangyi ha sempre dovuto giocare gli spareggi rapidi, situazione che se da un lato gli ha concesso meno riposo (in pratica ha giocato tutti i giorni), dall’altro lo ha allenato alla tensione delle cadenze veloci.
L’altro quarto a sorpresa vedrà di fronte il giovane statunitense Jeffery Xiong e il redivivo azero Teimour Radjabov. Xiong, già autore dell’eliminazione di Anish Giri, ha giocato un lungo e intenso match con un altro giovane astro nascente, il polacco Jan-Krzysztof Duda. Il match è arrivato fino alle partite blitz e lo statunitense (che, come avevo già fatto notare, non è un giocatore abituale rapid e blitz) ha dimostrato di avere nervi più saldi, vincendo per ben due volte dopo aver perso la prima partita. Ecco un esempio di come ha giocato la quarta partita Rapid, in una situazione in cui era obbligato a vincere:
An instructive segment from Jeffrey Xiong's match against Jan-Krzysztof Duda. https://t.co/Bu9E4HKDWj pic.twitter.com/VSx46Hezns
— Olimpiu G. Urcan (@olimpiuurcan) September 23, 2019
Radjabov ha invece vinto la lotta fratricida con Shakhriyar Mamedyarov: dopo la serie di patte a cui i due ci hanno ormai abituato, il match si è deciso al secondo mini-match Rapid, dopo che Mamedyarov ha gettato al vento una posizione vinta.
Shakhriyar Mamedyarov – Teimour Radjabov
Ottavi di finale, Rapid-4
La partita è stata vivace, con Mamedyarov che ha preso molti rischi, fino a sacrificare un Cavallo per un attacco apparentemente pericoloso. Radjabov non ha reagito nel migliore dei modi e, dalla posizione del diagramma, è destinato a perdere.
Negli altri ottavi di finale hanno vinto i favoriti Ding Liren, Alexandr Grischuk, Maxime Vachier-Lagrave e Levon Aronian, anche se solo il francese è stato in grado di farlo senza ricorrere agli spareggi.
Spareggi tesissimi ai quarti di finale
Arrivati a quarti di finale, dopo 12 turni di gioco a varie cadenze, è chiaro che i giocatori hanno cominciato a mostrare stanchezza, quella stanchezza che, come ha descritto Radjabov, è talmente profonda che ti viene voglia di giocare come viene viene, basta che finisca.
Se Ding Liren ha battuto Grischuk avendo bisogno di due sole partite (la sequenza finale della seconda partita è assolutamente splendida) e Radjabov ha sorprendentemente liquidato Xiong senza aver bisogno degli spareggi (“mi è bastato quello ccon Mamedyarov” ha detto Radjabov, e la partita è stata una lotta tattica senza quartiere), gli altri due quarti sono stati decisi agli spareggi e in maniera abbastanza drammatica: in entrambi i casi il giocatore che è stato eliminato ha avuto partita vinta, prima di avere la possibilità di pattare e infine perdere.
Il dramma di Aronian…
Il clou del match tra Aronian e Vachier-Lagrave, replica di quello di due anni fa che fu vinto da Aronian, è stata la seconda partita Rapid. Secondo le parole di MVL, al Bianco sono sfuggite un paio di cosette e alla fine si è trovato in questa posizione:
Maxime Vachier-Lagrave – Levon Aronian
Quarti di finale, Rapid-2
In cambio della qualità il Nero si è assicurato la penetrazione della Donna e l’ingresso del Cavallo nella posizione del Bianco, che ha la Donna lontana da dove si sta svolgendo l’attacco.
E così Vachier-Lagrave ottiene la sua vendetta sportiva per l’eliminazione del 2017 e continua la sua rincorsa verso il Torneo dei Candidati, preparandosi a incontrare in semifinale Radjabov.
… e quello di Vitiugov
Ancora più drammatico il quarto tra Vitiugov e Yu Yangyi, che arrivato fino alla partita “Armageddon”. Con una serie di partite non irreprensibili, i due sono rimasti in parità nonostante due mini-match di spareggio Rapid e un mini-match Blitz: la leggera superiorità dimostrata da Vitiugov non è servita a nulla e i due hanno dovuto giocare la partita decisiva, in cui il cinese aveva il Bianco e 5 minuti di tempo e il russo il Nero e 4 minuti di tempo, ma il vantaggio di passare in semifinale con la patta.
Quello che è successo sulla scacchiera è difficile e doloroso da commentare e ve lo mostro senza aggiungere annotazioni.
La conclusione è stata talmente drammatica che il povero Vitiugov è rimasto per qualche minuto alla scacchiera ripensando a quello che era appena successo. Guardate la breve clip video catturata da Olimpiu G. Urcan e ditemi se non vorreste abbracciare Vitiugov in un impeto di empatia: chi di noi non ha vissuto gli stessi momenti e le stesse emozioni?
Armageddon agony in the #FIDEWorldCup. You may burn some calories when you play high-level chess but you may also torch your soul. https://t.co/zLBKXoFW3K pic.twitter.com/s5Rte3OGXS
— Olimpiu G. Urcan (@olimpiuurcan) September 25, 2019
Alla fine Vitiugov ha trovato la forza di rispondere ad alcune domande, commentando amaramente “Questo torneo è come la vita: alla fine moriamo tutti, ma qualcuno lo fa in maniera più triste”. Ha poi rielaborato il concetto in un Tweet, che vi ripropongo.
This tournament is like life – eventually, it has a sad end. Lucky guys leave it quickly, stubborn ones, who fight on their limits – sometimes painfully. But what happened here also matters and I am proud of the level of chess I've showed in the tournament (not today:-).
— Nikita Vitiugov (@N_Vitiugov) September 25, 2019
Alla fine, con il merito di essere stato più fortunato (lo ha detto lui stesso), Yu Yangyi è approdato alla semifinale, dove incontrerà, in un match tutto cinese, Ding Liren.
Il tabellone di Ottavi e quarti
Da notare che nessun russo è arrivato alle semifinali.
Una grande sala per solo 4 giocatori
Dei 128 iniziali, sono rimasti solo 4 giocatori che, in atmosfera inevitabilmente più “fredda”, hanno giocato le semifinali. Dopo tante emozioni ai quarti, i due match sono sembrati fin troppo tranquilli, anche se è evidente che i 4 protagonisti erano consapevoli dell’importanza della posta in palio: la qualificazione al Torneo dei Candidati.
Da questo punto di vista, Ding Liren era certamente il più tranquillo, perché la sua qualificazione per media Elo è cosa praticamente già acquisita. Di converso, c’è un altro giocatore che, anche se non presente, è interessatissimo al risultato finale: Anish Giri che, se Ding Liren e Vachier-Lagrave arrivassero in finale, sarebbe praticamente qualificato per media Elo, essendo secondo nella classifica provvisoria, con un leggero vantaggio su MVL.
Le speranze di Giri si sono concretizzate a metà: Ding Liren ha battuto Yu Yangyi al primo spareggio Rapid e Radjabov a superato Vachier-Lagrave vincendo la seconda partita a cadenza lenta. L’azero ha dimostrato incredulità per la qualificazione, suggerendo l’idea addirittura di rinunciare (ma sono sicuro che non lo farà).
Grande delusione per il francese, che vede ancora sfuggirgli la qualificazione al Torneo dei Candidati. Le regole di quest’anno possono però venire incontro a lui e a Yu Yangyi, perché il terzo arrivato nella FIDE World Cup diventa una possibile scelta per la wildcard che verrà assegnata dagli organizzatori. Per questo motivo da domani oltre al match di finale verrà giocato anche il match per la definizione del terzo arrivato.
Vitiugov e il paragone con il tennis
C’è stato ovviamente chi, rivolto ai partecipanti alla FIDE world Cup, ha commentato con un paragone ai tornei di tennis, dove l’eliminazione diretta è la regola. A prescindere dalle considerazioni personali sugli spareggi a cadenza veloce, voglio citarvi di nuovo un commento di Viitugov (per quale ho cominciato da tempo a fare il tifo…): “Nel tennis tutti i tornei si giocano ad eliminazione diretta. Negli scacchi si gioca in questo modo un solo torneo ogni due anni e mette in palio qualcosa che per un giocatore medio è altrimenti irraggiungibile (NdA: la qualificazione al Torneo dei Candidati). La tensione è fin troppo alta, come è quella del tennista che tiene a vincere l’oro olimpico, in un torneo secco che si svolge ogni 4 anni.” (il testo è una mia traduzione non letterale).
La volata finale
Da domani si giocano le due finali, quella per il titolo tra Ding Liren e Radjabov e quella per il terzo posto, tra Vachier-Lagrave e Yu Yangyi. I match sono organizzati con 4 partite a cadenza lenta (invece delle due giocato fino ad ora). Vedremo presto se Radjabov sarà in grado di battere il numero 3 al mondo e confermare il suo rientro nella Top 10 mondiale.