Scaccobollo – 1972: Il poema “Scacchi” di Jan Kochianowski
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(Roberto C.)
Una delle opere scacchistiche antiche di maggior successo è indubbiamente ‘Scacchia Ludus’ (https://unoscacchista.com/2017/06/05/scacchia-ludus-del-vida/) scritto da Marco Girolamo Vida nel 1527 circa al quale va il grande merito se il gioco degli scacchi venne conosciuto ed apprezzato dagli uomini di cultura dei secoli XVI-XVIII anche se la sua importanza “non risiede negli aspetti tecnici del suo contenuto, ma piuttosto nel suo valore letterario.”[1] poiché vi sono evidenziati gli elevati contenuti morali tratti dal paragonare il gioco degli scacchi rispetto ad altri giochi dell’epoca (le carte e i dadi), cosa che avviene anche in altri trattati medievali (ad esempio il ‘Ludus Scacchorum’ di Jacopo da Cessole, del 1300 circa).
‘Scacchia Ludus’ è un poemetto didascalico meglio conosciuto come ‘Scaccheide’ nel quale la descrizione di una mitologica partita a scacchi fra Apollo e Mercurio arbitrata da Giove e giocata in occasione del banchetto nuziale di Oceano con la Terra ed alla presenza di tutti gli dei dell’Olimpo, ispirò il poema ‘Szachy’ di Jan Kochanowski (1565 circa), poeta del Rinascimento polacco.
Qui viene descritta una partita a scacchi attraverso una battaglia tra due eserciti guidati da due uomini, Fiedor e Borzuj, in lotta per il diritto di sposare Anna, principessa della Danimarca, con uno stile che ricorda scene di battaglia nelle opere di Omero e Virgilio.[2]


In alto a destra la stampa del francobollo dal valore di 40 gr. (1 groszy è la centesima parte dello złoty) raffigurante una regina in stile francese Régence con sullo sfondo alcune caselle della scacchiera.
L’amministrazione postale polacca, non nuova ad emissioni tematiche sul gioco degli scacchi, in occasione del 1° Campionato del Mondo individuale di Scacchi riservato ai sordomuti, il 9 Febbraio 1956, aveva emesso una piccola serie filatelica di due soli valori (https://unoscacchista.com/2017/10/21/scaccobollo-polonia-1956/), ma dal grande significato simbolico perché la particolare posizione delle mani incrociate, indicano nel linguaggio internazionale dei segni (LIS), l’inizio (40 gr., Torre bianca dietro le mani sullo sfondo rosso) e la fine della partita a scacchi (60 gr., Cavallo bianco dietro le mani su un fondo di colore blu).
(Qui la rubrica precedente e qui tutti gli articoli di questa rubrica)
[1] CHICCO A. – ROSINO A.: MARCO GIROLAMO VIDA: <<LO SCACCHIA LUDUS>> in Storia degli scacchi in Italia, Marsilio, Venezia 1990, pp. 53-61
[2] Edmund Kotarski. “Jan Kochanowski”. Virtual Library of Polish Literature. Gdańsk University. Retrieved 5 June 2010.
[Come è consuetudine si cercherà di seguire cronologicamente, senza avere la pretesa di essere esaustivi, quanto scritto sulle maggiori riviste scacchistiche italiane da vari autori (Ariodante Agostinucci, Oscar Bonivento, Giuseppe Scoleri Cardelli, ecc.); a tutto ciò si aggiungeranno informazioni dai vari cataloghi italiani ed esteri e anche dal web, facendo largo utilizzo delle immagini cortesemente rese disponibili da Roberto Cardani titolare del gruppo Facebook ‘Filatelia e Scacchi’.]