Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Giocare a scacchi su un piroscafo

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(Riccardo M.)
Giocare a scacchi su un piroscafo non si usa più perché non esistono più i piroscafi, ovviamente. Ma si può giocare su un transatlantico, un traghetto, perfino su un gommone. “Conditio si ne qua non” è la calma del mare, altrimenti potreste ritrovarvi in acqua a ripescare i vostri pezzi perduti e, se non ci riuscite, potreste persino subire un “matto affogato”. Occhio, pertanto!

Una sfida a scacchi su una nave passeggeri, in viaggio da New York a Buenos Aires, la descrisse negli anni ’40 il narratore austriaco Stefan Zweig nel noto racconto “La Novella degli Scacchi”, immaginando un fantomatico campione del mondo di scacchi, tale Czentovic, affrontare prima il passeggero McConnor e poi un misterioso “dottor B.”, il quale aveva imparato il gioco in un albergo dove era detenuto dalla Gestapo, la polizia segreta nazista, costruendosi i pezzi con le molliche di pane e la scacchiera con dei quadretti disegnati sulle lenzuola. “La Novella degli Scacchi” è una inquietante favola scritta da Zweig pochi mesi prima del suo suicidio, avvenuto in Brasile il 22.2.1942, a Petropolis, città che (ironia della sorte) sarebbe diventata un “luogo degli scacchi”. “La Novella degli scacchi“ (titolo originale Schachnovelle) fu poi nel 1960 anche un film, diretto da Gerd Oswald con Mario Adorf e Curd Jürgens.

Fantasie a parte, una divertente e breve storiella sugli scacchi e piroscafi venne raccontata da Mario Leoncini nel suo “Aneddoti di scacchi” (ed. “Messaggerie Scacchistiche”, 2003), col titolo “La Donna di Lasker(1). La riporto integralmente:

“Nel piroscafo che l’avrebbe condotto a New York, Emanuel Lasker s’imbatté in due giocatori di scacchi e s’avvicinò al tavolo per guardare. Alla fine della partita il vincitore invitò Lasker a giocare, ma il campione del mondo si schermì affermando che sapeva appena muovere i pezzi. Sentendosi un esperto, l’altro lo invitò di nuovo proponendogli il vantaggio della Donna. Lasker accettò e perse apposta quella prima partita al termine della quale disse: “Credo di aver capito perché ho perso”, e tra lo stupore generale aggiunse “Ho perso perché avevo la Donna in più!”. Tra l’ilarità degli astanti l’avversario spiegò che si sbagliava di grosso, che la Donna in più rappresentava un vantaggio incolmabile. Ma Lasker insistette così tanto che, tra il sorriso beffardo dei presenti e la commiserazione dell’avversario, alla fine riuscì a cominciare una nuova partita con la Donna di svantaggio. Naturalmente vinse quella nuova partita lasciando tutti nella costernazione mentre lui, tronfio, poteva annunciare che la sua teoria era stata pienamente confermata. Lo stupore venne meno quando, in seguito, si sparse la voce che sulla nave viaggiava il campione del mondo di scacchi”.

Un’avventura simile la ebbi molti anni fa, quando sulle coste venezuelane, in prossimità di Maracaibo, m’imbarcai sulla nave Eugenio C diretta a Willemstad, nell’isola caraibica di Curacao, nelle Antille Olandesi. Sulla nave c’erano Petrosian, Keres, Geller, Korchnoi, Fischer, Benko e Tal. Era il 1962. Andavano a giocare il Torneo dei Candidati, l’ultimo organizzato con la formula del girone all’italiana. L’ottavo giocatore doveva essere Filip, che all’ultimo momento diede (?) forfait. Ma del forfait non si doveva assolutamente venire a sapere, neppure oggi: qualcuno doveva disputare il torneo al suo posto, qualcuno che conoscesse (a che livello aveva poca importanza) il gioco … anche se questo qualcuno aveva soltanto 11 anni, come me … Finché un’onda più alta delle altre sommerse quel sogno!

Torniamo alla realtà. Probabilmente navi e piroscafi non sono, pur non essendo il biliardo, i posti più adatti per giocare a scacchi. Tuttavia ad organizzare un torneino di scacchi su un piroscafo a qualcuno un tempo venne davvero in mente. Accadde in Canada nel 1907.

Dovete anzitutto sapere che in Canada il gioco degli scacchi era probabilmente più noto 125 anni fa di oggi; questo perché Montreal nel 1894 aveva ospitato il mondiale fra Wilhelm Steinitz ed Emanuel Lasker, dando il via al lunghissimo regno di quest’ultimo. Non si sarebbero mai più tenuti in Canada eventi scacchistici di quel livello, ma a quei tempi l’intero movimento volava alto in tutto il Nord America, e infatti proprio in quegli anni nasceva il mito di un altro celebre “luogo degli scacchi”, Cambridge Springs, località termale della Pennsylvania non troppo distante dal confine canadese.

Orbene, nel 1907 la “New York State Association” s’inventò di combinare insieme due cose molto piacevoli: una gita in piroscafo e un torneo di scacchi. L’occasione veniva data dalla coincidenza con il Congresso annuale dell’Associazione, congresso che si volle appunto organizzare su una nave in viaggio lungo le acque dell’enorme fiume San Lorenzo, tra Montreal e Quebec, fra territori incantevoli e indimenticabili per gli amanti della natura: mille laghetti, isolotti, foreste, castelli e persino …. balene! E fu così che in una delle interminabili giornate estive del giugno 1907 tutti i giocatori e congressisti s’imbarcarono sul piroscafo Alexandria, partendo da Charlotte, sul lago Ontario, per dirigersi a Quebec sulla foce del San Lorenzo.

Subito dopo la fine del Congresso doveva iniziare l’atteso torneo di scacchi, quando ci si accorse che, malauguratamente, la cassa contenente pezzi, orologi e scacchiere era stata dimenticata al porto d’imbarco! Per fortuna sulla rotta da seguire c’era, previsto, uno scalo a Montreal e fu così che il locale circolo venne avvisato dalla Alexandria, via WhatsApp (o, più probabilmente, per via telegrafo!) delle esigenze degli scacchisti viaggiatori. Gli amici di Montreal provvidero generosamente, e il torneo in piroscafo poté regolarmente svolgersi durante il resto del tragitto fluviale. Non sappiamo il nome del vincitore, ma ha poca importanza.

Dai piroscafi del 1907, dallo Zweig del 1942 e dai sogni proibiti del 1962 passiamo brevemente al secolo in corso e ci trasferiamo sul Mar Nero, dove fra agosto e settembre del 2006 un torneo internazionale Rapid ebbe luogo sul traghetto “Yuzhnaya Palmyra” durante la crociera Odessa-Istanbul-Odessa. Il torneo vide il GM ucraino Vladimir Tukmakov nella triplice veste di organizzatore, direttore e giocatore! Non vinse lui, ovviamente, e il successo arrise ad Ivanchuk che precedette Eingorn.

Dobbiamo poi accennare alla tradizione statunitense di far svolgere ogni due anni in crociera il campionato USA Open senior, fino al 2002 se non erro. La tradizione fu richiamata nel 2014 con un’edizione speciale a bordo della lussuosa nave “Allure of the Seas”, fino ad allora nota soltanto per i suoi tornei di Poker.

E infine l’anticipazione: un’altra lussuosa nave, la James Cook, ospiterà a Rotterdam nell’ultima settimana di giugno 2020 il Campionato europeo di scacchi per squadre aziendali (aziendali, pertanto non circoli o altre associazioni!). Niente crociera, però, in questo caso: i componenti le squadre soggiorneranno nel Bilderberg Park Hotel di Rotterdam, mentre la sala da gioco sarà allestita a bordo della nave (2). Altre notizie qui.

Mi chiedo ora se a qualcuno verrà in mente, nel XXI° secolo, di organizzare anche in Italia, terra di navigatori e di Repubbliche marinare, una crociera scacchistica. Potremmo, ad esempio, anche accontentarci di una crociera sul lago di Garda (partendo naturalmente dalla vicina mitica Arco di Trento) oppure di un più breve blitz sul Lago Trasimeno, in viaggio verso l’Isola Maggiore. Cosa ne ne pensate?


(1) Fonti: M.Leoncini “Aneddoti di scacchi” (“Messaggerie Scacchistiche” 2003), L’Italia Scacchistica n. 4/1937, C.Sericano-R.Moneta “I luoghi degli scacchi” (vol. 2, 2015), Chess Base 7/9/2006.  

(2) Purtroppo questo torneo annunciato non ci sarà, l’ennesimo ad essere travolto dagli straordinari e tristi eventi che stanno scuotendo il mondo in questi mesi.

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