Uno Scacchista

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In ricordo di una benefattrice: Clara Benedict

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(Mario Spadaro)
Clara Benedict (Cleveland, Ohio, USA 29 dicembre 1870 – Lucerna, Svizzera 31 ottobre 1961), figlia di George Stone Benedict e Clara Woolson, è stata una scrittrice e una grande collezionista di libri e oggetti di Byron.

Per parte di padre era imparentata con i Rathbones di Liverpool, mentre tra gli antenati di sua madre vi furono il generale Seth Pomeroy ed il giudice William Cooper, padre di James Fenimore Cooper, autore del famoso libro «L’ultimo dei Mohicani».

Appartenente a ricca famiglia di industriali dell’acciaio e commercianti di arance, perse il padre all’età di tre anni e trascorse gran parte della sua vita in Europa, viaggiando prima con sua zia, la scrittrice Constance Fenimore Woolson (1840-1894), ed in seguito con sua madre Clara Woolson Benedict (1844-1923).

Fu una scrittrice di talento e pubblicò diversi libri che trattano di storia familiare, biografie della famiglia Woolson e argomenti di carattere generale (A Resemblance: And Other Stories, European Backgrounds, The little lost Prince, The Divine Spark, Six Months, March to August, Five Generations: 1785-1923).

Questa generosa americana però fu soprattutto una mecenate della cultura, dell’arte e del sociale compiendo molte opere umanitarie e filantropiche. L’elenco completo dei beneficiati sarebbe veramente lungo, quindi ne indicherò solo alcuni.

Dopo la prima guerra mondiale iniziò a sostenere la Deutsche Schillerstiftung, con sede a Weimar, che è la più antica fondazione privata per l’assistenza di scrittori in Germania, e lo stesso aiuto diede dopo la seconda guerra mondiale ed infine nel 1950, con una generosa donazione, rimise completamente in sesto la Schillerstiftung.

Nel 1923, quando sua madre morì, elargì fondi al Cimitero Acattolico di Roma per innalzare il muro di cinta attorno al cimitero e per la creazione del parco verde.

Nel 1938 con il suo aiuto il Rollins College di arti liberali a Winter Park, in Florida, riuscì ad aprire la Woolson House collocando lì la Collezione The Clare Benedict di Constance Fenimore Woolson.

Fondazione “Biblioteca europea di informazione e cultura”

Nel periodo in cui visse a Basilea dal 1939 al 1941, si interessò con sussidi al lavoro svolto nel dipartimento inglese dell’Università di Basilea, condotto dal suo connazionale Henry Lüdeke, e nel 1952 contribuì a creare lo “James Fenimore Cooper Stipendien-Fonds”, per sostenere lo studio della lingua, della letteratura e della cultura anglosassone, fornendo la somma di 20.000 USD, pari a circa 164.000 USD nel 2010; e alla sua morte nel 1961 lasciò in eredità parte della sua biblioteca al dipartimento.

Tomba di Clara Benedict, Clara Woolson Benedict e Constance Fenimore Woolson

Clara Benedict, nel 1960, poco prima della sua morte, donò un’altra parte della sua biblioteca al Cimitero Acattolico di Roma nel quale è seppellita condividendo la tomba con la zia e con la madre.

Solo da alcuni anni è stata resa nota l’importante donazione di libri e documenti fatta in favore della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.

La scrittrice Elena Macellari ha rivelato in un suo articolo, che le venne dedicato persino un tulipano, il Tulipa eichleri ‘Clara Benedict’.

Poste dell’Azerbaijan (Pubblico dominio)

La scrittrice manifesta che nella Villa Pisani (del Doge) di Vescovana, sita vicino a Padova, vi era un giardino che avvolgeva la Villa del Doge, noto per la sua varietà di tulipani voluta dall’ultima inglese che abitò la dimora, Evelina van Milligen, che vivrà lì quasi tutta la sua esistenza.

Lei suppone che la frequentazione della villa e della sua proprietaria da parte di Clara Benedict, che trascorse lunghi periodi in Italia con la zia Constance, possa averla indotta ad appassionarsi ai tulipani tanto da volerne uno che portasse il suo nome.

Conobbe Max Euwe che la presentò al famoso organizzatore di tornei Alois Nagler, col quale si concretizzò nel 1953 la creazione annuale del Torneo delle Sei Nazioni (ad inviti tra le sei più forti nazioni dell’Europa occidentale), che in onore della finanziatrice venne chiamato “Coppa Clara Benedict”.

Nel 1954 invece di incontri a squadre, venne allestito un torneo di singoli giocatori con dodici partecipanti, vinto da Lothar Schmid, che precedette Erwin Nievergelt e Max Euwe, ma negli anni successivi si ritornò alla formula a squadre.

Questa manifestazione, ideata anche con l’intervento dell’allora Presidente della Federazione Scacchistica Italiana, il MI Eugenio Szabados, venne ampliata ad otto squadre nel 1973 ed ebbe luogo fino all’edizione del 1979, continuando per molti anni dopo la morte della sua promotrice, quando terminarono i fondi che lei aveva elargito come lascito alla sua morte.

La seguente tabella elenca in sintesi il podio delle varie competizioni:

“Coppa Clara Benedict” dal 1953 al 1979

L’Italia, ad eccezione del 1956 in cui occupò il terzo posto, ottenne quasi sempre risultati molto deludenti e finì col partecipare poche volte; per il dettaglio particolareggiato di squadre e giocatori, segnalo l’ottimo sito OlimpBase.

Restando in tema ricordi, ne aggiungo di personali e concludo il reportage con due vittorie di giocatori italiani, Porreca e Tatai che ho avuto, in occasioni diverse, il grande piacere di avere come ospiti a casa mia.




Mario Spadaro è nato a Catania nel 1946. Ha iniziato a giocare a scacchi a metà degli anni ’60 e nel 1970 ha partecipato a Bari ai quarti di finale del Campionato Italiano, ottenendo la qualificazione alla semifinale a cui non partecipò per motivi di studio. Dopo alcuni incontri internazionali a squadre per corrispondenza, per circa 46 anni abbandonò completamente il gioco. Nel 2016 improvvisamente ha sentito «il richiamo della foresta», e ha ripreso l’attività agonistica a tavolino: “«hasta la muerte», come dicono i miei amici sudamericani.” (Mario Spadaro)

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