Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Norman Whitaker, un alfiere cattivo

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(Mario Spadaro)
Questa è la sintesi della storia di un malfattore che collezionò condanne per truffa, droga, molestie sessuali ed estorsione e che fu anche un avvocato, un impiegato statale ed uno scrittore e maestro internazionale di scacchi. Di lui fu detto che era divenuto avvocato studiando la legge per sapere come infrangerla, e che da giocatore di scacchi ha imparato tattiche e strategie per applicarle ai suoi misfatti.

Seduto davanti alla scacchiera ha sconfitto diversi grandi maestri, mentre ad Alcatraz ha condiviso la prigione con Al Capone; nella sua vecchiaia divenne amico di un ragazzino di nome Bobby Fischer.

Norman Tweed Whitaker (Filadelfia, Pennsylvania, USA 9 aprile 1890 – Burtonsville, Maryland [per altre fonti a Phenix, Alabama], USA 20 maggio 1975) nacque in una famiglia di buona borghesia; suo padre Herbert Whitaker era un insegnate di Matematica presso l’Università della Pennsylvania, mentre sua madre era nota come campionessa di whist.

Frequentò il liceo locale diplomandosi nel 1908, e conseguì prima la laurea in letteratura tedesca presso l’Università della Pennsylvania e successivamente la laurea in legge presso la Georgetown University.

Aveva appreso a giocare a scacchi all’età di 14 anni da suo padre, ma approfondì le sue conoscenze frequentando il Franklin Mercantile Chess Club di Filadelfia, nel quale si esibiva abitualmente Harry Nelson Pillsbury, da cui imparò molto; iniziò qui ad emergere la sua personalità instabile che lo portò a provare i primi stratagemmi devianti, cercando di evitare di pagare le quote di associato del club.

Dopo essersi distinto in numerose manifestazioni minori, nel 1913 fece il suo debutto internazionale nell’American National Tournament, organizzato dal leggendario Chess Manhattan Club, con 14 partecipanti, e tra loro, cinque dei migliori giocatori del momento.

Nell’incontro con Capablanca sembrava che fosse in procinto di compiere l’impresa clamorosa, ma si disunì sciupando una posizione superiore e finendo pure col perdere una partita che era diventata pari; concluse comunque in maniera dignitosa.

Classifica finale American National Tournament, New York 1913

All’età di 26 anni Whitaker si trasferì a Washington dove ottenne una posizione governativa come funzionario dell’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti.

Grazie anche al suo incarico fu in grado di eludere la leva nella prima guerra mondiale, riuscendo a farla franca; infatti viaggiò molto nell’interno del paese da uno stato all’altro non facendosi mai trovare nello stesso posto, per evitare la chiamata al servizio militare in coincidenza con la prima guerra mondiale.

Ciò non gli impedì di partecipare ai tornei della Western Chess Association, in seguito chiamati United States Open Championships; infatti nel 1915 fu 2° dietro Showalter e nel 1916 fu 4/5° nel torneo vinto da Edward Lasker; sempre nel 1916 disputò un match contro Showalter, vinto nettamente da quest’ultimo col risultato di +6 -1 =0.

L’anno successivo, dopo essere stato arruolato solo per un giorno nelle forze armate, Whitaker fu congedato, in seguito alla presentazione di un dubbio certificato medico che ne sconsigliava il reclutamento per difetto di vista.

Nel 1918 divenne uno dei giocatori più forti del paese, prendendosi la rivincita e sconfiggendo l’ex campione statunitense Showalter in un match col punteggio di +4 -1 =3; furono presi contatti per disputare un match contro Frank Marshall, ma le trattative si bloccarono per la mancanza di un accordo economico.

Nel 1921, ad Atlantic City, si piazzò al secondo posto ma primo degli americani, all’ottavo Congresso americano di scacchi.

Classifica finale 8° Congresso americano di scacchi, Atlantic City 1921

In seguito a questo risultato Whitaker doveva quindi giocare un match contro Marshall per il campionato di scacchi degli Stati Uniti, ma non poté presentarsi perché era stato arrestato, insieme a suo fratello ed alle due sorelle, per furto di auto con frodi alle compagnie di assicurazioni, che comprendeva il trasferimento di veicoli in altri stati (dal New Jersey alla California) e quindi successivamente veniva richiesto di poter incassare le relative polizze (il padre Herbert Whitaker, non resse al dolore e morì di crepacuore).

Uscito su cauzione, combatté una lunga battaglia giudiziaria, ma fu licenziato dall’incarico governativo, e radiato dall’albo degli avvocati nel 1924, entrando nella prigione di Leavenworth nel luglio del 1925, da cui uscì il 30 gennaio 1927, giusto in tempo per vincere il Western Open di quell’anno a Kalamazoo.

Classifica finale 28° Western Open, Kalamazoo 1927

Nel 1928 si sposò e durante la sua luna di miele, Whitaker andò a L’Aia per rappresentare gli Stati Uniti nel Campionato del mondo amatoriale, un torneo all’italiana contro i campioni di altre 15 nazioni.

Nonostante fosse avvenuto un terribile disastro ferroviario che uccise nove persone e nel quale rimase ferita gravemente sua moglie, Whitaker disputò con freddezza un buon torneo (vinto da Euwe) terminando al 4/6° posto su un lotto agguerrito di concorrenti, tra i quali il rappresentante italiano marchese Stefano Rosselli del Turco.

Classifica finale Campionato del mondo amatoriale, L’Aja 1928

Nel 1930, Whitaker rappresentò Washington, DC contro Londra in una partita radiofonica transatlantica, perdendo una spettacolare partita tattica contro l’ex campione britannico Sir George Thomas; questa partita venne successivamente selezionata per il libro dei migliori giochi del 1952: 500 Master Games of Chess, di Savielly Tartakower e Julius du Mont.

Dopo essere entrato in conflitto con la United States Chess Federation, per la sua mancata partecipazione nella squadra americana per la 3a Olimpiade di scacchi di Amburgo nel 1930 (a causa della sua cattiva reputazione), avvenne l’episodio più clamoroso della sua vita criminale.

Il 1 marzo 1932 venne rapito dalla sua culla Charles Lindbergh Jr di 20 mesi, figlio dell’eroe dell’aviazione degli Stati Uniti Charles Lindbergh, il primo pilota ad attraversare l’Atlantico.

Poster di annuncio pubblico del rapimento del piccolo Lindberg [fonte Wikipedia]
Evalyn Walsh McLean, una donna benestante della Carolina del Nord, co-editrice del Washington Post e lontana parente della famiglia Lindbergh, contattò Gaston Bullock Means un ex agente del Dipartimento di Giustizia, perché sapeva che l’ex agente operava su entrambi i lati della legge e sperava che con le sue conoscenze nella malavita potesse mettersi in contatto con i rapitori.

Evalyn Walsh McLean (1914) [fonte Wikivisual]
Means millantò di aver avuto un abboccamento con i rapitori del piccolo Lindbergh e confermò di poter far liberare il bambino contro il pagamento di un riscatto di 104.000 dollari, che dopo una serie di telefonate la signora accettò di sborsare pagando in due rate.

Means le incassò e mandò il suo vecchio amico Whitaker (insieme guadagnarono $20.000, quando in una truffa organizzata da loro, Whitaker impersonò il capo della resistenza sovietica in America, al fine di raccogliere donazioni di denaro per un’organizzazione anticomunista), che stavolta interpretò la parte di un malavitoso, a ritirare una terza parte suppletiva, per costituire la quale la donna aveva impegnato i suoi gioielli; ma un parente scoprì la faccenda ed avvisò la polizia, per cui sia Means che Whitaker vennero arrestati. Alcune settimane dopo, il bambino fu trovato morto.

Gaston B. Means in March 1924 [Fonte Wikivisually]
Nel 1933 durante il processo, Whitaker fu interrogato sulla sorte del denaro ricevuto. Rispose solo: “Preferirei non ricordarlo”, e fu condannato per “tentata estorsione” con 18 mesi di prigione da scontare ad Alcatraz; invece, Means venne condannato a 15 anni di detenzione e morì in prigione.

Schedario segnaletico con foto della prigione di Alcatraz [Fonte chess.com]
Ad Alcatraz, Norman Whitaker fu alternativamente amico e nemico di Alphonse Gabriel Capone (famoso gangster americano); nel 1936 ebbero un duro confronto quando Al Capone non volle far parte di uno sciopero condotto da Whitaker, ma anni dopo si sono riconciliati.

Al Capone nel 1930 [Fonte Wikivisually]
Quando Whitaker uscì di prigione, per alcuni anni visse col reddito di sua moglie, che guadagnava 2.700 dollari all’anno nel 1938 come capo della Divisione documenti e registri del Dipartimento degli interni; ciò fino a quando la moglie si ammalò di cancro ed i conti del medico iniziarono ad aumentare.

Nel maggio 1944, Whitaker fu arrestato con l’accusa di traffico di stupefacenti, in particolare morfina, che inviava per posta; rilasciato su cauzione, venne condannato a 18 mesi di detenzione nel settembre 1944 e fu rilasciato nel novembre 1945.

Il 28 settembre 1949 fu arrestato con una serie di accuse, inclusi presunti abusi su una minorenne. Tra parziali proscioglimenti e decadimenti, venne comunque condannato di nuovo al carcere.

Dopo che scontò il debito con la società per i suoi disgustosi crimini, partecipò nel luglio del 1950 al torneo della Southern Chess Association (SCA) tenutosi a Durham NC, imponendosi su 36 giocatori facendo segnare una sconfitta e sei vittorie.

Open Southern Chess Association 1950
Tabellone delle prime posizioni (L sta per Lost sconfitta e W per Won vittoria)

Così finalmente si rifugiò negli scacchi, forse pure in dipendenza dell’età avanzata e tornò al suo primo circolo, il Franklin Mercantile Chess Club, dove era ancora considerato un forte giocatore ed un buon insegnante per le nuove migliori promesse dell’istituzione.

Lì incontrò Forry Laucks, un ricco giocatore di scacchi conosciuto come “il vecchio nazista”, che indossava un cappello tirolese, una maglietta e pantaloni cachi, con una cravatta scura, i baffi di Hitler e un distintivo nero smaltato con una svastica d’oro; nel seminterrato di casa sua, Laucks aveva creato una stanza degli scacchi “Log Cabin Chess Club”, dove si incontrava quotidianamente un gruppo di amici, tra i quali spiccava un ragazzo di 12 anni di nome Bobby Fischer.

Nel 1956 Laucks organizzò per il gruppo, un viaggio di 5600 km che includeva la partecipazione a diversi tornei a squadre nel sud del paese ed una sosta finale a Cuba per sfidare la squadra locale: il Club Capablanca; Whitaker venne selezionato per giocare nella squadra in prima scacchiera e Bobby Fischer nella seconda.

Questo fatto è confermato da un articolo di Whitaker sulla rivista Chess Review del dicembre 1969, pagina 503, in cui affermava:

«Spesso mi viene chiesto di Bobby Fischer. Lo conosco meglio di molti altri. Abbiamo trascorso tre settimane in un tour di scacchi attraverso molti stati del sud e Cuba. La squadra di otto giocatori ha votato che io giocassi in prima scacchiera e Fischer in seconda. Naturalmente, io incontravo avversari più forti, ma alla fine i nostri punteggi erano gli stessi: ognuno di noi due vinse cinque partite, ne perse una e ne pareggiò una (la squadra di Cuba vinse comunque l’incontro per 26,5 a 23,5)».

Sam Sloan ha trovato che nel giornale Chess Review di Aprile 1956, a pagina 101, c’è una fotografia di Fischer che fa un’esibizione simultanea a Cuba (su 12 scacchiere, concludendo con 10 vittorie e 2 pareggi).

La didascalia recita: «Al Club Capablanca (L’Avana), il presidente del Log Cabin E. Forry Laucks si mette in mostra (di fronte a Bobby Fischer). Oltre a Laucks e Fischer, l’ensemble di Log Cabin includeva Wm. Walbrecht, Sec. New Jersey State Chess Association; NT Whitaker, Direttore dello Washington Chess Divan; il capitano della squadra Ted Miller di Fool’s Mate C.C. a Newark; Robert Houghton del Public Service C. C. a Newark; e ER Glover, presidente della Mercantile Library C.C. Il viaggio si è esteso per 3500 miglia: Philadelphia; Hollywood, St. Petersberg, Miami, Tampa (Florida); Havana; e Clinton, N.C.»

L’ultima chiamata che Whitaker ha ricevuto dalla giustizia è stata in conseguenza di un incidente stradale nel 1961, in Arkansas, in cui morì il suo amico Glenn Hartleb (insieme al quale aveva scritto il libro 365 Selected Endings: One For Each Day of the Year di Norman T. Whitaker e Glenn E. Hartleb, 1960) e lui rimase gravemente ferito ad una gamba, restando invalido per cui camminerà con un bastone per il resto della sua vita.

Hartleb e Whitaker viaggiarono insieme per molti tornei, incluso lo US Open del 1961 a San Francisco; sulla via del ritorno, fu permesso di guidare (si ignora chi dei due ha dato questo consenso) ad un ragazzo che viaggiava con loro ma che non aveva la patente di guida; il ragazzo, che molto probabilmente era uno dei partecipanti degli US Open di San Francisco e doveva tornare a casa, rimase illeso.

Whitaker aveva 71 anni e la ricostruzione dell’incidente presentava dei dubbi, pertanto riuscì a preservare la sua libertà cavandosela anche questa volta.

Nel 1965 la FIDE, sulla base dei risultati da lui ottenuti in passato, lo insignì col titolo di Maestro Internazionale (il dottor Arpad Elo nel suo autorevole lavoro del 1978 The Rating of Chess Players, Passato e presente diede a Whitaker un punteggio di 2420, mentre Chessmetrics gli assegnò un punteggio massimo di 2568 nel 1928 e lo posiziona come il numero 25 al mondo nel 1918).

Norman T. Whitaker, 1969 [Fonte Wikivisually]
Whitaker acquistò un Maggiolino Volkswagen con il quale per quasi un decennio percorse un’infinità di chilometri attraverso il sud del Paese (i giocatori più forti preferivano prendere parte ai tornei del nord nei quali i premi in denaro erano più alti, viceversa al sud specialmente nel North Carolina ed in Georgia, quasi sempre non vi erano maestri, ma giocatori di categoria inferiore, che lui era in grado di sconfiggere), partecipando a tutti i tornei in cui riuscì ad iscriversi.

La modesta forza degli avversari, gli ha assicurato di ottenere premi e i quattrini necessari per sopravvivere giorno per giorno e continuare il suo nomade peregrinaggio verso una nuova tappa.

Morì al’età di 85 anni mentre era in viaggio (secondo il Social Security Death Index, a Burtonsville, nel Maryland, a metà strada tra Washington DC e Baltimora, mentre secondo Chess Life & Rewiew a Phoenix City – e precisamente al Cobb Memorial Hospital – in Alabama).

Whitaker era orgoglioso della sua carriera criminale ed ostentava sovente con disinvoltura atteggiamenti da delinquente; durante la sua prima detenzione nella prigione di Leavenworth, aveva adottato il soprannome di «The Fox» (La Volpe), che lo avrebbe accompagnato fino ai suoi ultimi giorni di vita.

Anche negli ambienti scacchistici si scherzava su questa sua «attività parallela»; il famoso scrittore Antonio Gude in un articolo sulla rivista Ajedrez del 2011, rende noto che quando un giorno Whitaker fece visita alla redazione di una rivista, il suo direttore gli disse: «Hola, Norman, acércate una silla eléctrica.», invitandolo ad accomodarsi non su una semplice sedia ma su una sedia elettrica!

Arnold Denker e Larry Parr nel libro «The Human Comedy of Chess: A Grandmaster’s Chronicle» e nell’altro libro «The Bobby Fischer I Knew and Other Stories», hanno scritto a lungo su Whitaker, e Sam Sloan ha pubblicato diversi articoli ricchi di aneddoti; mentre John S. Hilbert, dopo aver raccolto circa 2.000 reperti giudiziari su quest’uomo ha pubblicato il libro «Shady side: The Life and Crimes of Norman Tweed Whitaker Chess Master» di oltre 500 pagine.

Il furto di automobili (come le truffe) fu sempre ricorrente nella sua vita ed aveva fama di essere abilissimo con un cacciavite, nel riuscire a manomettere il contachilometri di qualunque veicolo; è stata ritrovata della corrispondenza da cui risulta che Whitaker scrisse ad un suo amico di Oslo chiedendogli aiuto per corrompere alcuni giurati, al fine di far vincere il premio Nobel ad un noto neurochirurgo statunitense, con il quale aveva preso l’accordo di dividere il premio in denaro!

Non è possibile elencare in un articolo tutti i provvedimenti restrittivi della libertà personale che colpirono Whitaker, e la mia breve sinossi condensa una modesta parte delle molteplici imprese scellerate di uno psicopatico che, quando non giocava a scacchi, si lasciava spesso vincere dal lato oscuro, perché come nel famoso romanzo di Robert Louis Stevenson «Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. », il male continuato nel tempo diventa incontrollabile.


Mario Spadaro è nato a Catania nel 1946. Ha iniziato a giocare a scacchi a metà degli anni ’60 e nel 1970 ha partecipato a Bari ai quarti di finale del Campionato Italiano, ottenendo la qualificazione alla semifinale a cui non partecipò per motivi di studio. Dopo alcuni incontri internazionali a squadre per corrispondenza, per circa 46 anni abbandonò completamente il gioco. Nel 2016 improvvisamente ha sentito «il richiamo della foresta», e ha ripreso l’attività agonistica a tavolino: “«hasta la muerte», come dicono i miei amici sudamericani.” (Mario Spadaro)

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