Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Festa “Mariotti”

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(da sinistra) Karpov, Tatai, Daniela Romano, Passerotti, Mariotti e D'Amore (Foto ricevuta da Pierluigi Passerotti)

(del MF Pierluigi Passerotti)
Da due anni pensavo di organizzare un festeggiamento del nostro primo Grande Maestro Sergio Mariotti, ma la pandemia ne ha procrastinato la realizzazione che finalmente ci sarà il 10 e 11 dicembre 2021 a Montecatini Terme, città dove risiedo da undici anni.

Il festeggiato è ben conosciuto anche per i suoi interventi in questo blog, il sottoscritto lo è meno.
Scrivo per incuriosire gli scacchisti con alcune anticipazioni della manifestazione nella speranza di invogliare più appassionati all’evento.  Oltre a racconti di fatti e aneddoti di qualche decina di anni fa e la presentazione di partite famose di Mariotti con Karpov, Gligoric, Benko, Korchnoi ecc., ci sarà nel pomeriggio di sabato 11 il torneo Rapid a chiusura della FESTA MARIOTTI (Cliccare qui per scaricare il bando).


L’amico Sergio è nato il 10 agosto 1946 a Firenze, io otto anni dopo a Roma.

Ho conosciuto Sergio… non ricordo più quando esattamente, credo al campionato italiano di San Benedetto del Tronto del 1971, era la mia prima volta e la classifica fu:

Sergio era fortissimo nel gioco lampo e giocare con lui, o vederlo giocare, la sera dopo cena era un divertimento assoluto. A quei tempi si giocava molto lampo (5 minuti a testa o con il più forte con uno o due munuti di svantaggio) dopo il turno del torneo, anche a discapito di preparazione per il turno del giorno successivo. D’altro canto non c’era ChessBase e non si andava certo a cercare Calapso, Pipitone, Primavera o maestri anche più forti su, impossibili da trasportare, collezioni di riviste come Italia Scacchistica e Informatore. La pubblicazione dell’Informator in volume semestrale era iniziata da pochi anni e la vendevano da noi i globe trotters degli scacchi Vujovic, Ljubisavljevic e altri slavi. Si giocava con il “Micko Vujovic”, l’amico (questo è il significato di Micko come lui chiamava tutti e noi lui) dal naso da boxeur, a 500 lire o anche 1.000 lire a partita con il contro e il surcontro (doppio e raddoppio della posta chiesto da chi pensava di essere in vantaggio e sperava di spaventare l’avversario e indurlo all’abbandono immediato, ma se la partita continuava e il risultato si sovvertiva anche solo in pareggio si perdeva la posta raddoppiata o quadruplicata). Non c’era quella signorile correttezza un poco anestetizzante di oggi. Si parlava mentre si giocava, spesso deridendo le cappelle altrui e le proprie. I più estroversi e burloni, come Sergio, erano tremendi nelle prese in giro. Era l’atmosfera, direi goliardica, che permeava gli scacchisti di allora a rendere tutto possibile. Atmosfera tipo quella del film “Amici Miei” (con l’indimenticabile Tognazzi): burloni quasi sadici, irriverenti, spacconi, linguacciuti, maschilisti e chi più ne ha più ne metta!

I duelli in torneo e nelle “amichevoli” lampo (con finali di arrabbiature e discussioni per presunte scorrettezze) erano all’ultimo sangue, nascevano antipatie sulla base di partite dove ci si accapigliava come giocatori d’azzardo nelle bettole romane di caravaggiesca memoria.

Per me quelli sono stati tempi eroici, che dico, epici.

Si era tifosi sfegatati di Fischer, di Tal magari contro Petrosian o Spassky. Si era pro o contro Mariotti / Tatai i due leader dello scacchismo nostrano. Tatai aveva superato i grandi del recente passato: Rosselli del Turco, Canal, Monticelli, Castaldi, Porreca, Paoli, Napolitano e Giustolisi (ancora parzialmente in attività).

Io presi in simpatia Sergio, Stefano lo vedevo nei circoli romani e il sorriso stampato che esibiva me lo rese istintivamente meno simpatico. Sergio era un compagnone generoso, allegro ma anche ombroso, talvolta permaloso. Se perdeva, magari in posizione superiore, si infuriava: guai a scherzare in casi simili o dire o qualcosa che potesse essere inteso da lui come scherno o critica sia pure valida. Invece Stefano era civile, misurato, mai una parola scorretta, ma era altezzoso, distaccato. Solo Zichichi si schierava sempre apertamente per Tatai, mentre la plebaglia scacchistica romana si divertiva per le smargiassate di Mariotti. Forse un poco ipocritamente eravamo tutti rispettosi del bravo maestro internazionale italoungherese Tatai, per altro ottimo didatta. Ricordo che tenne un corso per noi giovani romani davvero eccezionale che mi aprì alla comprensione profonda della strategia.

Quando Mariotti si trasferì a Roma la sua conoscenza con Tatai aumentò. Spesso loro, con alcuni scacchisti romani anche giovani come me, erano a cena dalla comune amica Daniela Romano (pittrice di grande rinomanza e scacchista tra le migliori in Italia). Sergio fu assunto a Roma dal Banco di Roma per costituire lo squadrone ideato da Zichichi, completato dall’assunzione dei giovani maestri emergenti Valenti ed io.

Tatai e Mariotti alla scacchiera

Sergio e Stefano erano rivali alla scacchiera, talvolta contrapposti anche fuori dalle 64 caselle, come in occasione di una selezione della squadra azzurra alle Olimpiadi di Lucerna.

Posso raccontare in due modi quel fatto meraviglioso che agitò la vita scacchistica italiana per mesi con riflessi negli anni successivi. Ho detto meraviglioso perché generò meraviglia o forse dovrei dire… sorpresa, sgomento non solo in Italia ma perfino all’estero.

Prima il racconto nella versione politicamente corretta: dato che per anni i risultati alle Olimpiadi erano da metà classifica o poco più, si cominciò a pensare un grande esperimento: inviare solo giovani emergenti e far fare loro esperienza, data la carenza di tornei validi per norme internazionali in Italia. Eravamo papabili io, Messa, Arlandi, Trabattoni, De Eccher, Taruffi, Ceschia, i tre napoletani Vallifuoco Giacomo, Cocozza, Iannaccone e il salernitano Martorelli e altri più giovani come D’Amore e Sibilio, romani come me, senza contare Cappello di Bologna e Cosulich, questi due un poco meno giovani ma ottimi anche come eventuali capitani giocatori.

Quando il rivoluzionario Mariotti, ottenuto il titolo di Grande Maestro alle Olimpiadi di Nizza del 1974, divenne il selezionatore della FSI delle rappresentative nazionali, fece quello che nessuno avrebbe avuto il coraggio di fare: decise che alle Olimpiadi di Lucerna 1982 avrebbero partecipato giocatori con età inferiore a trent’anni con un accompagnatore esperto magari giocatore se titolato (bisognava pure limitare i costi di una federazione finanziariamente debole). Sergio si autoescluse e estromise Tatai, Zichichi e l’ungherese Toth appena trapiantato in Italia. Poi, per accompagnare la squadra di sbarbatelli, chiese a uno dei forti titolati anziani di fare da capitano: Zichichi. Al suo rifiuto, lo chiese a Toth che pure rinunciò. Si trattava di solidarietà tra MI. Fu trovato il vecchio maestro Elio Romani come capitano non giocatore e noi giovinastri partimmo per Lucerna. Io (5 punti su 10 partite), Messa (4,5 su 10), Arlandi (2,5 su 7), Sanna (4,5 su 8), Ceschia (6 su 10), Cocozza (4 su 9) non brillammo ma facemmo esperienza. A brillare fu invece Barbara Pernici, medaglia d’oro in prima scacchiera! con l’eccellente punteggio 9,5 su 12. Barbara era una studentessa poi divenuta professoressa al Politecnico di Milano in scienze informatiche, intelligenza artificiale.

La seconda versione esageratamente maliziosa del “fattaccio” è uno dei racconti piccanti che farò a Montecatini la sera di venerdì 10 dicembre, dove si sparlerà in piena goliardia:

Mariotti era il commissario tecnico della FSI sotto la presidenza di Palladino. Un’occasione unica di fare sberleffo al rivale Tatai, come per il milanese Palladino di divertirsi ad assistere i due galletti romani che si beccavano (di lì a poco si sviluppò una contesa per la direzione della FSI tra Lombardia e regioni centromeridionali capitanate dal Lazio per lo spostamento della sede federale da Milano a Roma; lo spostamento nella capitale d’Italia non c’è mai stata, neanche dopo l’elezione alla presidenza di Mariotti e poi di Zichichi entrambi romani).

Mariotti estromise Tatai e, per rendere la cosa politicamente plausibile, se stesso dalla squadra. Selezionò solo giovani chiamando un “anziano” ad accompagnarli: Zichichi. Ovviamente il MI più amico del MI Tatai tra gli scacchisti italiani rifiutò per solidarietà, allora il GM Mariotti interpellò il MI Toth, ungherese che si era trasferito in Italia. Anche Toth, per solidarietà tra titolati, rifiutò pur non essendo affatto un simpatizzante del connazionale. Allora come capitano non giocatore fu scelto il Maestro anziano Romani. Intanto il presidente Palladino, che non era un angioletto, si godeva lo spettacolo da buon diavolo milanese!

Ho raccontato la seconda versione con spirito burlesco ma, citando il senso di una riflessione del filosofo Erasmo, la saggezza si raggiunge passando per la follia. L’ho fatto per far divertire e magari esagererò la sera del 10 dicembre con aneddoti piccanti. Ad esempio, perché il giovane futuro MI Arlandi (milanese sul quale tanto puntava Palladino) fece un pessimo risultato a Lucerna e giocò solo 7 partite? Forse perché eravamo nello stesso albergo delle giocatrici polacche? Darò la parola con piacere a chi vorrà ricordare nello stesso spirito fatti di quegli anni. Spero in interventi di spiriti gagliardi animati da passioni scacchistiche truculente, come il MI Fabio Bruno, o l’ironico ma garbato Giulio Borgo, o il più sofisticato filoso FM Trabattoni, quello che una sera dimostrò una capacità da prestigiatore in una lampo amichevole: mise una Torre in ottava ma col mignolo la spostò in settima mentre allontanava la mano e schiacciava l’orologio: l’avversario spostò forzatamente il Re dall’ottava alla settima traversa e naturalmente il Trab gli mangiò il Re. Ridemmo tutti, compreso il malcapitato.

Spero che vengano tanti vecchi amici per salutarci e ricordare quei tempi e persone come Tatai e Zichichi che hanno fatto parte del nostro “Mondo di ieri” (parafrasando il titolo di un libro di Stefan Zweig, indimenticabile autore de “La novella degli Scacchi”)

Gli sbarbatelli di oggi potranno però godere, più che venerdì sera 10 dicembre,  la mattina del sabato 11 dicembre, quando si vedranno le partite di Mariotti con Karpov a Milano nel 1975, le vittorie strepitose di Sergio su Gligoric, Polugajevsky, Korchnoi, con i momenti culminanti dove scoprire le brillanti trovate del nostro grande Mariotti.

Poi il torneo Rapid … che il gioco merita di essere praticato più che raccontato!


Un breve anticipo di quanto verrà presentato alla Festa Mariotti, una delle specialità di Mariotti: il sacrificio di qualità contro il fianchetto.

William Hartston – Sergio Mariotti
XX Olimpiadi, Finale B – Skopje, 27.09.1972

[NdR: Potete leggere i commenti più approfonditi di Mariotti nella seconda puntata di “Stranezze in apertura“]


Sergio Mariotti – Rafael Saborido Carre
Zonale di Praia da Rocha, 02.11.1969


FESTA MARIOTTI

Montecatini Terme, Hotel Tuscany Inn (via Cividale 86)

Venerdì 10 dicembre 2021

ore 19 aneddoti, partite di Mariotti
ore 20,39 cena in hotel

Sabato 11 dicembre 2021

ore 9,15 conferenza con partite famose di Mariotti con Karpov, Gligoric, Polugaievsky, Benko, Korchnoi, Miles, Nunn, Andersson, Radulov, Tatai ecc.
ore 12,45 pranzo in hotel
ore 14,50 fine iscrizioni al torneo Rapid (per chi non si fosse preiscritto fino a esaurimento di 50 posti)
ore 15 inizio torneo Rapid di 6 turni e a seguire premiazione

Il Torneo è valido per Elo, è necessaria la tessera FSI, tempo di riflessione 10 minuti + 3 secondi a mossa, accoppiamenti svizzero fide, spareggio bucholz totale, cut1, ARO, premi coppe ai primi tre e ai migliori under 20 e 16 premi offerti da Messaggerie Scacchistiche e Due Torri, Enoteca Longo.

Per partecipare a tutto il programma con soggiorno in pensione completa in hotel Tuscany Inn si deve effettuare iscrizione su Vesus al torneo e bonificare 100 euro all’Associazione Scacchi Montecatini (IBAN IT68K0867313802061000610588). Per la sola partecipazione al torneo euro 20 con bonifico e per cenare / pranzare in hotel è gradita prenotazione (direttamente all’hotel tel. 057270302) con pagamento in hotel.

L’organizzazione si riserva eventuali modifiche e segue le direttive governative per la garanzia della salute, come stabilito anche dalla FSI.

Per informazioni telefonare 347 3750932, E-mail: montecatiniscacchi@gmail.com

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