Borislav Ivkov, anche “il re delle patte” ci abbandona
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(Riccardo M.)
Anche i Re abbandonano. Anche il Grande Maestro serbo Borislav Ivkov, che venne denominato “il re delle patte”, non ce l’ha fatta e ha deciso di abbandonarci. E’ accaduto ieri l’altro, il 14 febbraio. Aveva 88 anni.
Di lui vi ha parlato Topatsius tempo addietro, nel suo “Borislav Ivkov a +86: brillantezze da un ‘Re delle patte’“.
Ivkov, che era nato il 12 novembre del 1933 a Belgrado, è stato uno dei maestri di scacchi più seguiti degli anni ’50, ’60 e ’70, una di quelle figure alle quali più ci si affeziona per essere stata per tanto tempo un continuo punto di riferimento dello scacchismo europeo, una presenza costante sia nei tornei sia nei testi stranieri che nel tempo libero sfogliavamo da giovani.
Cos’altro c’è d’aggiungere a quanto qui ci ha già descritto Topatsius due anni fa? Probabilmente i suoi successi da ragazzo, ovvero il Campionato giovanile jugoslavo vinto nel 1947 alla pari con il fenomeno Fuderer, e poi primi Campionati Mondiali Junior (under 20 per la precisione) disputatisi nel 1951 a Coventry e a Birmingham, in Inghilterra. E quelli erano mondiali junior molto qualificati, vantando la presenza di futuri grossi nomi quali Fridrik Olafsson e Bent Larsen.
A proposito di questo campionato mondiale junior, c’è da sottolineare una curiosa storiella che Ivkov soleva ogni tanto ricordare. Sembra che una volta Botvinnik (o forse era Petrosian?) gli confidò che il motivo per il quale era importantissimo diventare “campione del mondo” (sia pur giovanile) è che poi si sarebbe diventati “ex-campione del mondo”; mentre “campioni del mondo” lo si è per un tempo più o meno breve, “ex-campioni del mondo” lo si è infatti per tutta la vita!
Ivkov conquistò il titolo di M.I. dopo Belgrado 1954 e quello di G.M. dopo Zagabria 1955, quindi a 22 anni. Il 1959 fu un suo ‘anno di grazia’, con i successi a Belgrado, Santiago e Lima e con un ottimo terzo posto, alla pari con Bobby Fischer, a Mar del Plata.

Ivkov venne non raramente a giocare anche in Italia, dove incamerò la prima piazza al torneo di Caorle del 1972. Nella nostra Redazione c’è chi se lo ricorda, maturo cinquantaduenne, anche a Civitavecchia nel 1985.
Di tanti altri tornei e delle 10 medaglie olimpiche a squadre (6 d’argento e 4 di bronzo) vi parlò Topatsius nel citato articolo, così come della grande soddisfazione che Ivkov ebbe nel 1999 (a 66 anni e ormai in rappresentanza della Serbia) nel Memorial Petrosian di Mosca, dove vinse a pari merito con Portisch, precedendo Smyslov, Spassky, Larsen, Hort, Tajmanov e altri forti veterani. Ma di più ancora mi piace citare il suo spettacolare successo di Davos (Svizzera) al Campionato europeo per veterani, nel 2006 (quindi a 73 anni), dove trionfò col ragguardevole punteggio di ‘8 su 9’ (8 vittorie e una sconfitta), precedendo 10 G.M. fra i quali anche Viktor Korchnoi.
Per far capire quali fossero le capacità di Borislav Ivkov (benché abbastanza incline alla facile patta) basta citare che lui è stato capace di una non tanto comune impresa, quella di sconfiggere, almeno una volta nella vita, 5 campioni del mondo: Vasily Smyslov, Mikhail Tal, Tigran Petrosian, Robert Fischer e Anatoly Karpov.
Tante patte, pertanto, da Borislav Ivkov “re delle patte”, ma in mezzo a queste anche tante belle partite! Una che lui ricordava sempre con piacere era quella giocata contro il forte G.M. olandese Jan Donner a L’Avana nel 1965. E con questo, anche nostro, bel ricordo lasciamo Borislav.
Ivkov – Donner
L’Avana, 13 settembre 1965