Con gli scacchi si può fare
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(Andrea Bruni)
Se gli scacchi sono un’attività sportiva a differenza delle altre non hanno differenze di genere, di età, di abilità fisiche tra i partecipanti. Se sono uno strumento per la crescita sociale e personale come le altre discipline sportive preparano al rispetto dell’avversario, all’accettazione del risultato, al sapersi concentrare, alla gestione delle emozioni ma qualcosa in più alfieri e cavalli sono in grado di insegnarcela.
Da molti anni ormai abbiamo compreso e imparato, da personalità eccellenti, come l’uso “educativo degli scacchi” possa contribuire alla crescita delle giovani generazioni. Su questa strada, nella ricerca e nella sperimentazione di questo “di più” che si può fare con gli scacchi, l’Impresa Sociale “Con i Bambini” si è convinta a finanziare il PROGETTO SME – Scacchi Metafora Educativa – promosso dal CSEN – Centro Sportivo Educativo Nazionale insieme ad una vasta rete di Associazioni di Scacchi.

L’impresa Sociale “Con i Bambini” è l’Ente che, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

Il Progetto SME, il più importante progetto di scacchi mai finanziato in Italia, è entrato nel terzo anno di attività con un evento in 13 Regioni italiane nelle quali in contemporanea hanno fatto giocare insieme genitori e figli. Circa trecento scacchiere con di fronte giovanissimi e adulti, spesso padri e madri, alle volte i nonni, hanno occupato la scena con una maratona spettacolare.
Tutte le scacchiere dei numerosi club sparsi per le regioni coinvolte dal progetto, sono state sul tavolo, in contemporanea, per una giornata di autentica festa degli scacchi con genitori, figli e figlie e famiglie allargate:
- Roma, Centro Anziani in Via Romiti al Parco di Villa Gordiani
- Trieste, Traire Shopping Villese
- Terni, CESVOL Umbria, Via Montefiorino 12/c
- Frattamaggiore (NA), IC Capasso Mazzini, Via Mazzini 1
- Palermo, ASD Centro Scacchi Palermo, Via L. Da Vinci 17
- Savigliano (CN), Via Torre dè Cavalli 5
- Potenza, Piazza dei Comuni
- Erba (CO), Centro Polifunzionale ERBA, Via del Lavoro 7
- Rossano (CS), Palazzo San Bernardino
- San Severino Marche (MC), Viale della Resistenza 74
- Sorso (SS), Piazza San Pantaleo
- Bucchianico (CH), Piazza del Comune
- Barletta, Castello Svevo di Barletta, Piazza Castello.
Per la prima volta all’interno dell’evento, oltre ad arbitri, allenatori e spettatori, sono comparse alcune figure professionali come psicologi, sociologi, educatori professionali allo scopo di compilare una “scheda di osservazione” sulle dinamiche genitori/figli. La “scheda” è uno strumento elaborato dal progetto finalizzata a raccogliere osservazioni per sostenere i genitori nel loro ruolo educativo.
Dopo aver predisposto una relazione sulla giornata, l’equipe si è incontrata in una riunione nazionale per sintetizzare le osservazioni raccolte e promuovere incontri con i genitori con la restituzione di riflessioni e spunti per facilitare “la scelta di vivere e di crescere insieme ai figli che cresciamo”.
Nella giornata del 4 giugno 2022 si è manifestato l’interesse di alcuni genitori di incontrarsi tra loro per parlare liberamente delle difficoltà quotidiane e per imparare maggiormente il gioco. Alcuni di loro spesso accompagnano i figli e le figlie in gare dove a differenza di altri sport non capiscono la situazione in campo che vorrebbero conoscere meglio e questa è una opportunità di insegnamento che si potrebbe sviluppare.

Della giornata di sabato 4 giugno, intanto, rimangono numeri, sorrisi, divertimento e valutazioni. I sorrisi dei circa 600 partecipanti presenti, l’età del più piccolo di 7 anni e quello del più anziano di 87; le valutazioni positive degli organizzatori, alcuni con nomi conosciuti nel mondo scacchistico italiano: Alessandro Dominici, Paolo Andreozzi, Luigi Caggiano, Riccardo Merendino, Giovanni Spina, Marco Pelagalli, Sebastiano Paulesu, Michele Santeramo, Germano Petrosino, Sara Pozzoli, Andrea Rebeggiani, Sergio Rocchetti, Salvatore Isoldo; le diverse forme del gioco come braccio-mente con il bambino, di solito più esperto, che indicava il pezzo da muovere e il genitore che sceglieva la mossa, in un clima di serena competizione con la coppia avversaria.
Il 4 giugno, oltre a ricordare la liberazione di Roma del 4 e 5 giugno 1944, da oggi sarà la data di riferimento di quando gli scacchi si sono candidati a sostenere la genitorialità favorendo la relazione tra professionisti del settore e genitori con lo scopo di andare oltre la pratica e l’insegnamento sportivo, spalancando, come sanno fare, la porta delle opportunità per la crescita sociale e culturale.
Farà sorridere pensare ad un mondo fatto da scacchisti. Mentre l’aumento dei praticanti è un obiettivo credibile, se si saprà ragionare in termini complementari tra chi fa agonismo e chi svolge attività educativa. E’ vero che la stessa pratica degli scacchi favorisce la crescita delle persone e anche il miglioramento scolastico dei minori ma è anche vero che ciò si ritrova in molte altre pratiche sportive.
Allora può sembrare più serio operare per insegnare la vita in un mondo trasparente nel quale quello che si vede è, come succede sulla scacchiera; dove c’è empatia e programmazione, senza la quale il risultato non è favorevole; una vita nella quale ognuno possa essere messo nella condizione di fare la scelta migliore, in un contesto equilibrato come all’inizio di una partita con i pezzi sulla scacchiera.
Su queste impostazioni il Progetto SME è aperto ad aprire occasioni di incontro con coloro che hanno la passione oltre al gioco e alla pratica sportiva anche verso una progettazione per la crescita delle giovani generazioni, dei genitori, dei docenti, ma anche dei nostri insegnanti di scacchi che possono avere l’opportunità di diventare “educatori con gli scacchi”.
Per chi volesse approfondire può rivedere le dirette Facebook: la prima di 44 minuti qui, la seconda di 1 ora e mezza qui.
Andrea Bruni, romano di nascita e romanista per simpatia vive e lavora tra Roma e la Provincia di Rieti e spesso è in giro per l’Italia. Gioca a scacchi da quando suo zio Angelo gli fece i complimenti per avergli indicato una mossa da lui non vista durante un torneo. Frequenta tornei a tempo lungo ed è socio della Scuola Popolare di Scacchi di Roma. In questo periodo è impegnato nella costituzione del settore scacchi all’interno del CSEN dove lavora come Project Manager della progettazione sociale e sportiva con il quale è il Responsabile del Progetto Scacchi Metafora Educativa.