Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

I Tornei Internazionali di Scacchi del Banco di Roma: Andronico Yap

4 min read

(Uberto D.)
Prendo l’ideale testimone da Antonio e aggiungo un mio tassello alla carrellata di partecipanti ai Tornei del Banco di Roma degli anni ’80. Nell’edizione del 1985 si presentò alla scacchiera un giocatore filippino abbastanza sconosciuto, tale Andronico Yap. Piccolino (non arrivava a un metro e mezzo di altezza), di età apparentemente giovanissima ed espressione sempre assente, vantava il titolo di Maestro Internazionale e un Elo di 2400, rispettabile in quegli anni, anche se non eccezionale.

La sua storia però sembra quella di una romanzo d’altri tempi.

Nato il 9 agosto del 1961, Andronico rimase presto orfano quando, nel parco Rizal di Manila, i suoi genitori furono uccisi in una rapina. Il ragazzo, che assistette alla scena, subì un trauma che ne segnò inevitabilmente la vita. Si dovette adattare a svolgere i lavori più disparati (lavapiatti, lustrascarpe, parcheggiatore) fino a quando l’allora vice-presidente e futuro presidente della FIDE, il filippino Campomanes, lo prese sotto la sua custodia, offrendogli una casa e una vita normale.

Avendo riconosciuto in lui un certo talento scacchistico, oltre a sostenerlo come giocatore Campomanes gli faceva spesso svolgere dei piccoli ruoli nell’organizzazione dei tornei. Nel 1979, fresco campione juniores e terzo al campionato assoluto filippino, “Boyet” Yap era stato scelto come uno degli operatori di scacchiera murale nel torneo “Marlboro Chess Classic” in svolgimento a Manila.

Campionato Asiatico Junior del 1979, Sivakasi (India) – Yap (sesto da sinistra tra i ragazzi seduti) giunse terzo

Era un torneo di alto livello, con la partecipazione del Campione URSS del 1977 Josif Dorfman (allora 14° al mondo), il noto GM sovietico Yuri Averbakh, l’islandese Fridrik Olafsson (neo-presidente della FIDE), il GM inglese Raymond Keene e l’idolo locale Eugene Torre. All’ultimo momento uno dei 14 partecipanti, Rico Mascarinas, non potè giocare a causa di un problema di visto e gli organizzatori scelsero Yap per sostituirlo. Era il più forte tra i ragazzi disponibili, ma di certo il salto da manovratore di pezzi ad avversario di Grandi Maestri lo rendeva chiaramente la “Cenerentola” del torneo.

Immaginate la sorpresa quando, al primo turno, il diciassettenne Andronico, sconosciuto, senza titolo internazionale e senza Elo, sviluppò un imparabile attacco da matto contro Dorfman! Il sovietico ricordò per anni il modo con cui quel ragazzo lo aveva battuto.

Andronico Yap – Josif Dorfman
Marlboro Chess Classic, turno 1
Manila (Filippine), 15.06.1979 [commenti di Bobby Ang]


Questa partita destò giustamente molta impressione e fu la ciliegina sulla torta di uno splendido torneo per il ragazzo, che chiuse con 6,5 su 13 (con 6 vittorie e una sola patta) il suo debutto sulla scena internazionale. Andronico, che aveva già partecipato a due Campionati del mondo juniores in Europa, divenne presto l’atteso nuovo Grande Maestro filippino.

Yap fece parte della squadra filippina alle Olimpiadi di Lucerna del 1982 e di Salonicco del 1984 e ai Campionati asiatici a squadre del 1979, 1981, 1983 e 1986, dove vinse tre ori e un argento di squadra e due ori e un argento individuali. In quegli anni giocò molti tornei in Europa alternando vittorie importanti a sconfitte con avversari non eccezionali.

Nel 1985 giocò il Torneo A del Banco di Roma, giungendo buon quarto con 5,5 su 9 e il suo “solito” cartellino povero di patte: 5 vittorie, 3 sconfitte e una sola patta. Il suo torneo fu in pratica deciso dalla sconfitta del primo turno contro il cubano Reynaldo Vera Gonzalez-Quevedo e le sconfitte contro Andersson e Sax gli impedirono la rimonta che le sue vittorie a raffica sui giocatori più deboli gli avrebbero potuto consentire.

Ecco la sua combattuta vittoria contro il recentemente scomparso Miso Cebalo, giocatore di ottimo livello:

Andronico Yap – Miso Cebalo
IX Banco di Roma (Torneo A), turno 8
Roma, 24.02.1985

Yap riuscì anche ad ottenere una norma di GM, ma la sua stabilità mentale cominciò a deteriorarsi. C’è chi dice che fu per colpa della sua incapacità di ottenere i risultati attesi, chi parlò della perdita di un figlio durante la gravidanza, chi delle conseguenze di quel terribile trauma giovanile, ma sta di fatto che morì nel 1990, a meno di trent’anni, annegando nel mare di Manila. Pur senza conferme, sembra che Andronico si fosse in realtà suicidato.

Un talento che non riuscì mai ad esprimersi compiutamente, forse a causa della mancanza di allenatori adeguati, forse per i suoi demoni interni che lo rendevano così tormentato, schivo e taciturno. Ebbi poi modo di giocare con lui poco dopo il Torneo del Banco di Roma, nel Torneo di Civitavecchia del 1985. Devo ammettere che, concentrato più sulla partita che altro, non notai nulla di particolare in lui, né gli altri partecipanti, incluso Tatai che lo aveva affrontato poche settimane prima, ne parlavano in termini allarmati o preoccupati.

A me piace ricordarlo sorridente, in questa foto che lo ritrae vincitore con la squadra filippina al Campionato asiatico del 1979, vicino al suo mentore Campomanes.

1979, 3° Campionato asiatico a squadre – da sinistra Ruben Rodriguez, Lito Maninang, Glenn Bordonada, Rico Mascariñas, Andronico Yap, Florencio Campomanes, Eugene Torre e Des Bautista

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: