Olimpiadi di Budapest, quante assenze!
(UnoScacchista)
Tra un mese e mezzo inizierà a Budapest la 45ª edizione delle Olimpiadi degli Scacchi. Un appuntamento sicuramente di alto valore simbolico, anche se non collegato alle Olimpiadi “vere” (quelle che iniziano domani a Parigi), tanto che si svolge ogni due anni e viene chiamato “Olympiad” e non “Olympic Games” in inglese. Sarà un’edizione importante per la concomitanza con il centenario della fondazione della FIDE, ma, accanto ai molti forti giocatori che si daranno battaglia, molte saranno le assenze.
Cominciamo con una nota statistica: la preponderanza dell’Europa come Nazione ospitante delle Olimpiadi: quale contrasto con gli attuali vertici delle classifiche mondiali…

Hamilton-Russell Cup
Come ci aveva raccontato Adolivio Capece, la competizione che chiamiamo sbrigativamente “Olimpiadi degli scacchi” è in realtà più correttamente un “Torneo delle Nazioni” che mette in palio, dalla edizione del 1927 di Londra, una coppa donata del mecenate inglese George Frederick Hamilton-Russell. E’ questo il trofeo che ogni Nazione vincente consegna al vincitore successivo della competizione “Open”.
Il torneo è il fiore all’occhiello della FIDE, perché rappresenta con immediatezza la diffusione del gioco in tutti i continenti: ad oggi le Nazioni iscritte sono ben 191, in aumento rispetto alle 183 delle Olimpiadi di Chennai. E qui si nota subito la prima importante mancanza: non è presente la Russia, squalificata. Manca anche la Bielorussia, assenza meno rilevante dal punto di vista scacchistico, ma sempre importante perché collegata alla attuale situazione in Ucraina.
Oltre a Karjakin, ormai assente da tempo dalla scena internazionale anche se attivo in Russia, mancheranno quindi anche Nepomniachtchi, Grischuk, Dubov ed altri nomi ai quali da anni siamo abituati. Ma non saranno solo loro a non presentarsi a Budapest.

Sorprende un po’ il primo posto degli Stati Uniti nel ranking per Elo medio, soprattutto perché non schiererà Hikaru Nakamura. Già, la squadra a stelle e strisce sarà rappresentata da Caruana, So, Dominguez, Aronian e Robson. Avrete notato che Niemann non è nella lista. Al di là delle polemiche, al momento della selezione dei componenti della squadra aveva un Elo inferiore a Robson, mentre oggi nella classifica Elo live lo sopravanza di una decina di punti: un bel colpo di sfortuna per l’ambizioso Hans Moke.
L’india mette in campo i suoi quattro assi (Erigaisi, Gukesh, Praggnanandhaa e Vidit) affiancati da Harikishna, per una forte candidatura alla vittoria finale. Terza e ultima squadra con Elo medio superiore ai 2700, la Cina porta a Budapest Ding Liren, assieme a Wei Yi (attualmente il cinese con l’Elo più alto), Yu Yangyi, Bu Xiangzhi e Wang Yue: molta esperienza per un team in grado di lottare per qualunque risultato.
Scorrendo il tabellone, fa notizia il ruolo di Vladimir Kramnik, che sarà il capitano dei detentori della Coppa, l’Uzbekistan guidato da Nodirbek Abdusattorov. Subito dietro l’Olanda con una squadra compatta guidata dal leader Anish Giri e la Norvegia, che porterà Magnus Carlsen in prima scacchiera.
I padroni di casa si ritrovano al dodicesimo posto e schierano di nuovo Richard Rapport (rientrato dopo la parentesi rumena) e, soprattutto, Peter Leko! Un graditissimo ritorno del quasi-Campione del Mondo di Brissago 2004. Subito dietro l’Ucraina, con Vasyl Ivanchuk come riserva, e la Francia, che non schiererà Alireza Firouzja.

L’Italia è al 29° posto della classifica per Elo medio, con Daniele Vocaturo, Francesco Sonis, Lorenzo Lodici, Luca Moroni e Sabino Brunello capitanati da Loek Van Wely. Ci sono buoni presupposti per arrivare in una posizione migliore, ma come sempre conterà molto lo stato di forma individuale dei giocatori.
Un’annotazione a parte la merita la Turchia, che schiera in prima scacchiera Ediz Gurel (16 anni) e in terza Yagiz Kaan Erdogmus (13 anni). Non giocherà invece Faustino Oro, ma avrà probabilmente la sua occasione fra due anni a Tashkent.
In totale, comunque, ben 24 giocatori dei 34 attualmente sopra i 2700 punti Elo (31, escludendo i russi) si sfideranno a Budapest.
Vera Menchik Cup
Anche il Torneo delle Nazioni femminile mette in palio una coppa dal nome simbolicamente importante: la Vera Menchik Cup, dal nome della prima Campionessa del Mondo. Il torneo è ugualmente ricco di partecipanti: 180 nazioni iscritte, sempre con la mancanza di Russia (niente Goryachkina e Lagno, quindi), e Bielorussia.

Colpisce subito il primo posto della Georgia nella classifica per Elo medio: come è possibile che la Cina sia solo al 4° posto? E l’India? E l’Ucraina? Assieme alla Russia queste sono le nazioni che esprimo 11 delle prime 12 giocatrici nella lista Elo, eppure sono indietro?
La risposta è semplice, per quanto difficilmente comprensibile: delle 10 giocatrici sopra i 2500 punti Elo giocherà a Budapest solamente la georgiana Nana Dzagnidze. Oltre alle russe, nessuna delle top player cinesi (Hou Yifan, Ju Wenjun, Lei Tingjie, Tan Zhongyi), niente Koneru Humpy e nessuna delle sorelle Muzychuk saranno alla scacchiera. Una vera doccia fredda per gli appassionati, che però rende la competizione apertissima.

L’Italia, capitanata da Roberto Mogranzini, schiererà Marina Brunello, Olga Zimina, Tea Gueci, Elena Sedina e Giulia Sala, risultando 22ª nella lista. Davanti a noi da segnalare l’Inghilterra (che farà giocare, come sappiamo, la novenne Bodhana Sivanandan) e la Svizzera, che beneficierà di Alexandra Kosteniuk in prima scacchiera.
Torneremo ovviamente sulle Olimpiadi quando saremo più vicini al loro inizio e saranno anche confermati gli schieramenti in ordine di scacchiera. Per adesso, accingiamoci a guardare le vere Olimpiadi e a godere dello spettacolo degli atleti di tutto il mondo che si ritrovano assieme per competere. Rimane sempre lo sconforto di non poter vedere alcune bandiere e molti atleti, ma questi sono i tempi in cui viviamo.