Oggi,a 85 anni, se ne è andato uno dei grandi protagonisti degli scacchi per più di cinquant’anni, dal dopoguerra fino a pochi anni fa. Figura controversa e ruvida del panorama scacchistico mondiale, molto si è detto e molto si è scritto su di lui; non verrà ricordato solo per le sue complesse combinazioni posizionali, per i suoi scontri con i grandi (Karpov in primis) e per la sua vita da esule, ma soprattutto per la sua inesauribile energia e la sua insaziabile voglia di scacchi.
Nato a Roma nel 1960, sono stato scacchista attivo dal 1979 (ma forse scacchista “dentro” da almeno 10 anni prima). Sono Candidato Maestro a tavolino, con carriera interrotta da una felice paternità , e fondatore della rivista periodica “Zeitnot”. Da qualche anno il fuoco sotto le ceneri scacchistiche si è riacceso e ho pubblicato qualche articolo sul blog SoloScacchi e un racconto sul libro “57 storie di scacchi” (ed. Messaggerie Scacchistiche). Nel 2016, in attesa di un ritorno alla scacchiera che si è poi realizzato 3 anni dopo, ho deciso di aprire il blog UnoScacchista.
Nel 1982 seguii tutti i giorni del torneo internaizonale “Banco di Roma” organizzato (e giocato!) da Alvise Zichichi.
Come redattore di Zeitnot avevo accesso al backstage e solo poter stare vicino a leggende come Korchnoi e Benko o grandi promesse come Pinter (che vinse il torneo a pari merito con Korchnoi) fu un vero privilegio.
Il torneo fu molto ricco di spunti (ben raccontati a suo tempo su Zeitnot) ma vedere Mariotti battere il grande Viktor (che solo l’anno prima aveva sbaragliato tutti con un perentorio 8 su 9) con uno dei suoi attacchi micidiali fu davvero una grande emozione.
Così è la vita: chi va (addio a Korchnoi!) e chi viene (benvenuto a UnoScacchista!)
Nel 1982 seguii tutti i giorni del torneo internaizonale “Banco di Roma” organizzato (e giocato!) da Alvise Zichichi.
Come redattore di Zeitnot avevo accesso al backstage e solo poter stare vicino a leggende come Korchnoi e Benko o grandi promesse come Pinter (che vinse il torneo a pari merito con Korchnoi) fu un vero privilegio.
Il torneo fu molto ricco di spunti (ben raccontati a suo tempo su Zeitnot) ma vedere Mariotti battere il grande Viktor (che solo l’anno prima aveva sbaragliato tutti con un perentorio 8 su 9) con uno dei suoi attacchi micidiali fu davvero una grande emozione.
Sì, ricordo c’ero anch’io! Al Centro Banco di Roma sulla Salaria. Bei tempi! Ma anche questi (tempi) non sono male!