Il Campionato Italiano a squadre
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Festeggia la sua cinquantesima edizione il C.I.S., Campionato Italiano a squadre. Ne traccia qui per noi una breve storia il maestro Adolivio Capece.
(Adolivio Capece)
Il Campionato Italiano a squadre fu proposto nel 1958 da Arnaldo Pace (noto organizzatore, promotore della formula festival per i tornei e patron del festival di La Spezia), dopo che da pochi mesi era tornato ad essere presidente della Federazione il conte Gian Carlo Dal Verme.
Il Campionato venne formalmente approvato nella riunione del Consiglio Direttivo FSI del 12 ottobre 1958.
[L’immagine sotto il titolo, tratta da “StoriaScacchi di Claudio Sericano, risale invece al Torneo di La Spezia 1957: Arnaldo Pace, seduto, è il 5° da sinistra.]
Poi nel Congresso FSI del 2 maggio 1959 a Santa Margherita Ligure (GE) venne assegnato l‘incarico di redigere il Regolamento ai sigg. Gaetano Attucci di Desio e Bruno Salvioni di Seregno.
Nel Regolamento si legge che “potranno partecipare squadre di Circoli Scacchistici e Sezioni Scacchi dei Dopolavoro (una sola squadra per ciascuno) di 4 giocatori più 1 riserva facoltativa”.
Ogni squadra doveva portare 2 orologi e 2 serie complete di pezzi (ma non la scacchiera). Erano previsti un massimo di 7 turni, quindi con possibilità di turno doppio in uno o due giorni. Tempo di riflessione 50 mosse nelle prime 2 ore e 25 mosse per ogni ora successiva.
Alla prima edizione, che si svolse dal 31 ottobre al 4 novembre 1959 a Lerici (SP), presero parte 11 squadre. Sistema svizzero, 6 turni. Il torneo si risolse all’ultimo turno: la squadra di Napoli aveva un punto e mezzo di vantaggio sulla Accademia Scacchistica Romana ma venne bloccata sul pari dai romani del ‘Dal Verme’ mentre l’Accademia superava 3.5 – 0.5 la Milanese. Le due compagini concludevano così a pari punti individuali (16.5 su 24), ma l’Accademia si aggiudicava il titolo grazie ai punti squadra: 5 incontri vinti e 1 pari, contro i 4 vinti e 2 pari di Napoli. Terzo il ‘Centurini’ di Genova con 14 punti, ma senza aver incontrato le prime due.
Si pensò quindi di evitare il sistema svizzero e suddividere le squadre in gruppi. Nella seconda edizione del 1960, ancora a Lerici, le squadre salirono a 14 e furono divise in due gruppi da 7. La terza edizione a Cremona nel 1961 vide al via 21 squadre e per la prima volta tre gironi.
Il Campionato proseguì poi abbastanza regolarmente arrivando a vedere in gara fino a una settantina di squadre; il record fu stabilito nel 1974, quando il numero quasi raddoppiò, grazie probabilmente ai benèfici influssi del match Fischer-Spassky e anche al fatto di giocare a Milano: ben 132 le squadre e 792 gli scacchisti in gara!
Un altro acuto due anni dopo, nel 1976 a Venezia, con 114 compagini al via.

Ma poi le serie minori cominciarono ad essere disertate, soprattutto per motivi economici, e si arrivò ai minimi dell’edizione 1979, giocata nella Repubblica di San Marino con 14 squadre al via.
Così per due anni il Campionato saltò, per riprendere nel 1982 e 1983, quest’ultimo con 96 squadre. Poi di nuovo due anni di sosta e nuova edizione nel 1986, ma con sole 25 squadre di cui quasi la metà (12) giocò in Serie A: la cosa si spiega con il fatto che alcune delle squadre della serie A avevano cominciato ad avere lo sponsor (per es. banche come il Banco di Roma o aziende come la Cavit) mentre nelle serie minori le squadre dovevano contare solo sulle proprie forze e sulla disponibilità economica dei giocatori, che evidentemente, dovendo spendere soldi propri, preferivano partecipare ai festival.
A questo punto la Federazione decise di cambiare completamente la formula, riprendendo la ‘vecchia’ Coppa Italia, torneo ad eliminazione diretta. Si partì con 64 squadre, poi portate a 128, e tra il 1987 e il 1995 vennero giocate 6 edizioni.
Dal 1996 si tornò alla formula dei gironi con il regolamento che fu perfezionato nel 1997: serie A con 12 squadre, 2 gironi, le prime due ammesse ai play-off scudetto; serie A2 con 48 squadre in 8 gironi; serie B con 96 squadre in 16 gironi e serie C con 192 squadre in 32 gironi. Tutti gironi da sei squadre, costruiti con criteri di vicinanza locale, e meccanismo di promozioni e retrocessioni. In più si aggiungeva la serie “Promozione Regionale”.
Questa ossatura è rimasta e con qualche aggiustamento dei regolamenti è giunta fino ai nostri giorni. Il Campionato è diventato così la manifestazione nazionale più importante della Federazione, grazie anche all’arrivo di diversi sponsor e all’innesto di importanti giocatori stranieri.
Nel 2018 si festeggia la edizione numero 50: per celebrarla la Federazione realizzerà un numero speciale di ‘Scacchitalia’, al quale tutti gli scacchisti sono invitati a contribuire. A quanto riportato sul sito FSI, che proponiamo qui di seguito, aggiungiamo l’invito ad inviare anche eventuali articoli pubblicati dai giornali locali.
Dal sito FSI: In occasione della cinquantesima edizione del CIS, SCACCHITALIA invita TUTTI ad inviare articoli e report, con tante fotografie allegate, dei raggruppamenti e degli incontri tenuti, al fine di creare un numero speciale della rivista interamente dedicato all’evento. Potrete inviare il materiale al seguente indirizzo e-mail istituzionale scacchitalia@federscacchi.it.
Bell’articolo. Mi permetto di segnalare che negli ultimi anni anche in serie medie (B e C) hanno preso piede i raggruppamenti che prevedono lo svolgimento del torneo in una località (qui in Piemonte/Liguria vanno forte quelle turistiche) in un weekend. Per chi ha molto giocatori con soldi da spendere (alloggio e vitto) la formula è gradita, ma essa sta penalizzando i circoli piccoli e con pochi mezzi che non possono schierare un granché di rotazione, dovendo anche spendere soldi per la trasferta… un po’ come succedeva prima. Perchè non ritornare alla formula delle domeniche ogni due settimane, magari escluse le serie massime dove forza e soldi magari ci sono?