In Paradiso si gioca a scacchi
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(Roberto C.)
Della cosiddetta ‘Cittadella Aeronautica’ di Roma ne fanno parte la Scuola di Guerra Aerea, l’Istituto di medicina Legale, la Caserma “G. Romagnoli” ed il palazzo dell’Aeronautica, oggi sede dello Stato maggiore dell’Aeronautica Militare.
Questo grande edificio, progettato dall’architetto Roberto Marino e realizzato tra il 1929 e il 1931 con grandi sale a servizio delle persone che vi avrebbero dovuto lavorare, dotato di attrezzature moderne per l’epoca (uffici del tipo ‘open space’, posta pneumatica, mensa per circa 1.500 persone, un particolare ascensore, da anni non più utilizzato, denominato ‘Paternoster’), venne inaugurato il 28 ottobre 1931, nono anniversario della Marcia su Roma.
Al suo interno si trovano arredi, strutture e simboli dedicati al mondo dell’aviazione (maniglie a forma d’ala di aeroplano e lampadari a forma d’elica).

Marcello Dudovich [1], un “Grande Maestro” dell’affiche, illustrò con un ciclo di pitture murali dalle giganti dimensioni di assoluta originalità dal titolo “Il Paradiso dei piloti” [2] i locali dell’Aeromensa.
In un periodo in cui cadeva un pilota ogni quattro giorni, delle vere e proprie allegorie della morte in volo per esorcizzare negli aviatori l’oscura presenza della morte. Tra le tante un aviatore mentre azzarda una rischiosa manovra a volo rovesciato suona col sassofono una serenata ad una ragazza sul terrazzo di una torre merlata oppure quella che in presenza di un velivolo, già perso fra le nuvole, due piloti, trovandosi al proprio Circolo dopo la loro giornata lavorativa, giocano una partita a scacchi mentre un terzo, in piedi, avvolto in una mantella scura osserva: i “due aviatori passati a miglior vita intenti a giocare a scacchi sotto lo sguardo di un commilitone” [3].
Dudovich, pittore e abilissimo illustratore liberty, creò grandi decorazioni murali e cartelloni pubblicitari per le maggiori industrie italiane (la FIAT, il bacio passionale in un famoso manifesto della Campari, per i grandi magazzini La Rinascente realizzerà dal 1921 al 1956 oltre 100 manifesti). Si formò presso l’istituto d’arte professionale delle scuole “Reali” di Trieste: era un ragazzo portato per il disegno e molto curioso ma svogliato e indisciplinato che, proprio mentre scriviamo, ci fa tornare alla mente l’irrequieto poeta e pittore romano Cesare Pascarella che da ragazzino scappò via da un seminario a Frascati, studiò all’Istituto di Belle Arti, con scarsi profitti, e frequentò a lungo il famoso Caffè Greco.
Bibliografia:
Giorgio Baldacci, Il Palazzo dell’Aeronautica, Edizioni Rivista Aeronautica, 2a Edizione (2012)
Morolli G., Fonti D., Pesce G., Il palazzo dell’Aeronautica, EDITALIA, Roma 1989
[1] Marcello Dudovich (Trieste 21/3/1878 – Milano 31/3/1962).
[2] Dell’intera collezione pare ne siano rimaste un paio, tra cui la scena con gli scacchi; i restanti dipinti sono andati persi o, comunque, irrimediabilmente deteriorati.
[3] Pezzuto F.: “Mussolini e gli scacchi tra finzione e realtà” in Torre & Cavallo-Scacco! n.12 Dicembre 2003, pp.25-27