Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

27, il numero magico di Sam Shankland

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(Uberto D.)
Il 2018 è stato finora l’anno di grazia per Samuel (Sam) Shankland: nei 4 mesi in cui ha giocato, ha vinto il Campionato USA, il Campionato Continentale delle Americhe e il Memorial Capablanca, guadagnando ben 59 punti Elo. A 27 anni (quasi), è al 27° posto della classifica Elo con il punteggio di 2727. C’è qualche numerologo in giro?

[Shankland al Campionato USA 2018 (Foto di Lennart Ootes), con la sua camicia color blu cobalto – Numero atomico 27]

In un epoca di campioni giovanissimi, Shankland ha avuto una crescita relativamente lenta ma costante. Nato il 1 Ottobre 1991 (quindi oggi nel suo 27° anno) subito dopo la “generazione di fenomeni” del 1990 (Carlsen, Karjakin, Vachier-Lagrave, Nepomniachtchi, Andreikin tra i più noti), Samuel è sembre stato un passo indietro (ma non più di un passo) dall’elite USA: medaglia di bronzo al Mondiale Under18 del 2008 (a pari merito con Ivan Saric e Nguyen Ngoc Truong Son ma terzo per spareggio), titolo di Grande Maestro guadagnato nel 2011 e una costante ascesa fino ai 2600 Elo, battendo strada facendo Peter Leko nel primo turno nella FIDE World Cup del 2011.

Shankland sulla copertina di Chess Life nel 2012

Poi, nel 2013, un primo segno di fiducia nei suoi confronti: gli viene assegnato il premio annuale che dal 1987 la Frank P. Samford, Jr. Chess Fellowship mette a disposizione di una delle giovani (sotto i 25 anni) promesse scacchistiche statunitensi. Questo tipo di sostegno finanziario è stato dato negli anni a giocatori come Gata Kamsky e Hikaru Nakamura, e, più recentemente, Wesley So e Awonder Liang, con la finalità di aiutarne lo sviluppo professionistico. Oggi l’importo assegnato è di 42.000 Dollari e Sam Shankland sa farne buon uso per concentrarsi sul miglioramento del proprio gioco. Vi faccio una domanda semplice: secondo voi qual era l’edizione del premio nel 2013? Bravi, la numero 27, ovviamente.

I risultati di questo periodo di allenamento intensivo si vedono benissimo alle Olimpiadi di Trømso del 2014, dove vince la medaglia d’oro tra le riserve con un clamoroso risultato di 9 su 10. A fine anno, Shankland si affaccia per la prima volta nella lista dei primi 100 giocatori al mondo, con 2642.

Dopo un’apparizione buona ma non eccellente al torneo B del Tata Steel di Wijk aan Zee nel 2015, il 2016 torna ad essere un anno di ottimi risultati, con la vittoria a Biel e la medaglia d’oro assoluta alle Olimpiadi di Baku: il suo score in quarta scacchiera non è da buttar via (5,5 su 8), ma la sconfitta all’ultimo turno con il canadese Eric Hansen rischia di far perdere l’Olimpiade agli Stati Uniti, che finiscono per superare l’Ucraina solamente per una manciata di punti Buholz. In ogni caso, altro che la clamorosa balla che Trump disse nella campagna elettorale per la presidenza: “Non abbiamo nessun Grande Maestro di scacchi negli Stati Uniti” (10 Ottobre 2016, subito dopo la vittoria nelle Olimpiadi).

Shankland solleva il trofeo delle Olimpiadi 2016 di Baku

Continuando con l’alternanza di risultati tra anni pari e dispari, anche il 2017 è stato un anno avaro di soddisfazioni per Shankland: se si esclude la pazzia della partecipazione al reality TV show “Kicking and Screaming” (una specia di “Isola dei Famosi“) dove viene eliminato alla seconda puntata, nessun risultato di rilievo e qualche punto Elo perso per strada. Poi, dopo una breve pausa ad inizio 2018, iniziato con 2668 Punti Elo, ecco lo Shankland in formato “anni pari” salire prepotentemente alla ribalta ad Aprile.

“Kicking and Screaming” 2017: Shankland dimostra il vecchio adagio secondo il quale alcuni scacchisti sono “spostatori di legname”

La vittoria a sorpresa nel campionato USA, superando i suoi compagni di squadra olimpica Caruana, So, Nakamura e Robson, lo porta, in un colpo solo, sopra i 2700 Elo e all’attenzione dei media, che scoprono come gli Stati Uniti, in ottica Olimpiadi, possano schierare, per la prima volta nella loro storia, quattro giocatori sopra i 2700.

Shankland sulla copertina di New In Chess, 2018

Ma il periodo caldo per Sam è solo all’inizio: al campionato USA seguono in rapida successione la vittoria nel 53° Memorial Capablanca di Varadero (Cuba) e nel Campionato Continentale delle Americhe 2018 di Montevideo (Uruguay). Shankland, che evidentemente ha preso confidenza con i propri mezzi, non solo vince, ma convince, con una striscia di risultati impressionante nel 2018: 19 vittorie e 22 patte nelle 41 partite giocate a cadenza classica. Uno dei migliori risultati dell’anno (meglio anche di Nakamura e So in termini di performance), che lo porta, come dicevamo all’inizio, al 27° posto nella classifica Elo di Luglio con 2727 punti.

Sommando le 9 partite dell’Open di SItges 2017 e il Campionato USA Masters del 2017, Shankland è imbattuto da 6 tornei e 62 partite, con 27 (aridaje) vittorie, per un totale di punti persi pari solamente al … 27% (ancora!).

Shankland sulla copertina di American Chess Magazine, 2018

Insomma, il 2018 promette di riservare ancora altre sorprese per il californiano di San Francisco, che sarà di nuovo alla scacchiera a fine Luglio (come ti sbagli? Venerdì 27) per il Torneo Hainan Danzhou 2018, dove incontrerà Yu Yangyi, Duda, Wei Yi, Le Quang Liem, Vidit, Bu Xiangzhi e Fedoseev. Un ottimo allenamento per l’altro grande appuntamento dell’anno: le Olimpiadi di Batumi.

Per chiudere questo post, cosa di meglio se non la 27ª vittoria della serie “magica” di Shankland? Si tratta dell’ultimo turno del Campionato Continentale delle Americhe 2018 di Montevideo, una vittoria ottenuta con un bell’attacco sul Re contro un avversario che aveva bisogno di vincere per qualificarsi per la FIDE World Cup 2019.

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