Shankland campione USA davanti a Caruana
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(Uberto D.)
Fabiano Caruana ha pagato cara la sconfitta contro Izoria: il nuovo campione statunitense è Samuel (Sam) Shankland, che con un brillante 8,5 su 11 ha messo in fila il vincitore del Torneo dei Candidati (8 punti), Wesley So (6,5) e Hikaru Nakamura (5,5). Il tutto con una performance Elo di 2884 che gli vale l’ingresso per la prima volta nel club dei 2700.
Il risultato è sorprendente, vista la partecipazione al campionato dei “grossi calibri” USA, ma giustissimo: Shankland ha giocato un torneo di assoluta eccellenza, durante il quale non è stato in pericolo di sconfitta in nessuna partita e ha guadagnato ben 30 punti Elo. Come Lennart Ootes ci mostra in questo sua composizione fotografica via Tweet, quest’anno il giocatore di San Francisco ha dimostrato una visione scacchistica sicuramente superiore a tutti!
With a 42 megapixel sensor, you can find a lot of data in a photo. #USChessChamps #Sonya7riii #55mm f/4, 1/100s, ISO 800, @SonyAlpha pic.twitter.com/LYfzNckFqV
— Lennart Ootes (@LennartOotes) April 29, 2018
Prima di commentare le prestazioni dei componenti della squadra olimpica USA campione in carica (Caruana, Nakamura, So, Shankland e Robson), guardiamo il tabellone finale.
Della prestazione di Shankland abbiamo già brevemente discusso, ma vale la pena di sottolineare come non solo abbia retto agevolmente nelle partite contro i tre “big”, ma anche come abbia sempre vinto le partite al momento giusto, in particolare le ultime tre contro Zherebukh, Onischuk e Liang, La striscia finale di 3 vittorie è quella che gli ha fatto vincere il Campionato: vi mostro l’ultima vittoria contro Liang, nel quale il neo-Campione ha dimostrato solidità e chiarezza di idee in una partita ad alto contenuto emotivo e nella quale la differenza di Elo tra i giocatori sicuramente non contava molto.

Di Caruana abbiamo già detto: Fabiano ha giocato un ottimo torneo e in condizioni normali (ovvero senza uno Shankland in modalità “torneo della vita“), avrebbe vinto il Campionato con il suo +5. Purtroppo per lui, la sconfitta con Izoria al 4° turno (e forse anche la patta con Liang al 1° turno) è stata fatale per le sue speranze di vittoria finale. E’ vero che avrebbe potuto perdere con Nakamura, ma nel complesso una prestazione di nuovo di ottimo livello, che conferma il buono stato di forma di Fabiano.
Wesley So è giunto terzo, ma staccato di ben 2 punti dal vincitore: le nove patte e le due sole vittorie (con Zherebukh e Onischuk) non parlano certo di un torneo brillante, come dimostrano anche gli 8 punti Elo persi.
Hikaru Nakamura ha invece giocato un torneo orribile, a tratti sull’orlo della “rottura” psicologica, come quando all’8° turno contro Shankland ha giocato malissimo un’apertura (1.b3) che forse voleva solo essere una scelta dovuta alla frustrazione per aver perso con Izoria. Salvata quella partita, Nakamura stava per battere Caruana, ma alla fine si è dovuto accontentare anche lui di mettere sul cartellino 9 patte e una sola vittoria (con Akobian) e di lasciare sul campo 18 punti Elo
Infine Robson e Lenderman, che con il loro 4° posto a pari merito rimangono in lizza per il ruolo di quinto giocatore USA per le olimpiadi di Batumi. A Baku 2016 giocò Robson: vediamo come sceglieranno i vertici scacchistici USA.
Piccola nota di chiusura: il Campionato USA femminile si è conclusa con Nazi Pakaidze (a destra nella foto) e la giovanissima Annie Wang appaiate in testa con 8 su 11. Le due ragazze si giocheranno il titolo con lo pareggio rapid in programma oggi. La sfida tra la giocatrice più giovane (Annie Wang ha 15 anni) che è stata a lungo in testa alla classifica e la Campionessa USA del 2016 sarà di sicuro affascinante, anche per vedere la stoffa della Wang in uno spareggio ad alto contenuto nervoso.
Il risultato è di per se straordinario e ti fa apprezzare l’imprevedibilità degli scacchi e dello sport in generale. Più che sorprendente direi un risultato a dir poco miracoloso. Per fare dei paragoni calcistici, ricorda gli scudetti vinti dal Verona e dal Nottingham Forest negli anni ottanta. Quest’ultimo capace di vincere anche due Coppe dei Campioni consecutive, cosa che l’ha consegnato alla leggenda, con il record tutt’ora imbattuto di essere la squadra ad aver vinto più Coppe di Campioni che scudetti! Shankland per contro ha preceduto ben tre tra i primi dieci giocatori al mondo. Tre giocatori che avevano tutti più di cento punti di Elo Fide in più e che hanno giocato negli ultimi anni tornei di altissimo livello qualificandosi come possibili pretendenti a sfidare l’attuale campione del mondo. Obiettivo raggiunto dal “nostro” Caruana, che cercherà di strappare il titolo a Carlsen nella prossima sfida di novembre a Londra, qualche settimana prima di questo torneo. Il tutto a conferma di un’impresa a dir poco titanica che non può essere un caso isolato e che caricherà il nuovo eroe americano di responsabilità per il futuro, dove dovrà dimostrare di non essere stato solo una effimera meteora. Shankland, la squadra del Verona, la squadra del Nottingham Forest, hanno a loro modo reso reale quanto scritto da Victor Hugo: “quel che la favola ha inventato, la storia qualche volta lo riproduce”.