Uno Scacchista

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#CarlsenCaruana – R2: patta, con Caruana che sorprende Carlsen in apertura

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(GM Sergio Mariotti e Uberto Delprato)
Se nella prima partita Caruana, con il Bianco, si era trovato in grandi difficoltà, ieri la seconda partita ha visto lo sfidante sorprendere il Campione del Mondo con una mossa inusuale alla 10ª mossa. Carlsen ha usato molto tempo e si è trovato costretto a “lavorare duramente” (sue parole) per condurre la partita verso un finale inferiore ma patto: pareggio siglato alla 49ª mossa. Oggi primo giorno di riposo, sul punteggio di 1 a 1.

[L’inizio della partita – Foto di Giulia Delprato]


(Uberto Delprato) Ieri, sabato, la sala di gioco era completamente piena. Talmente piena che gli organizzatori hanno stabilito turni di soli 30 minuti per spettatore!! Uno scandalo, visto che il biglietto regolare costa 70 sterline (circa 80 Euro) e che dopo mezz’ora si può solo andare a sentire il commento in diretta di Judit Polgar (se si riesce ad entrare in un una sala stracolma) o guardare la partita su uno dei tanti schermi.

La sala per gli spettatori piena, come si dice, “in ogni ordine di posti” (Foto di Giulia Delprato)

E’ poi stato dato agli spettatori ingresso libero dopo le 18 alla sala di gioco, ma resta il fatto che la sede di gioco si è rivelata inadeguata ad accogliere il gran numero di appassionati che, prevedibilmente, sono accorsi di Sabato a vedere i due campioni.

I giocatori sono apparsi in forma, senza mostrare nessun segno di fatica dopo la lunga maratona dell’altro ieri. Carlsen, in abito grigio, si era lamentato per la temperatura troppo fredda nell’ambiente di gioco; il piccolo problema è stato risolto prontamente.

Magnus Carlsen rivolge uno sguardo proprio alla nostra fotografa, Giulia Delprato

Sollecitato dall’amico Adolivio Capece, poco prima dell’inizio della partita ho fatto presente a Judit Polgar che l’immenso Ennio Morricone stava festeggiando il suo 90° compleanno. Judit, che conosce Morricone non solo per le sue colonne sonore ma anche per la sua passione per gli scacchi (hanno anche giocato a Roma nel 2004), si è illuminata di un bel sorriso e mi ha detto che lo avrebbe ricordato durante il lungo commento della seconda partita. I migliori auguri al Maestro Morricone da parte di tutti noi.


(GM Sergio Mariotti) Questa partita inizia come una apertura di donna normale d4-d5 ma poi si rientra in una nota variante dell’Indiana Nimzowitsch, dove il campione sorprende tutti entrando in una continuazione considerata debole; riesce poi a recuperare ed entra in un finale di torri con un pedone in meno che gioca bene fino a pattare, esattamente come aveva fatto Caruana il giorno prima.

Devo dire che sono abbastanza deluso di vedere come, in una finale mondiale, il gioco dei due contendenti non sia mai troppo incisivo anche in buona posizione, perché si tende a non rischiare niente e a non perdere, come se poi fosse impossibile recuperare. Trovo che questa non sia la mentalità giusta per affrontare un match mondiale.

Noi tutti che abbiamo vissuto l’epoca d’oro dei grandi campioni ci eravamo abituati a confronti superbi nelle finali per il titolo, tipo Botvinnk-Bronstein, Tal-Botvinnik, Spassky-Petrosian, Spassky-Fischer, Karpov-Kasparov, con partite veramente magnifiche e piene di belle combinazioni o manovre posizionali splendide. Facendo il paragone con quei tempi, cosa è rimasto delle grandi battaglie per il titolo? Forse solo partite come quella di ieri o quella di oggi, condotte con la paura di adottare anche un minimo rischio?

Purtroppo nei tempi odierni si tende soprattutto a non perdere, si rischia solo il necessario e se non c’è spettacolo non fa niente: vi sembra la giusta mentalità per una sfida mondiale? Scusate la dissertazione, ma purtroppo a me, che sono della vecchia generazione, non piace come si gioca oggi: teoria, programmi, combinazioni preparate e non inventate, e soprattutto mancanza del bel gioco…

Ma passiamo oltre e vediamo la partita del giorno.


(Uberto Delprato) In conferenza stampa le domande sono state quasi tutte per Carlsen. La risposta più esplicita è stata quando gli è stato chiesto cosa avesse pensato dopo aver visto 10. .. Td8. La risposta, sicuramente ben nascosta dietro lo sguardo che potete vedere qui sotto, è stata “Oh porca miseria!” (in realtà un più colorito “Oh shit” in inglese…).

Caruana, molto composto e misurato, ha semplicemente detto di sapere che quella mossa dava un buon gioco, senza rispondere con precisione alla domanda di Daniel King sul numero di mosse al quale arrivava la sua preparazione.

La conferenza stampa dopo la fine della partita (Foto di Giulia Delprato)

Entrambi i giocatori hanno detto di essersi già messi alle spalle la prima partita e le sue emozioni e siamo sicuri che anche questa seconda partita sarà già stata messa da parte quando lunedì 12 Novembre alle 16 italiane si incontreranno per la terza partita. Caruana avrà il Bianco: giocherà di nuovo 1. e4?

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