#CarlsenCaruana – R9: Che strano, ancora una patta!!
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(GM Sergio Mariotti)
Nulla riesce a interrompere la sequenza di patte nel mondiale, oggi arrivate a 9: la sequenza iniziale di patte più lunga nella storia dei match mondiali. Sicuramente un record di cui i giocatori non andranno fieri, ma questa è la minestra che passa il “College“.
[L’immagine di apertura (di WorldChess) sembra un’allegoria dell’ “Attesa fiduciosa”]
E anche questa volta senza alcun combattimento!! La partita si decide in apertura, Carlsen entra in una variante dell’apertura inglese sperando nel cambio dei pezzi e negli alfieri di colore contrario, cioè sperando di entrare in una posizione dove non rischia niente, e Caruana non si oppone per niente a questo piano e lo asseconda. Mi chiedo, allora, che tipo di preparazione abbia fatto per questo match, visto che in nessuna partita è riuscito ad avere nemmeno un piccolo vantaggio in apertura per giocarsi il punto che forse avrebbe deciso il match.
Ambedue i contendenti hanno avuto una sola occasione di vincere, Carlsen nella prima partita con 39.Tg3 e Caruana nella sesta dove ha giocato il finale con il pezzo in più, che però si poteva vincere solamente con l’analisi di un computer, e Fabiano purtroppo per lui non è questo computer e quindi anche qui l’occasione è andata perduta. Però anche lì le aperture erano state impostate per non rischiare niente e quindi queste possibilità sono venute per caso.
Mi chiedo allora che tipo di match sia questo: il campione gioca per non rischiare niente, lo sfidante pure, e se capita per caso la vittoria, come già detto, non si sfrutta per mancanza di coraggio o per limiti tecnici, ma allora si dovrà proprio decidere un titolo mondiale ai tempi rapidi?
Scusate la dissertazione, ma io sono uno scacchista dei vecchi tempi, a me piace il bel gioco, l’agonismo acceso, il combattimento, non mi piace dover quasi sempre commentare finali lunghissimi e chiaramente patti, dove si cerca di prevalere sperando solamente nell’errore dell’avversario, perché questo mi sembra offensivo verso il pubblico che segue i due contendenti e spera in ogni caso di vedere delle belle partite!!
Patta, ma no, non ci credo!!!
(Uberto D.)
Questa volta sembrava che gli astri si stessero allineando per Carlsen: vantaggio di tempo, leggero vantaggio di posizione, nessun controgioco per l’avversario, insomma tutto gli ingredienti con i quali il Campione del Mondo ci aveva abituato a “cucinare” gli avversari. Ma il Carlsen del 2018 è meno brillante di quello di qualche anno fa e invece di mettersi lì a costruire pazientemente una manovra per vincere una posizione con pezzi pesanti e alfieri di colore contrario (che sappiamo si può vincere), una spinta affrettata del pedone “h” ha offerto a Caruana la possibilità di creare sufficiente controgioco e forzare il cambio dei pezzi pesanti e l’ingresso in un finale facilmente patto.
E dire che la curiosità di tutti prima della partita era per… l’occhio destro di Carlsen!

Il motivo del cerotto ben visibile sul sopracciglio di Carlsen è una testata involtaria rimediata con un giornalista norvegese della NRK durante una partita di calcetto organizzata nella giornata di riposo. A parte la curiosità dell’incidente, nessun danno o problema per Carlsen, che però si sarà sentito fare così tante volte la domanda se la botta gli avesse dato fastidio che nella conferenza stampa dopo la partita a risposto con un semplice ma chiaramente scocciato “No”. La stessa identica risposta è poi stata data all’incauto giornalista che gli ha chiesto se quella di oggi fosse stata la sua miglior partita del mondiale.
Unsatisfactory half-point efforts eventually lead to one-word answers in Carlsenland. The world champion is done with chatter. pic.twitter.com/9TsY910hBK
— Olimpiu G. Urcan (@olimpiuurcan) November 21, 2018
Insomma, una partita deludente, un Caruana apparentemente soddisfatto (e fiducioso sulle sue possibilità nell’eventuale spareggio rapid) e un Carlsen molto contrariato, sia perché adesso ha due neri nelle utlime tre partite e sembra non aver risolto ancora i suoi problemi di apertura, sia per la sua lunghissima serie di patte consecutive, giunta a 14 partite .
Poi certo se un giornalista (per di più norvegese) gli fa la domanda “Quando hai capito che il finale era patto?“, non ci si può lamentare se la risposta è scortese: “Quando ho capito che il finale ra patto? Immediatamente! Ma questo non vuol dire che non si possa continuare a giocare. Ho cercato di indurlo a spingere in h5, in modo da creare un obiettivo. Non lo ha fatto e quindi non c’era più nulla per cui giocare. Ma non rischiavo nulla a provarci. Non capisco davvero il motivo della domanda.” Magari, per il futuro, anche i giornalisti dovrebbero cercare di migliorare la loro qualità “di gioco”.
La decima partita si gioca oggi, con inizio come al solito alle 16 italiane. Caruana avrà il Bianco.
My thanks to GM Mariotti and U. Delprato for catching all the twist and turns of this match and of the comments by Susan Polgar.
Ringrazio il GM Mariotti e U. Delprato per aver colto tutti i colpi di scena di questa partita e dei commenti di Susan Polgar.
Anch’io ho seguito la diretta con la Polgar e ho sorriso di gusto con lei per almeno dieci minuti.
Riguardo alla domanda del giornalista era chiaramente provocatoria, come per dirgli: per rispetto degli scacchi e soprattutto di Caruana, che stupido non è, non era meglio offrire subito la patta e farla finita lì con il solito teatrino del tira e molla?
Chiaro che sia un suo diritto provarci ma… insomma!
Il morale? Al contrario del norvegese, accigliato e stanco, ho visto Fabiano al 110%, molto scherzoso e a sua agio anche nella conferenza stampa del dopo partita.
Mi ha fatto anche piacere la risposta che Fabiano ha dato al giornalista, ritenendo di avere delle chance negli spareggi; a Carlsen non deve aver fatto piacere. Una guerra di nervi e Fabiano la sta interpretando al meglio.
Complimenti al GM Sergio Mariotti per le analisi.
Buona giornata a tutti.