Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Yakov Vilner, l’uomo che salvò Alekhine

4 min read

(Mario Spadaro)
Yakov Semenovich Vilner (Odessa, Impero Russo 13 settembre 1899 – Leningrado, USSR 29 giugno 1931), fu un giocatore di scacchi ucraino-sovietico, maestro dello sport dell’URSS nel 1924, compositore di scacchi e pioniere nel tre mosse.

Vinse quattro volte il campionato di Odessa (1918, 1923, 1925 e 1928). Nel 1924, a Kiev, vinse il primo campionato dell’Ucraina (davanti Fedor Bohatirchuk), nel 1925 difese il suo titolo a Kharkov (davanti a Nikolai Sorokin), condividendo il 1°-2° posto nel quinto campionato della SSR ucraina con Vladimir Kirillov a Odessa nel 1928.

Partecipanti al 4º Campionato sovietico, 1925
In piedi da sinistra: Von Freymann, Sozin, Eremeev (organizzatore), Grigoriev, Zubarev, Seleniev, Kasperskij (org.), Kutuzov (org.), Weinstein (org.). Seduti da sinistra: Vilner, Levenfiš, Rochlin (org.), Gotthilf, Ilya Rabinovič, Bogoljubov, Il’in-Ženevskij, Duz-Chotymyrs’kyj, Romanovskij, Sergeev, Nenarokov, Verlins’kyj, Abram Rabinovič. (fonte: Wikipedia)

Ha partecipato a cinque campionati dell’URSS (1923, 1924, 1925, 1927 e 1929). Dunque un ottimo giocatore che ha fatto registrare vittorie anche contro campioni del calibro di Bogoljubov e Botvinnik. Di salute cagionevole, Vilner morì prematuramente il 29 giugno 1931 dopo una lunga malattia, prima di raggiungere i 32 anni.

The Problemist of Ukraine

Nel 2009, la rivista ucraina della composizione di scacchi «The Problemist of Ukraine» organizzò una competizione internazionale per la composizione di problemi in tre mosse (Vilner è stato particolarmente forte in questo genere: vinse la sezione in tre mosse dell’All-Union Championship of Chess Composers del 1929), per commemorare i 110 anni dalla nascita  di Yakov Semenovich.

Tuttavia il suo principale apporto negli scacchi riguarda qualcosa che è al di fuori della scacchiera.

L’enorme importanza che ha avuto quest’uomo è stata quella di determinare il corso della storia degli scacchi così come noi la conosciamo, salvando il futuro campione del mondo Alexander Alekhine dalla furia bolscevica. Senza Alekhine quale dei grandi maestri di quel tempo avrebbe potuto battere l’invincibile Capablanca? Ed il cubano per quanti anni avrebbe mantenuto il titolo mondiale?

Infatti per motivi di salute (malattie cardiache e asma bronchiale), Vilner non fu mobilitato al fronte alla fine della prima guerra mondiale, ma arrivato al punto di raccolta fu inviato a prendere servizio presso il Tribunale rivoluzionario. Nell’aprile del 1919, Alexander Alekhine che si trovava ad Odessa per partecipare ad un torneo, fu arrestato dagli agenti della polizia politica Cheka (lo spietato corpo di sicurezza sovietico creato nel 1917 da Lenin, per combattere i nemici del nuovo regime russo) e portato nelle cantine della prigione, in Piazza Ekaterininsky. Accusato di attività antisovietica e di trasmissione di informazioni segrete al nemico, venne condannato a morte. Fu salvato dalla fucilazione proprio da Yacov Vilner, che per l’appunto lavorava presso il «dipartimento legale» del tribunale.

Christian Rakovsky e Leo Trotsky, 1924
(fonte: https://chesspro.ru/_events/2010/tkachenko2.html)

Vilner inviò un telegramma alla più alta autorità del «Consiglio dei commissari del popolo», il presidente Christian Rakovsky, che si trovava a Kharkov e che conosceva di fama Alekhine, il quale ne ordinò la liberazione tramite filo diretto e Alekhine nottetempo venne rilasciato. Secondo le memorie degli ex dipendenti dell’Odessa Cheka, l’ordine di Rakovsky arrivò poco prima del compimento della sentenza, a plotone di esecuzione già schierato. Lo stesso Vilner raccontò dettagliatamente a Bohatirchuk del salvataggio di Alekhine. Bohatirchuk a sua volta cita questa storia nei suoi scritti (nelle pagine 51-52 del suo libro Moizhiznennyiputk Vlasovu i Prazhskomu manifestu [My Life’s Path to Vlasov and the Prague Manifesto], Globus Publishing House, San Francisco, 1978.)

Alekhine’s Savior. The fate and chess heritage of Jacob Vilner

Su questa vicenda sono state fornite altre diverse versioni, ma sono state tutte confutate da Sergey Tkachenko, Onorato Maestro dello sport, gran maestro d’Ucraina per la composizione degli scacchi, nel suo libro «Alekhine‘s Savior. The fate and chess heritage of Jacob Vilner» e nel sito Chess Pro con un articolo molto bello e profondo nei contenuti. (fonte https://chesspro.ru/_events/2010/tkachenko2.html)

Grazie a questo studioso, che è riuscito a rintracciare presso l’archivio statale della regione di Odessa, tra i ponderosi «Libri del rabbino», l’esatta data di nascita ed il giorno di circoncisione di Vilner, adesso anche l’anagrafica di questo giocatore è completa nelle enciclopedie di internet.

Anche sul sito Jewish Chess History vi è un articolo dal titolo «Andrew McMillan’s Investigation of the Alekhine “Checka” Arrest Affair», nel quale sostanzialmente si appoggia la versione dei fatti ricostruita da Sergey Tkachenko, in quanto raccontata da persone che in quel momento erano presenti sul luogo mentre la vicenda si svolgeva (Vilner e Bohatirchuk); viceversa gli altri che divergono non erano testimoni oculari e riferiscono «per sentito dire».


Mario Spadaro è nato a Catania nel 1946. Ha iniziato a giocare a scacchi a metà degli anni ’60 e nel 1970 ha partecipato a Bari ai quarti di finale del Campionato Italiano, ottenendo la qualificazione alla semifinale a cui non partecipò per motivi di studio. Dopo alcuni incontri internazionali a squadre per corrispondenza, per circa 46 anni abbandonò completamente il gioco. Nel 2016 improvvisamente ha sentito «il richiamo della foresta», e ha ripreso l’attività agonistica a tavolino: “«hasta la muerte», come dicono i miei amici sudamericani.” (Mario Spadaro)

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2 thoughts on “Yakov Vilner, l’uomo che salvò Alekhine

  1. I miei complimenti all’autore, io non conoscevo Yakov Vilner. Bravissimo Mario!
    Eh, sì, senza il contributo determinante della fortuna nessuno è mai diventato campione del mondo.
    Mi dispiace soltanto che Alekhine non abbia mai voluto ricordare, almeno per iscritto (se non sbaglio), quell’episodio, ma, conoscendo il personaggio, non ne sono per niente meravigliato.

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