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Karjakin a UnoScacchista: “Ora so che si può giocare bene anche a gravità zero”

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(UnoScacchista)
Un’intervista a un vice-Campione del Mondo non è cosa da tutti i giorni e non capita spesso l’occasione di celebrare un evento come la prima partita a scacchi giocata tra terra e qualcuno al di fuori dell’atmosfera. Ebbene, ieri mi sono capitate entrambe, non casualmente collegate con Sergey Karjakin.

Lo sfidante di Carlsen del 2016 ha infatti giocato ieri una partita con due astronauti russi in orbita nella Stazione Spaziale internazionale, in occasione del 50° anniversario della partita giocata tra l’equipaggio della Soyuz-9 e Base Terra il 9 giugno del 1970. E, dopo la partita, ha risposto ad alcune domande tra cui quelle di UnoScacchista!

Ma andiamo con ordine, con un po’ di storia.

La partita del 1970

La missione sovietica Soyuz-9 ha molti motivi per essere ricordata, in particolare per la sua durata record: 18 giorni, ben 4 in più del record stabilito 5 anni prima dalla missione statunitense Gemini-7. Va da sé che questo risultato venne celebrato in Unione Sovietica come una dimostrazione di superiorità sugli “americani”, con i quali era in corso un’aspra battaglia non solo politica, ma anche tecnologica e sportiva.

Cartolina a francobollo commemorativi dell’impresa della Soyuz-9

La missione incluse anche un qualcosa di assolutamente unico: una partita a scacchi giocata tra gli astronauti Vitaly Sevastyanov e Andrijan Nikolaev, in consultazione, contro l’astronauta Viktor Gorbatko e il generale Nikolai Kamanin, a loro volta in consultazione dalla base.

Il team “Base Terra”

La partita durò ben 6 ore, ovvero 4 orbite attorno alla Terra, visto che le “finestre” a disposizione per le comunicazioni radio erano molto limitate. Ecco un breve video commemorativo della missione: gli scacchi ne fanno parte dal minuto 2:45, ma vale la pena di guardarlo tutto.

La partita finì patta in 35 mosse, ma ovviamente il risultato non era la cosa più importante.

Forse lo fu invece per Sevastyanov che, da grande appassionato di scacchi, diventerà poi presidente della Federazione Scacchistica Sovietica tra il 1977 e il 1986 e poi di nuovo nel biennio 1988-89.

Nikolaev e Sevastyanov (a destra) in una foto d’epoca

Ecco la scacchiera con la quale fu giocata la partita, un gioiello di inventiva, realizzato in plastica e progettato per evitare che i pezzi potessero andare in giro per la navicella (le calamite erano e sono tuttora vietate a bordo dei veicoli spaziali a causa delle possibili interferenze con i sensori e la strumentazione).

La scacchiera, che fu progettata da M. Klevtsov (foto di V.Boyko)

La partita del 2020

A distanza di 50 anni, il Museo della Cosmonautica di Mosca, l’Agenzia spaziale Roscosmos e la Federazione Scacchistica Russa hanno deciso di organizzare un partita commemorativa tra Sergey Karjakin e gli astronauti Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner in consultazione.

Gli astronauti orbitavano a 420 km dalla Terra all’interno della Stazione Spaziale Internazionale, che di recente ha visto l’arrivo degli astronauti statunitensi Bob Behnken e Doug Hurley trasportati dalla navetta SpaceX.

Karjakin ha giocato dal Museo della Cosmonautica di Mosca e il tutto è stato trasmesso in diretta sia in russo che in inglese. La partita è stata vivace ed è terminata patta in 22 mosse per scacco perpetuo, in un tempo comprensibilmente molto inferiore rispetto alla partita del 1970. Ecco il video completo della partita e delle presentazioni a corollario, commentato in inglese dal GM Miroshnichenko.

Ed ecco la partita, che ha visto una sorprendente variante di apertura giocata dagli astronauti, con un brillante sacrificio temporaneo di materiale.

Ivanishin mentre gioca a scacchi (con i Neri) alla base di addestramento

Dopo la partita, Karjakin ha commentato sia gli aspetti più scacchistici sia quelli emotivi che hanno contraddistinto questa celebrazione. Grazie ai buoni uffici dell’addetta alle PR di Karjakin, Ksenia Tyutyushina, ho potuto inviargli alcune domande, che vanno un po’ oltre le dichiarazioni ufficiali.

L’intervista a Karjakin

D1. Grazie Sergey per l’opportunità di rivolgerti qualche domanda. Da bambini tutti abbiamo sognato di diventare astronauti, ma anche diventare Grande Maestro e giocare per il titolo di Campione del Mondo deve essere stato un sogno realizzato. Chi pensi tra di voi sia stato più emozionato per questa partita?

Tutto è stato estremamente emozionante per me! Ero così nervoso stanotte che non ho praticamente dormito. Più di 400 km dal pianeta! Stavo giocando la partita e non potevo credere che fosse vero. Ammiro molto Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner, veri eroi. Non riesco neanche ad immaginare quanto possa essere difficile fluttuare nello spazio e giocare una partita così brillante! Sono sicuro che anche loro erano eccitati per questa opportunità unica.

D2. La partita ha avuto uno svolgimento inaspettato, con gli astronauti che hanno apparentemente sacrificato materiale. Sei rimasto sorpreso da questa variante così complicata?

Sì, è stata una partita breve ma intensa. Sono rimasto veramente sorpreso da quanto erano ben preparati gli astronauti! Adesso so che il nostro cervello nello spazio lavora bene almeno quanto sulla Terra! E’ stato un onore per me essere il secondo scacchista a giocare una partita … extraterrestre.

D3. Cosa dirai ai tuoi figli stasera? Che hai giocato con qualcuno al di fuori dell’atmosfera, tipo gli extraterrestri? 🙂

I miei figli sono sempre molto interessati agli scacchi e racconterò loro sicuramente di questo emozionante incontro con gli astronauti. Sono certo che rimarranno a bocca aperta e cominceranno a farmi molte domande. Lo fanno sempre!

Sergey Karjakin con il noto commentatore sportivo Dmitry Guberniev. Davanti a loro la scacchiera “spaziale” del 1970

D4. Se posso, una domanda per Ksenia Tyutyushina (PR manager di Sergey Karjakin). Questa partita deve essere stata un’altra grande occasione di promozione degli scacchi in Russia. Che tipo di copertura hanno dato i media?

Il match “Terra-Spazio” è stato commentato da tutti i canali TV, federali e locali, dalle radio e dai giornali. Questo evento è già diventato parte della storia degli scacchi ed è stata la notizia del giorno. Non è soltanto per intrattenimento o per la sua importanza, ma anche per il potente messaggio che gli scacchi comunicano, collegando gli appassionati di tutto il pianeta. E i titoli che stiamo vedendo confermano la risonanza che questo storico incontro sta avendo.

Grazie molte Sergey! Buona fortuna per le tue prossime “avventure” scacchistiche.

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