Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Le Lionnais, le soluzioni ai quiz 1 e 2

6 min read

(Carmelo Coco)
Ecco la soluzione del quiz scacchistico “I quattro giocatori di scacchi” e una prima soluzione al quesito da me proposto: “E’ possibile scrivere un romanzo nel quale il lettore sia l’assassino e l’autore del libro la vittima ?” Un bravo a chi è riuscito a risolverli con la logica (e un pizzico di aritmetica).

QUIZ 1 – I quattro giocatori di scacchi

Non ho il volume con la soluzione. I volumi della collezione in totale sono 182 (magari li avessi tutti). Il quiz “I quattro giocatori di scacchi” che abbiamo presentato qualche giorno fa può essere risolto in base a queste considerazioni logiche:

Come prima cosa, ho considerato il torneo, anche se Lionnais non lo spiega, come girone unico all’italiana. Inoltre, gli ex-aequo vanno esclusi in quanto Lionnais parla esplicitamente di secondo e terzo posto in maniera univoca: “Celui qui fut classé troisième dit gentiment au gagnant du tournoi …” (dunque terzo e primo) e “Le second du tournoi” (il secondo del torneo).

Cominciamo l’analisi:

  • Il secondo arrivato non è sposato ed è costretto sulla sedia a rotelle. Questo esclude i due Smith (giocatori di calcio) e Fellows che è sposato.

Dunque, al secondo posto si è classificato Reynolds.

  • Il terzo arrivato non conosceva il primo arrivato.
  • Primo e terzo non possono essere, ovviamente, i due gemelli.
  • Primo o terzo non può essere Reynolds (giunto al secondo posto).
  • Non resta che Follows e uno dei gemelli.
  • Ma P. E. Smith era testimone al matrimonio di Fellows e i due, quindi, si conoscevano.
  • Primo e terzo non possono essere, allora, che C. J. Smith e Fellows.

Quarto, ovviamente, è giunto  P. E. Smith.

Riportiamo adesso una tabella che ci servirà per le ipotesi.


TABELLA dei punti a disposizione in funzione delle patte

Tutte vittorie = 6 punti
1 partita patta = 5,5 punti
2 partite patte = 5 punti
3 partite patte = 4,5 punti
4 partite patte = 4 punti
5 partite patte = 3,5 punti
6 partite patte = 3 punti


Dimostriamo ora che Fellows non ha vinto il torneo.

Fellows può conseguire, avendo perso con Reynolds, al massimo, 2, o 1½. (non può scendere a 1, il punteggio minimo di Reynolds).  Nel primo caso deve aver battuto entrambi i gemelli (caso a), nel secondo caso ne deve aver battuto uno e pareggiato con l’altro (caso b). In entrami i casi questo non succede.

Caso a:

Fellows        2
Reynolds     1 ½
C. J. Smith  1
P. E. Smith  ½

oppure

Fellows        2
Reynolds     1 ½
C. J. Smith  ½
P. E. Smith  0

oppure

Fellows        2
Reynolds     1
C. J. Smith  ½
P. E. Smith  0

Caso b:

Fellows        1 ½
Reynolds     1
C. J. Smith  ½
P. E. Smith  0

Con due patte si devono avere 5 punti.

Fellows non può essere arrivato primo ma terzo, quindi C. J. Smith è arrivato primo.

Se non ho sbagliato qualcosa, questo è l’ordine di arrivo.

  1. C. J. Smith
  2. Reynolds
  3. Fellows
  4. P. E. Smith

QUIZ 2 – E’ possibile scrivere un libro giallo nel quale
il lettore sia l’assassino e l’autore del libro la vittima?

Ecco una prima soluzione al quesito da me proposto: “E’ possibile scrivere un romanzo nel quale il lettore sia l’assassino e l’autore del libro la vittima ?”, anch’esso presentato qualche giorno fa.

Come scrissi già nella presentazione del  quesito Jacques Bergier (coautore, assieme a Louis Pauwels, di Le Matin des magiciens – “Il Mattino dei maghi) nel libro Aux limites du connu (Casterman, 1971 – Titolo in italiano Ai limiti del conosciuto, Mondadori) tra le tante “impossibilità tecniche”, “impossibilità per definizione”, e tanti altri “non è ancora possibile …”, inserisce anche:

L’impossibilità di scrivere un romanzo giallo nel quale l’assassino sia il lettore.

Tanti, e anche lo stesso Bergier, hanno tentato di trovare una soluzione.

Ho voluto  rendere il quesito di Bergier ancora più difficile:

E’ possibile scrivere un libro giallo nel quale il lettore sia l’assassino e l’autore del libro la vittima?

Ecco la mia originale soluzione.

L’ultimo libro dello scrittore Henry Lane è un giallo basato sul delitto nella camera chiusa.

Molti autori hanno trattato questo tipo di delitti, apparentemente “inspiegabili”, avvenuti in una camera chiusa dall’interno: Edgar Allan Poe (I delitti della rue Morgue); Ellery Queen (Il Re è morto); Agatha Christie (Dieci piccoli indiani): John Dickson Carr (Le tre bare), etc.

Il libro di Lane s’intitola “Un enigma scacchistico”. Nella quarta di copertina si legge: “Il Grande Maestro Lucard è stato trovato morto nella sua camera d’hotel chiusa dall’interno. Era venuto a T. per disputare il tradizionale torneo di scacchi cittadino. Il torneo era giunto al quarto turno e il Grande Maestro si trovava già in testa alla classifica. La sala del torneo era affollatissima di giocatori e di spettatori. Impossibile, per la polizia, interrogarli e controllarli tutti. Ma nessun delitto resta impunito. Nemmeno questo che è stato ideato con un piano geniale“.

Il libro, come si aspettava l’editore, ha avuto uno straordinario successo. Si pensa anche di farne un film.

Ma Lane ha altre idee. Ammalato di una forma maligna di cancro non gli resta molto da vivere. Ma prima di morire vuole vincere l’impossibile.

Nel libro di Lane è allegata una cartolina scacchistica (già indirizzata e affrancata). Il lettore la deve staccare, completare con i propri dati (basta il nome, il cognome e la città) e mandarla a Lane.

Chi vuole può aggiungere suggerimenti e critiche, insulti, complimenti. E può anche provare a risolvere un intricato problema di scacchi (chiaramente senza l’ausilio di un software scacchistico).

Lane da un tecnico si è fatto costruire, su suo progetto e disegno, una macchina particolare, un meccanismo di assoluta perfezione. La macchina ha una bilancia di precisione da un lato; dall’altro un meccanismo che regola la caduta delle cartoline sulla bilancia. Il peso da raggiungere – segreto anche a Lane – è stato calcolato in modo del tutto casuale. Il dispositivo lascia cadere le cartoline scacchistiche una alla volta con un breve intervallo. La bilancia le pesa e le aggiunge al peso precedentemente raggiunto. Se il peso corrisponde, o è superiore a quello segreto, manda un impulso a una pistola carica.

Passano i giorni e il portalettere consegna sempre più cartoline. Lane le inserisce nel dispositivo. Ma ancora il peso segreto non viene raggiunto. Passano altri giorni.

Oggi, solo tre cartoline. Lane le inserisce nel dispositivo. Si siede. Apre la bocca, vi inserisce la canna della pistola. E’ pronto. Spinge il dispositivo di caduta delle cartoline. Cade la prima. Non succede nulla. Lane guarda la seconda cartolina. Una muta domanda: “Sarai tu il mio assassino, caro lettore?”

Cade la seconda cartolina. Il peso viene immediatamente aggiunto al precedente.

La pistola spara.

L’autore si accascia morto.

Il suo tentativo è riuscito. Basta leggere il mittente dell’ultima cartolina caduta e si saprà il nome del lettore assassino.

Una impossibilità è stata superata.

Il lettore del libro è l’omicida, la persona assassinata dal lettore è l’autore del libro.

La polizia ricostruisce minuziosamente la dinamica dell’omicidio.

Esamina i dispositivi di quella diabolica macchina.

Un solerte tenente redige il verbale. Tra le altre cose annota: “La cartolina che ha fatto scattare il diabolico dispositivo e il colpo mortale è stata la seconda di tre consegnate oggi dal portalettere. Si trova tra due cartoline di insulti variopinti, quella di Paul Mason di Sheffield e quella (ancora nel dispositivo di caduta) di John Lorimer di Londra. Invece, quella che ha provocato lo sparo, è piena di complimenti per l’autore. E riporta anche una soluzione al problema scacchistico.

Il tenente chiude il rapporto indicando il nome del mittente.

Sfida al lettore:
Chi riesce a trovare un’altra brillante soluzione al quesito da me posto?


Autore: Carmelo Coco, Catania

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