Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Un caso … letterario di ‘cheating’

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(Adolivio Capece)
Il corposo romanzo “Il segreto del millennio” – di Katherine Neville – scritto nel 1988, è una storia fantasy che utilizza gli scacchi intrecciando la favola alla realtà degli scacchi.

Già ne parlò brevemente il nostro Blog in articolo del compianto “Custode”: Katherine Neville: “Il segreto del millennio”.
La storia è costruita attorno agli “scacchi di Montglane”, ovvero gli scacchi di Carlo Magno, e si svolge su due piani temporali che nel libro si intrecciano: da una parte le vicende del 1790 e anni successivi, dall’altra i tempi moderni, il 1973.
Uno dei primi capitoli, intitolato ‘una partita a scacchi’, tratta di quello che possiamo definire un caso di cheating, protagonisti due Grandi Maestri, uno in grado di ricevere suggerimenti tramite auricolare.
Mi chiedo se sia stata una invenzione dell’autrice o se si sia ispirata a qualche evento realmente accaduto, dati i molti riferimenti scacchistici corretti. Sarebbe interessante sapere quando c’è stato il primo caso ufficiale di cheating con collegamento a distanza … Il libro come detto è di oltre trenta anni fa.

Sintetizzando circa 30 pagine, vediamo come il romanzo ci racconta la storia (peccato per l’uso improprio del termine ‘pedina’).
La vicenda di cheating si svolge a New York nel 1973.
Catherine Velis, una delle protagoniste del romanzo, esperta di computer, è con l’amica Lily Rad, “una delle migliori giocatrici degli Stati Uniti e di sicuro la più sgargiante”.
Lily da più di un anno aspetta il titolo di Maestro Internazionale (MI); viene specificato che considerava un punto d’onore non giocare mai contro donne: “Gli scacchi sono un gioco da uomini e per vincere devi battere gli uomini”.

Catherine e Lily vanno ad assistere alla partita tra il GM Solarin, russo, e il GM Anthony Fiske, inglese. La partita non si svolge al Manhattan Chess Club ma in una sala del Metropolitan Club (uno dei classici club dove solo gli uomini possono essere soci) nella Sessantesima Strada.

La sede del ‘Metropolitan Club’

Catherine chiede chi è Solarin e Lily “la guarda allibita come se avesse appena chiesto chi è la regina d’Inghilterra”.
Poi dice: “E’ considerato il miglior giocatore da Capablanca in poi, un vero talento naturale. Gli è stato appena permesso di lasciare l’Unione Sovietica per la prima volta da tre anni a questa parte…”

Pensavo che Bobby Fischer fosse considerato il miglior giocatore del mondo. Cos’era tutta quella baraonda a Reykjavik la scorsa estate?
Il fatto è che Fischer non ha più giocato. Corre voce che non difenderà il titolo, che non giocherà mai più in pubblico. I russi sono sulle spine. Gli scacchi sono il loro sport nazionale, si stanno massacrando l’un l’altro nel tentativo di raggiungere il vertice. Se Fischer non difenderà il titolo non esiste nessun candidato al titolo al di fuori della Russia.”
Credi che Solarin ce la farà?
Forse. Forse no. Tutti sono convinti che sia il migliore, ma non ha l’appoggio del Politburo sovietico, elemento indispensabile per un russo, perché pare non si uniformi al canone sovietico. Tre anni fa fu fatto sparire nel cuore della notte durante un torneo in Spagna. Da allora non si è sentito più nulla di lui fino a questa settimana …”
Cosa è successo questa settimana?
Questa settimana sbucando dal nulla Solarin arriva a New York, praticamente incassato in un manipolo di agenti del KGB. Si dirige verso il Manhattan Chess Club e dice che vuole, partecipare al torneo ad inviti. Una cosa mai vista: torneo a inviti significa che devi essere invitato per partecipare e Solarin non è stato invitato. E poi si tratta di un torneo della zona cinque, ossia degli Stati Uniti. Opposto alla zona quattro, cioè l’Unione Sovietica. Ma dopo il colpaccio di Fischer oggi con il mercato degli scacchi c’è da farci dei bei quattrini e quindi l’organizzatore non ha esitato un istante a mettere in cartellone il nome di Solarin.”

Dopo questa lunga descrizione, Catherine chiede chi sia l’altro giocatore, Anthony Fiske, e Lily spiega:
E’ un Grande Maestro inglese ma è iscritto alla zona 5 perché nel periodo in cui giocava attivamente abitava a Boston. Mi sorprende che abbia accettato, visto che non gioca da anni. All’ultimo torneo pretese che il pubblico uscisse di sala. Pensava che ci fossero misteriose vibrazioni nell’aria, che interferivano con le sue onde mentali. Tutti gli scacchisti rasentano l’orlo della pazzia.”

Poi Lily dice all’amica che il torneo si svolge ad eliminazione diretta. Si potrebbe dire che l’autrice mescola il torneo zonale, che si gioca a girone, e il torneo dei Candidati, a eliminazione; da notare che le ‘zone’ 4 e 5 sono realmente quelle di URSS e USA. Comunque proseguiamo con il testo.

Lily dice che toccherà proprio a lei giocare con il vincitore della partita tra Solarin e Fiske; “Non hai idea di quanto questo torneo sia importante per me. Sono stati invitati GM ed MI, ma avrei potuto vincere se Solarin non si fosse fatto vivo. L’ultimo punteggio di Solarin era oltre duemilacinquecento: sono iscritti solo cinque scacchisti oltre i duemilaquattrocento, cioè tra il suo livello e il mio. Sono abbinata con Solarin nella seconda partita, supponendo che entrambi vinciamo la prima, cosa che faremo. Se perdo con lui sono subito fuori.”
Non credi di poterlo battere?”
Non lo so. Il mio allenatore pensa di no. Non puoi capire cosa significhi essere sconfitti agli scacchi. Detesto perdere, lo detesto.”

E veniamo alla partita, descritta tuttavia con qualche imprecisione.
Un ragazzo arrivò con la scatola dei pezzi e cominciò a disporli, i bianchi davanti a Solarin.
Lily spiegò che la cerimonia della scelta dei colori aveva avuto luogo il giorno precedente.
Mentre uno degli arbitri leggeva il regolamento, Solarin osservava il pubblico.

I pezzi vennero disposti, il suo orologio fu avviato e a quel punto, finalmente, Solarin spostò lo sguardo sulla scacchiera. Fece avanzare la pedina di re. Un ragazzo in piedi accanto al cavalletto segnò con il gesso la mossa ‘P-k4’.
Il gioco continuò senza scosse per un po’. Sia Solarin sia Fiske avevano perso una pedina e un cavallo (in questa frase c’è evidentemente qualcosa che non va; potrebbe però trattarsi di un errore del traduttore: se al posto di ‘perso’ si mette ‘mosso’ forse andrebbe un po’ meglio – ndr).
Solarin fece avanzare l’alfiere di re.
Sembrerebbe un gioco piano” Lily sospirò “Potrebbe essere una partita molto lunga. Quel tipo di difesa non si usa nei tornei, è vecchia come il cucco: se ne parla persino nel manoscritto di Gottingen. Costringe il nero ad esporre i suoi pezzi, ma è lento, lentissimo. Solarin ci sta andando piano, gli permette di fare qualche mossa prima di distruggerlo.”
In quel momento Fiske fece la sua mossa e fermò l’orologio.
Fiske ha più fegato di quanto credessi, invece di muovere un alfiere sta assumendo la difesa ‘dei due cavalli’. E’ assai pericolosa.”

Solarin aveva fatto avanzare il suo cavallo e Fiske la pedina della regina. Solarin gli mangiò la pedina. Quindi Fiske mangiò con il cavallo la pedina di Solarin e furono di nuovo in parità. Ma poi Solarin mangiò l’alfiere di Fiske con il cavallo (un errore di traduzione o dell’originale, in quanto la mossa è evidentemente “mangiò il pedone d’alfiere” ovvero Cxf7, n.d.r.).

Un diffuso rumoreggiare serpeggiò per la sala.

Fegatello! (**) Non posso crederci!” disse Lily.
Che cosa è il fegatello?”
Fegato in padella. E il fegato di Fiske finirà in padella se usa il re per mangiare quel cavallo. Di sicuro perderà qualcosa. La sua regina e la torre sono attaccate su due fronti. Ma non può impossessarsi del cavallo con nessun altro pezzo.  Una volta che Fiske muove il re non può più arroccarlo. Il re sarà bello esposto al centro della scacchiera e si affannerà per il resto della partita. Farebbe meglio a muovere la regina e sacrificare la torre.”

Ma Fiske prese il cavallo con il re. Solarin fece avanzare la regina e diede scacco.
Fiske arretrò il re alle spalle di alcune pedine e Solarin fece tornare indietro la regina, minacciando il cavallo nero.
Qui c’è qualcosa di strano” sussurrò Lily. “Questo non è lo stile di gioco di Friske”.

Improvvisamente Solarin si scostò dal tavolo, spingendo indietro la sedia, premette il pulsante per fermare entrambi gli orologi e si chinò su Fiske mormorandogli qualcosa. Un arbitro si affrettò al tavolo.
Il capo della giuria si levò in piedi: “Signore e signori, il grande maestro Fiske non si sente bene. Come atto di gentilezza il grande maestro Solarin ha fermato l’orologio e acconsentito ad una breve pausa in modo che Mr Fiske possa prendere una boccata d’aria. Mr Fiske, lei autenticherà la sua prossima mossa per gli arbitri e riprenderemo il gioco fra trenta minuti.”
Fiske con mano tremante scrisse la sua mossa e la mise in una busta, sigillandola e porgendola all’arbitro.

Incredibile” disse Lily. “Solarin non può fermare gli orologi, questo è compito dell’arbitro. E’ completamente contro le regole, avrebbero dovuto dichiarare l’intenzione. Gli arbitri fermano gli orologi se tutti concordano per una pausa. Ma solo dopo che Fiske ha sigillato la sua prossima mossa.”
Così Solarin ha concesso a Fiske del tempo extra. Perché lo ha fatto?”
Sapeva che quello non era lo stile di gioco di Fiske” rispose Lily. “Solarin ha offerto a Fiske uno scambio di regine. Non avrebbe dovuto farlo, secondo i parametri del gioco. Sembra quasi che volesse sottoporre Fiske ad una prova, tutti sanno quanto Fiske detesti perdere la regina.”
E Fiske ha accettato? chiese Catherine.
No. Ha preso in mano la sua regina e poi l’ha posata. Ha cercato di fingere che si trattasse di un ‘j’adoube’, ma doveva dirlo prima di toccare il pezzo, non dopo.”
Forse non si è reso conto…
E’ un grande maestro, si è reso conto.”
Poi dopo una pausa: “Vuoi sapere cosa penso? Penso che il Grande Maestro Fiske stesse imbrogliando. Penso fosse collegato a una trasmittente.”

A questo punto nel romanzo c’è un flash-back che racconta le impressioni di Solarin mentre giocava. In sintesi si era accorto che Fiske giocava in modo strano.
Allora aveva osservato le mani di Fiske. Aveva un anello.
Fiske non aveva mai portato un anello, prima.
Ogni volta che Solarin muoveva e metteva in moto l’orologio di Fiske, questi metteva le mani in grembo.
Solarin capì che Fiske era collegato a qualcosa.

Dopo aver messo la mossa in busta (chissà se una cosa del genere era davvero prevista dal regolamento in uso in quella gara) Fiske si allontanò rapidamente. Solarin silenziosamente lo seguì.
Si ritrovano poco dopo in una toilette. Riprendiamo il testo.

Fiske vomitò nella tazza di porcellana di un water. Poi tuffò i polsi in un lavabo pieno di acqua fredda, ma – come notò Solarin – facendo attenzione a non bagnare l’anello.
Solarin scrisse su una salvietta asciutta: “La trasmissione è a uno o due sensi? Ci possono sentire?”
Fiske scosse la testa per far segno di no. Solarin allora si sentì libero di parlare.
In quale orecchio è inserito, sinistro o destro?”
Fiske picchiettò col dito sul sinistro.
Si stenda a terra.”
Fiske fece come gli era stato ordinato. Solarin si accovacciò sui calcagni chinandosi sull’orecchio di Fiske. Ne estrasse un minuscolo oggetto. Era appena più grande di una capocchia di spillo. Poi Solarin diede un’occhiata all’anello di Friske.
Era un anello a sigillo di dimensioni superiori alla norma, con un rialzo sulla superficie. Fiske poteva premere l’anello secondo un certo codice per comunicare quale mossa era stata fatta e i suoi complici gli avrebbero inviato la mossa di risposta attraverso il trasmettitore auricolare.

Segue a questo punto un tentativo di spiegazione da parte di Fiske del perché aveva accettato di barare. Una spiegazione basata su imposizione dei servizi segreti britannici per ottenere una formula che pensavano fosse in mano a Solarin.
Ad un certo punto Fiske si toglie l’anello e lo getta in un lavabo.
Solarin, timoroso che all’interno ci fosse dell’esplosivo, scappa via, ma viene fermato dai direttori di gara e costretto a tornare indietro.
Non è passato molto tempo, ma tornando nella toilette Fiske viene trovato morto “appeso con la sua stessa cravatta alle pareti divisorie dei gabinetti. Dalla angolazione della testa si capiva chiaramente che aveva il collo spezzato”.
Suicidio!” sentenziò il direttore di gara.
Ma Solarin vide che il lavabo dove Friske aveva gettato l’anello adesso era vuoto.
Non era suicidio.

Katherine Neville è nata nel 1945 nel Missouri

Il capitolo si chiude con Catherine e Lily che escono dal salone e scoprono che qualcuno ha sparato dei colpi di fucile contro la loro automobile.
Qualche connessione con la morte del grande maestro?
Lily dice: “mai sentito quel detto ‘le pedine sono l’anima degli scacchi?’ Lo disse André Philidor, il padre degli scacchi moderni. Scrisse un celebre libro sugli scacchi, più o meno ai tempi della rivoluzione francese, in cui spiegava che l’uso concertato delle pedine poteva renderle potenti tanto quanto i pezzi principali. Nessun altro ci aveva mai pensato prima: la prassi era sacrificare le pedine per togliersele di torno, in modo che non ostacolassero la partita.”
Stai cercando di dirmi che siamo una coppia di pedine che qualcuno sta cercando di togliere di torno?
“No. Sto cercando di dire che è tempo che uniamo le forze. Tu sei un genio del computer, io una esperta di scacchi. Finché non scopriremo a che gioco stanno giocando.”

Non ci sono altre descrizioni di partite nel resto del romanzo.


(**)
Fegatello: 1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ac4 Cf6 4.Cg5 d5 5.exd5 Cxd5 6.Cxf7
Continuazione già citata nel Salvio.
Scrisse Dubois: “Questa condizione incommoda e pericolosa del difendente, con metafora triviale ma pure assai espressiva fu dai nostri antichi rassomigliata a un fegatello che investito dal fuoco frigge e trasuda da ogni parte” (dal ‘Dizionario Enciclopedico degli scacchi’ di A.Chicco e G.Porreca).

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