Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Sergio Mariotti, 75

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Sergio Mariotti in una simultanea del 2018 a S.Maria delle Mole (Roma) [foto da ASD Quattro Torri]

(di Adolivio Capece)
Compie 75 anni Sergio Mariotti, nato a Firenze il 10 agosto 1946, secondo me uno tra i più grandi giocatori italiani di ogni tempo, forse il più geniale.

Lo incontrai la prima volta nel 1962 a Latina, nel Campionato Italiano dei Giovani, dove giocò insieme al fratello Paolo, più grande di 5 anni. Al momento non fece grande impressione, ma non ci volle molto perché cominciasse a imporre i diritti della sua classe: tre anni dopo, nel 1965, vinse infatti il Campionato dei Giovani, poi nel 1969 conquistò per la prima volta il titolo Italiano assoluto (vincerà ancora lo scudetto nel 1971).

Purtroppo all’epoca gli scacchi in Italia non erano molto considerati, Bobby Fischer sarebbe arrivato un po’ dopo, così quando Sergio nel 1969 andò a Prahia da Roca a giocare il torneo ‘zonale’ (allora primo scalino per arrivare al Torneo dei Candidati) vi arrivò praticamente senza particolare preparazione (anche teorica, basti ricordare la ‘sua’ variante della Spagnola 1. e4,e5  2.Cf3,Cc6  3.Ab5,Df6) e subito a ridosso dell’inizio del torneo. Eppure ebbe un risultato clamoroso ed eccezionale.

Erano in 18 al via, con 4 Grandi Maestri e un Maestro Internazionale.

Mariotti perse la prima partita per una banale svista, dovuta forse a stanchezza per il viaggio e all’emozione di trovarsi ‘tra cotanto senno’, poi macinò punti su punti, trovandosi ad un certo momento addirittura primo con un punto di vantaggio! Tra gli ‘scalpi’ più prestigiosi quelli dei Grandi Maestri Gligoric (Jugoslavia) e Bobozov (Bulgaria) cui si aggiunsero le patte con i Grandi Maestri Filip (Cecoslovacchia) e Bilek (Ungheria) quest’ultima sciupando una posizione praticamente vinta.

Purtroppo Sergio aveva un crollo nel finale del lungo torneo: perdeva con il Grande Maestro Minic (Jugoslavia) ma soprattutto buttava via una partita con due pezzi in più. Così alla fine si piazzò quarto dietro al terzetto dei vincitori, Minic, Filip e Gligoric, staccato di sola mezza lunghezza!
Come consolazione la promozione a Maestro Internazionale.
Le cronache riportano che tutti gli spettatori fecero il tifo per lui e alla fine lo considerarono il vincitore morale del torneo! Le riviste inglesi titolarono ‘Mariotti’s Fury’ e ‘The Italian Fury’. La rivista tedesca ‘Schach Echo’ scrisse: “… eroe del torneo fu indubbiamente l’italiano Mariotti”.

Nel 1970 vinse i tornei di Reggio Emilia e di San Benedetto del Tronto, poi il grande exploit alle Olimpiadi di Nizza del 1974, dove vinse la medaglia di bronzo individuale giocando in prima scacchiera e ottenne, primo italiano nella storia, il titolo di Grande Maestro!!
Ma da noi non c’era possibilità di un ‘professionismo’ – avesse avuto questa opportunità chissà dove sarebbe arrivato – e quindi doveva anche lavorare…
Comunque poi fu il primo italiano a qualificarsi per l’Interzonale, vincendo lo ‘zonale’ a Caorle 1975 alla pari con il portoghese Durao: poi a Manila 1976 arrivò 10° (alla pari con Spassky, Uhlmann e Gheorghiu).

Successivamente ha vinto i tornei di Rovigo 1976, Stoccolma 1977 e Lugano 1979. Nel 1977 giunse secondo, superato solo da Vaganian, nel torneo del Banco di Roma.
Nel marzo 1994 corremmo insieme per la Presidenza della Federazione, l’un contro l’altro. Fu eletto lui e del resto si era dato molto da fare nei mesi precedenti per arrivare a questo traguardo. Poteva essere davvero una svolta, ma forse, mia opinione personale, non ebbe collaboratori all’altezza, così il suo incarico finì nel giugno 1996.
In seguito diventerà Commissario Tecnico della squadra nazionale, un altro suo positivo contributo alla vita della Federazione.

Oggi possiamo seguire i suoi interessanti articoli proprio su questo blog, con l’augurio di poterne leggere ancora molti e ancora a lungo.

BUON COMPLEANNO, Sergio!!


Gyula Sax – Sergio Mariotti
Las Palmas 16 maggio 1978

Posizione dopo il tratto 36 del Bianco (Td1-c1): il Nero muove e patta!

La partita è stata giocata nel torneo di La Palmas 1978 ed ha visto il nostro Sergio Mariotti imporre il pari all’ungherese Sax. Gyula Sax, che era all’epoca uno dei migliori giocatori al mondo, vinse quel torneo.

Il Nero patta giocando 1… Cxe3! 2. Txc2 (praticamente obbligata per non restare in decisivo svantaggio materiale) 2… Ta1+ 3. Rh2 Cf1+ 4. Rg1 Ce3+ 5.Rh2 Cf1+ e patta per scacco perpetuo (ovvero in questo caso per ripetizione di posizione dopo un paio di mosse).


Nell’immagine sotto il titolo: Sergio Mariotti in una simultanea del 2018 a S.Maria delle Mole (Roma) [foto da ASD Quattro Torri]

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