Uno Scacchista

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FIDE Veterans Support 2021

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Immagine dal sito FIDE

(Riccardo M.)
Buone news giungono da Losanna. Per chi l’avesse dimenticato o non lo avesse saputo, Losanna è infatti tornata ad essere dal 2018 (al posto di Atene) la sede della FIDE. Qualche distratto come me invece poteva pensare che la sede fosse ancora a Parigi, dove il 20 luglio del 1924 fu istituita la Federation International des Echecs per l’iniziativa di 15 Paesi (il Canada e l’Argentina unici extra-europei) fra i quali l’Italia.

Tutti di certo sappiamo che la FIDE organizza i campionati del mondo, femminili e maschili, juniores e giovanili, la Coppa del mondo e le Olimpiadi. Meno note, ma meritevoli di attenzione e diffusione, sono altre attività collaterali considerate “minori”. Fra queste da qualche anno s’inserisce quella che viene chiamata “FIDE Veterans Support”.

In aggiunta ai ventisette veterani ai cui sono stati devoluti 56.000 Euro nel 2020 a valere sul programma di supporto ai veterani di scacchi di tutto il mondo, la FIDE infatti nel 2021 distribuirà 67.500 euro ad ulteriori ventisette tra donne e uomini (sopra i 65 anni) che hanno contraddistinto la loro vita o con brillanti risultati agonistici o con altra attività di rilievo nell’ambito scacchistico. Si tratta per quest’anno di 2.500 euro ciascuno, una tantum. Al di là della cifra in sé, è significativo l’apprezzamento che la massima istituzione mondiale degli scacchi dedica a chi oggi non è più sulle primissime pagine delle news ma è ugualmente meritevole di riconoscimenti e di non essere dimenticato.

Dodici di questi destinatari erano stati già indicati a marzo, ed erano:

Sergey Makarychev (Russia), Tamaz Giorgadze (Georgia), Hanna Erenska-Barlo (Polonia), Roman Hernandez (Cuba), Avigdor Bykhovsky (Israele), Juzefs Petkevich (Lettonia), Anatoly Noskov (Kazakistan), Bosko Abramovic (Serbia), Jan Kalendovsky (Repubblica Ceca), Nina Medyanikova (Russia), Julio Ostos (Venezuela) e Irina Ostry (Kirghizistan).

A questi si sono aggiunti, nel comunicato diramato la scorsa domenica 1 agosto, altri 15 nominativi:

Andrei Lukin (Russia), Jan Plaсhetka (Slovacchia), David Dzhanoev (Georgia), Sergio Mariotti (Italia), Ewen Green (Nuova Zelanda), Svetlana Mednikova (Russia), Nathan Zilberman (Kirghizistan), Mikhail Marandyuk (Ucraina), Tõnu Truus (Estonia), Khandsuren Sandagdorj (Mongolia), Nelson Borges (Repubblica Dominicana), Luben Popov (Bulgaria), Rakhil Eidelson (Bielorussia), Silvino Garcia (Cuba) e Maria Macieja (Polonia).

E’ la prima volta che nella lista dei veterani premiati dalla FIDE appare il nome di un italiano: Sergio Mariotti. E’ un riconoscimento che deve far piacere a tutto il movimento italiano, oltre ovviamente che al destinatario, e che in particolare fa piacere a noi che da anni ospitiamo in due rubriche fisse mensili gli scritti di colui che è stato il giocatore italiano che più di tutti si è avvicinato ai massimi vertici mondiali.

Sergio Mariotti nel 2017 a Novi Sad (immagine da novisad2017.org)

Riteniamo giusto precisare che le iniziative che hanno portato la FIDE a decidere intorno a quei nomi di premiati non partono o passano né sono ispirate tutte dalle rispettive federazioni nazionali, ma che spesso (come nel caso di Sergio) sono iniziative del tutto individuali, di una persona singola o di un’associazione.

La FIDE, nel darne notizia, ha tracciato un breve profilo di tutti i destinatari. Ricordo in particolare qui i nomi del M.I. russo Andrei Lukin, che è stato allenatore di Svidler, Alekseenko e di Anastasia Bodnaruk, quello del G.M. slovacco Jan Plachetka, che fu medaglia d’argento alle Olimpiadi di Lucerna 1982, quello dell’ucraino (oggi kirghizo) Nathan Zilberman, che allenò già negli anni ’60 un bel numero di G.M. russi (Palatnik, Eingorn, Lerner, Legky, Podgayets …). Ecco per intero il profilo di Sergio Mariotti, che lasciamo nella lingua originale:


“Born in Florence (Italy) on 10th August 1946, Sergio Mariotti had quite a successful career in chess: after becoming Italian junior champion in 1964 (Turin), he won the international tournament in Naples in 1968-69 and became Italian champion for the first time in 1969 in San Benedetto del Tronto.

One of his best tournament results is second place at the Venice international tournament in 1971 (behind GM Walter Browne and ahead of champions like GM Vlastimil Hort, GM Lubomir Kavalek and GM Svetozar Gligorić), also scoring his maiden GM norm.

Sergio represented Italy at the Chess Olympiads in 1972, 1974, 1986 and 1988. At the 21st Olympiads in Nice (1974) he won the individual bronze medal on the first board and got his final GM norm, becoming the first-ever Italian chess player to get the title. British Chess Magazine nicknamed him “The Italian Fury”, referring to his enterprising, tactical style.  

Mariotti is still one of the most successful Italian players in World Championship cycles, winning the zonal tournament held in Caorle in 1975 and qualifying for the Manila Interzonal tournament of 1976, where he reached 10th place together with former World Champion GM Boris Spassky”.


In effetti fra i 27 destinatari del premio di quest’anno Sergio Mariotti è probabilmente il nome più noto in campo internazionale. Tra i premiati del 2020 c’erano stati parecchi altri nomi di assoluto rilievo agonistico, quali il formidabile armeno Rafael Vaganian, oro olimpico individuale nel 2004 e due volte “candidato” al titolo mondiale, e due monumenti dello scacchismo rispettivamente polacco e finlandese: Włodzimierz Schmidt, che prese parte a ben 14 edizioni olimpiche, e Heikki Westerinen, che di Olimpiadi ne ha inanellate addirittura 19 fra il 1962 e il 2006.

UnoScacchista fa i complimenti all’amico Sergio, a tutti gli altri vincitori e a questa validissima iniziativa della FIDE e del suo Presidente Arkadij Dvorkovich, grazie ai quali anche stavolta si è materializzato il pensiero contenuto in una massima dello scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón (1964-2020):

“Prima o poi, l’oceano del tempo ci restituisce i ricordi che vi seppelliamo”.

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