Uno Scacchista

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La Torre di Eliskases è 4 volte in presa!

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(Riccardo M.)
Esattamente un quarto di secolo fa, il 2 febbraio del 1997, decedeva Erich Gottlieb Eliskases, l’ex bambino prodigio che nel 1918 aveva imparato a Innsbruck, dal fratello e all’età di 5 anni, quegli scacchi che gli segnarono il cammino della vita, a lui molto più che a tanti altri.

Non ebbe maestri: “Trovavo le partite su libri e giornali, poi sui libri che mi regalarono”. La storia di Erich, che era nato ad Innsbruck (dove il padre faceva il sarto) il 15 febbraio del 1913, assomiglia a quella di Najdorf: sono entrambi nel 1939 a Buenos Aires, a difendere i colori rispettivamente della Germania e della Polonia nella ottava “Coppa delle Nazioni”, allorché giunge la notizia dell’invasione della Polonia da parte della Germania nazista. E’ alle porte la seconda guerra mondiale e diversi giocatori centroeuropei partecipanti a quella “Coppa delle Nazioni” (storia molto nota) decidono di restare in Sud America. Najdorf ed Eliskases sono fra questi.

La fama di Najdorf supera tuttavia largamente quella dell’austriaco Eliskases perché Najdorf (difesa siciliana a parte) gioca ad alto livello per lungo tempo anche dopo la guerra, mentre gli anni migliori di Eliskases sono stati quelli della sua giovinezza, gli anni ’30, quando perfino Alekhine, che lo ebbe come avversario, parlava di lui come un possibile meritevole aspirante ad una sfida mondiale.

Basta del resto guardare la seguente tabella, che fotografa il momento conclusivo del massimo splendore di Eliskases, per comprendere i vertici raggiunti dall’austro-argentino. E’ il torneo di Nordwijk (Olanda), che ebbe luogo nel 1938 fra 10 dei più forti giocatori dell’epoca.

Nordwijk 1938

Il torneo si disputò in giugno nella località balneare olandese, sponsorizzato dal Rembrandt Hotel che ospitò la manifestazione L’inusuale orario di gioco, le 17,30, tenne conto delle esigenze di Max Euwe, che durante la giornata era impegnato negli esami scolastici ad Amsterdam. Come noto, l’ex campione del mondo era infatti uno scacchista dilettante ed insegnante di matematica.

una foto di Eliskases pubblicata nel 1937 dalla rivista basca ‘Els Escacs’

Perché all’inizio di questo articolo ho scritto che gli scacchi gli segnarono la vita “molto più che a tanti altri maestri”? La risposta sta nella complicata accettazione da parte di Eliskases (molto più di Najdorf) di una vita da sudamericano. Beh, immaginiamo anzitutto Innsbruck. L’avete presente, sì? E poi immaginiamo qualche città del Brasile o dell’Argentina. C’è poco altro di tanto diverso sulla faccia della nostra Terra, cosa dite?

Ebbene, Eliskases partecipò a tre “Olimpiadi” o meglio “Coppa delle nazioni” (1930, 1933, 1935) in rappresentanza della natìa Austria e due in rappresentanza della “Grande Germania”, che nel frattempo stava per annettere o aveva da poco annesso l’Austria, nel 1937 e nel 1939. Negli anni ’30 fu redattore e poi nel 1936 capo-redattore della celebre rivista Wiener Schachzeitung, mentre nel 1937 fu tra i “secondi” di Alekhine nel match di rivincita mondiale contro Euwe.

Nel 1939 si fermò, a causa dei sopra citati eventi, in Argentina. In seguito (1941) si trasferì in Brasile, a Porto Alegre, dove visse per diversi anni lavorando in un grande magazzino. Dopo sette anni (1948) tornò in Argentina, a Cordoba, dove gli era stato offerto di insegnare gli scacchi in corsi universitari e dove conobbe e sposò Maria Esther Olmedo. Tuttavia quei sette anni quasi senza scacchi incisero assai sulla forza del giocatore, che non ebbe più grandi successi, a parte un acuto a Mar del Plata 1948, quando vinse precedendo Stahlberg, Medina, Najdorf e Rossetto.

Chessmetrics lo valuta nel luglio 1948 al 7° posto nel mondo, dietro Botvinnik, Najdorf, Stahlberg, Reshevsky, Keres e Smysolv.

Eliskases difese i colori dell’Argentina in 4 Olimpiadi (1952, 1958, 1960 e 1964). Nel 1952 la FIDE lo nominò Grande Maestro.

Ad un certo momento della sua vita ebbe il sopravvento la mai sopita nostalgia per la terra natale, nostalgia accentuata dalla sopraggiunta dittatura militare in Argentina, e nel 1976 Eliskases provò con la moglie e il figlio a trasferirsi ad Innsbruck, dove giocò perfino qualche piccolo torneo. Ma la famiglia, che immediatamente non si adattò alla vita in Austria, lo convinse, l’anno successivo, a rientrare definitivamente a Cordoba, dove egli trascorse gli ultimi 20 anni circa della sua vita.

Altro tema. Non so se si tratti di un record, ma certamente è da sottolineare il fatto che nella sua lunga carriera Eliskases incrociò i pezzi con ben 9 campioni del mondo: Lasker, Capablanca, Alekhine, Euwe, Botvinnik, Smyslov, Petrosian, Spassky e Fischer. Di questi riuscì a vincere almeno una partita a tre: Capablanca, Euwe e Fischer.

Due flash sul gioco di Eliskases. A Nordwijk lo strabiliante 7,5/9 fu dovuto in primo luogo alla sua ottima tecnica dei finali, che gli consentì di prevalere nelle partite con Euwe e con Spielmann e di salvare il mezzo punto contro la ventiduenne promessa estone Paul Keres. Ecco la conclusione di questo importante incontro:

Keres – Eliskases
Nordwijk 1938

Questa è la posizione dopo il tratto 50… f3-f2. Diceva Tarrasch che due pedoni in settima uniti vincono quasi sempre contro la Torre. “Quasi”, per l’appunto, non è sempre.


Ed ecco una simpatica mossa di Eliskases, ovvero quella a cui si riferisce il nostro titolo di oggi:

diagramma …

Eliskases – Hoelzl
Innsbruck 1929

Dopo la mossa del Nero 42… Af3-e4 fu raggiunta la posizione del diagramma. Va bene, lo so, lo so, il vantaggio del Bianco sarebbe già decisivo. Tuttavia è sempre un gran piacere vedere un tratto fulminante come quello giocato da Eliskases:

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