Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Beniamino Vergani, un campione da conoscere (parte 2)

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(Adolivio Capece)
Nel 1895 Beniamino Vergani affrontò una prova sicuramente impegnativa.
“Lo Sport Illustrato” mandò per lui la richiesta di partecipazione al Torneo Internazionale di Hastings (Inghilterra) e il Comitato Selezionatore la accettò.

IL TORNEO DI HASTINGS 1895

Vergani si trovò così incluso nella rosa dei 22 partecipanti unitamente ai più forti giocatori del momento in campo mondiale: Lasker, Pillsbury, Steinitz, Tarrasch, Cigorine, Gunsberg, Blackburne, Janowski, Marco, Walbrodt, Schlechter, Bird ed altri ancora.

Nell’immagine sotto il titolo potete così riconoscere i partecipanti del torneo di Hastings 1895.
In prima fila da sinistra: Vergani, Steinitz, Tchigorin, Lasker, Pillsbury, Tarrasch, Mieses, Teichmann.
In seconda fila da sinistra: Albin, Schlechter, Janowski, Marco, Blackburne, Maroczy, Schiffers, Gunsberg, Burn, Tinsley.

Possiamo notare che al Comitato giunsero 38 richieste di iscrizione, 16 delle quali vennero rifiutate; non si sanno i nomi dei giocatori rifiutati (sembra comunque che, come scrisse la Nuova Rivista, tra loro ci fossero Schallop e Winawer) e ci si può chiedere come mai Vergani sia stato invece accettato: forse perché essendo la competizione definita Torneo Mondiale si voleva avere una nazione in più rappresentata? Forse per la sua notorietà come giocatore alla cieca? Forse per la curiosità di un italiano in gara, visto che da oltre trent’anni nessun italiano partecipava ad un torneo all’estero? Chissà …

Quando si ebbe notizia della partecipazione di Vergani al torneo di Hastings si originò una violenta polemica da parte della ‘Nuova Rivista degli Scacchi’ che scrisse (giugno-luglio 1895):

Per il prestigio degli scacchi in Italia avremmo desiderato un campione più forte. /…/ Molti protestarono per l’accettazione dello sconosciuto Vergani da parte del Comitato Organizzatore. Di certo questa benevola preferenza è dovuta ad un riguardo speciale all’Italia /…/ ma questo ci mette in dovere di dichiarare che nessun rapporto esiste tra il sig. Vergani e gli altri scacchisti italiani.”

Vergani concluse all’ultimo posto, ma le partite da lui vinte in quella memorabile occasione contro Schlechter e Gunsberg e le patte imposte a Marco e Albin servirono a formare una buona opinione di Beniamino Vergani scacchista. Steinitz disse di lui: “….il suo gioco è geniale e, se le sue brillanti combinazioni avessero sempre il merito della solidità, il Vergani non sarebbe certamente secondo a nessuno dei migliori giocatori del momento”.

A chiusura dell’avventura inglese di Beniamino Vergani riportiamo la lettera inviata allo stesso da colui che allora era il maggior esponente dello scacchismo italiano, Serafino Dubois:
Al valoroso e giovane scacchista Beniamino Vergani di Montebelluna che, nuovo alle palestre internazionali, non temette di affrontare i più celebri giocatori stranieri nella gigantesca lotta di Hastings, uscendone con l’onore delle armi, un mi rallegro di cuore invia il veterano Serafino Dubois – Roma 6 Ottobre 1895″.
Da ricordare che questa lettera originò un’altra aspra polemica, questa volta tra Dubois e Salvioli.

Comunque, alla fine delle lunghe polemiche, così si espresse la ‘Nuova Rivista degli Scacchi’ su Vergani:

Il suo cimento a Hastings ci parve e fu temerarietà, ma egli si dimostrò molto al di sopra di quanto avevamo supposto di lui, restò l’ultimo tra tutti i partecipanti ma salvò l’onore: pattò con Marco e con Albin e vinse contro Gunsberg e Schlechter….. In generale il suo gioco, in tutte le partite, è sufficiente per giudicare in lui dei grandi progressi. Certo egli ha la stoffa per diventare un buon giocatore e se continueranno in lui l’amore e lo studio che ha sinora dimostrato per gli scacchi, egli potrà bensì in breve lottare con successo anche contro i maestri d’oltre alpe e diventare il primo e il vero campione d’Italia, cosa che gli auguriamo di tutto cuore.”

Vergani, Hastings 1895 (Foto Bradshow) da “The Hastings Chess Tournaments” di Horace F. Cheshire, 1896

Vediamo un giudizio su Vergani apparso sul libro del torneo.

Beniamino Vergani è stato il primo italiano a giocare un torneo di questo livello dopo circa trent’anni di assenza degli scacchisti italiani. Il suo risultato, è vero, non è stato brillante, ma il suo gioco è stato migliore di quel che può sembrare a prima vista. Raramente fu in palese difficoltà contro i primi classificati. Arrivò con una referenza di prima categoria avendo vinto il secondo premio nell’ultimo Torneo Nazionale Italiano, inoltre ha una certa reputazione come giocatore alla cieca. Il suo gioco era di tipo fantasioso con una tendenza ad un eccesso di elaborazione: una piccola ulteriore pratica contro i Maestri europei potrebbe correggere questa carenza. Il nostro giovane amico sempre ricorda che ‘cuore debole mai conquistò bella donna’ e farà la corte alla bella Caissa nuovamente con rivali meno pericolosi.”

Sulle prestazioni del rappresentante italiano nel torneo di Hastings 1895 i giudizi della stampa, italiana ed estera, non furono tutti univoci.

Adriano Chicco su ‘L’Italia Scacchistica’, febbraio 1986, riportò il giudizio di Tarrasch.

Tarrasch osservò che ‘Vergani non è ancora forte abbastanza per giuocare in simili tornei; tuttavia è da tenere conto che anche l’Italia abbia preso parte a questa lotta intellettuale. Con più fervido esercizio del gioco probabilmente in avvenire sorriderà un miglior successo anche all’Italia.’

Questa osservazione, di per sé obiettiva, non era piaciuta al ‘Mattino’ di Trieste, che la riportò (4 novembre 1895) con questo commento: E dunque purtroppo avvenne quanto l’avv. Salvioli prevedeva: dal gioco del sig. Vergani è stato classificato l’intero gioco scacchistico italiano, con grave suo scorno.’

Altrettanto sensato, ma alquanto pungente, fu il giudizio del ‘British Chess Magazine’: Noi non vediamo in che sia da biasimare il Comitato per aver ammesso il sig. Vergani. Piuttosto è da biasimare il sig. Salvioli per non aver partecipato al torneo e per non avere indotto altro più valente rappresentante dell’Italia a prendervi parte e così evitare il ‘fiasco’ (in italiano nel testo inglese) che oggi gli scacchisti italiani hanno a deplorare.’

Concludiamo con quanto apparve relativamente al torneo su “Lo Sport Illustrato”, dove per prima cosa si legge che ‘Il nostro Redattore è partito giovedì 1 agosto per Hastings dove il torneo mondiale si aprirà lunedì 5’.

Una serie di feste e ricevimenti è stata stabilita in onore dei Congressisti. Giovedì 8 agosto visita al famoso Campo di Battaglia e alla Abbazia annessa col permesso della duchessa di Cleveland, lunch di invito ai Congressisti. Giovedì 22 nella sera banchetto di invito ai Congressisti nell’Albergo della Regina. Da Martedì 27 a giovedì 29 settimana carnevalesca, Festa dei Fiori e Processione, Baccanale, Fuochi d’artificio con ingresso gratuito dovunque ai Congressisti.”

Poi con un certo stupore viene segnalato che al torneo l’ingresso era a pagamento!

Molti certamente in Italia esiteranno a credere che un Torneo di Scacchi, per quanto mondiale, abbia la virtù di destare tanto interesse, ma non per nulla il nobilissimo giuoco è considerato come lo sport del pensiero. Per dare un’idea della curiosità che desta un così singolare avvenimento basti riprodurre le seguenti linee che figurano nel programma: il pubblico è ammesso a presenziare al torneo ai seguenti prezzi: biglietto di ingresso per ogni persona, uno scellino (franchi 1250) al giorno; abbonamenti per una settimana 4 scellini; per tutto il congresso 10 scellini e mezzo; biglietti di abbonamento per famiglia, ogni tre persone 21 scellini.”

In un articolo successivo Vergani scrisse:

“L’ammontare totale raccolto mediante sottoscrizione dai cittadini di Hastings per tenere il Torneo Mondiale si è elevata a sterline 650, pari a 16.250 delle nostre lire. Accidenpoli! Se anche in Italia accadesse altrettanto!” (Bello quel ‘accidenpoli!’ – NdA)

Seguiamo ora la corrispondenza di Vergani datata 8 agosto.

Il mio viaggio fu felice, ma sia per le molte ore passate in vagone sia per la traversata in mare, al quale non sono abituato, giunsi molto stanco a destinazione e la mia stanchezza si accrebbe maggiormente in seguito alle durissime lotte sostenute con questi colossi.

L’inaugurazione del torno si fece alle ore 12.30 di lunedì 5, precisamente come era stabilita, nella vastissima sala dell’Istituto Brassey alla presenza di più centinaia di signori e signore invitati per la cerimonia /…/ Poi si estrassero a sorte le coppie e non saprei dire se per combinazione fortunata o avversa toccò a me per primo il celeberrimo Steinitz che tiene da trent’anni lo scettro degli scacchi nel mondo /…/avversa perché la maggior parte degli spettatori essendo venuta ad affollarsi ansiosi d’intorno alla nostra scacchiera, onde assistere al debutto dell’eroe mondiale, mio illustre avversario,  questo spettacolo inatteso e per me nuovo produsse in me un naturale imbarazzo, dal quale confesso di non essermi ancora liberato. Vi fu qualche momento in cui mi pareva che la scacchiera e insieme i diversi pezzi ballassero una danza macabra dinanzi a me; ma ad onta di ciò e facendo uno sforzo energico sulla mia volontà, ho potuto dominarmi e condurre la partita nelle sue varie fasi. Dopo circa sei ore di gioco dovetti cedere, ma a parte la modestia, mi sembra non essere la mia sconfitta per nulla vergognosa.”

Ecco la partita contro Steinitz giocata da Vergani ad Hastings 1895:


Vergani conclude scrivendo: Il nostro concittadino, fortissimo scacchista, sig. E. Crespi, è qui con me e passiamo insieme molte ore in ottima compagnia.”

La presenza di Crespi è spiegata dalla Nuova Rivista nell’articolo del fascicolo di giugno-luglio 1895, in cui polemizza e critica la presenza di Vergani nel torneo: La Nuova Rivista degli Scacchi ha inviato a Hastings quale suo speciale rappresentante il signor Edoardo Crespi di Milano, il quale molto più modesto del sig. Vergani non ha voluto prendere parte alla lotta, ma limiterà la sua attività a quella di corrispondente.”

Infine Vergani ci offre alcune ‘note’ sui giocatori.

Steinitz è un uomo sulla sessantina con barba bionda e lunga, piccolo di statura, testa grossa e nervoso quanto mai.

Lasker porta gli occhiali, è anch’esso piccolo di statura, fisonomia un po’ scura, sempre calmo dinanzi allo scacchiere.

Tchigorine è di media persona con barba nera e folta, viso abbronzato, ma con un occhio vivace ed espressivo.

Bird è il veterano inglese: avrà circa 75 anni, si regge a stento sulle gambe, ma il suo sguardo è vivissimo ed è di sana costituzione.

Valbrodt è il più giovane dei torneanti, rosso in viso, piccolo, gracile e imberbe.

Blackburne è alto di statura, avrà i suoi 60 anni, ma è sano e robusto come un giovane.

Nulla di eccezionalmente rimarchevole o di strano presentano gli altri giocatori.”

La firma di Vergani, Hastings 1895 da The Hastings Chess Tournaments di Horace F. Cheshire, 1896

Successivamente, a torneo concluso, parlando del vincitore Pillsbury, Vergani scrisse:

Il nuovo campione mondiale degli scacchi, che è di Boston, è rimasto sinora nella penombra, senza essere universalmente stimato come meritava. Ha finito col trionfare su tutti, vincendo il maggior numero di partite. È nato a Somerville, nello stato di Massachussett, il 5 dicembre 1872 ed ha in conseguenza 23 anni non paranco compiuti. Imparò a giocare a scacchi quando ne aveva 15, trovando nel sig. Addison Smith del Boston Club, un amoroso ed abile maestro. Cominciò ad attirarsi l’attenzione come giocatore molto promettente nel 1890. Il sig. Pillsbury è eziandio un fortissimo giocatore alla cieca ed ha giocato simultaneamente dodici partite, con 7 vinte, 4 perdute e 1 patta. Egli è poi di amabile e simpatica presenza e in pari tempo intelligente e modesto”

GLI ULTIMI TORNEI

Dopo Hastings dovranno passare cinque anni prima di ritrovare Vergani impegnato in un torneo nazionale. Lo troviamo in gara a Roma nell’aprile 1900 nel primo torneo organizzato dall’USI, fondata due anni prima dal romano Augusto Guglielmetti, con cui condivise il secondo posto alle spalle di Arturo Reggio.

Un buon risultato, che non riuscì a replicare l’anno dopo a Venezia.

Roma 1900 (24 aprile – 12 maggio)

Nel 1900 la neonata Unione Scacchistica Italiana (U.S.I.) organizzò a Roma il suo primo torneo, settimo nazionale. Il goriziano Arturo Reggio vinse il primo premio, una “splendida coppa di Sevres, istoriata di finissimo lavoro”, offerto da S.M. Il Re. Il torneo minore venne vinto da Stefano Rosselli del Turco, che divenne così maestro.

  1. Arturo Reggio __________ 11 su 13
  2. Augusto Guglielmetti ____ 9
  3. Beniamino Vergani ______ 9
  4. Federico Ceccarini ______ 7.5
  5. Pietro Seni ______________ 6
  6. Gaetano Nicolosi ________ 4
  7. Edoardo Crespi __________ 1,5 (ritirato dopo il 3’ turno)
  8. Cesare Totani ___________ 1

Le partite di Vergani a Roma sono reperibili su chessgames.com.

Venezia 1901 (15 ottobre – 3 novembre)

Mari, Troya, Crosara e Ascoli erano di Venezia. Mari nel 1886 era giunto secondo nel torneo di Roma dove all’epoca lavorava.

Partite e frammenti da Venezia 1901:

Crespi – Vergani
Venezia 1901


Nella prima partita con Reggio, Vergani perse un Pedone alla quinta mossa:

1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.c3 d5 4.Da4,Cge7? e il Bianco vinse.


Vergani – Mari
Venezia 1901


Dopo Venezia 1901 Vergani scompare dalle cronache e non risulta più alcuna sua partecipazione a tornei.
Forse la prima guerra mondiale, forse l’avvento del fascismo lo tengono lontano dalle competizioni.

Il sito web del Circolo di Montebelluna recita: “Di questi anni si ricordano le sue partite, al Caffè Garibaldi, con l’allievo prediletto, il nipote Achille Vergani iniziato al gioco fin dal lontano 1890”.

E infine:

“La morte lo coglie il 15 luglio 1927 a Montebelluna, a sessantaquattro anni. Ricco d’esperienza scacchistica non comune, con lui scompare il più significativo e valido esponente del Circolo Montebellunese. Si chiude un’epoca ricca di soddisfazioni per il Circolo Scacchi di Montebelluna e si affievolisce l’entusiasmo, ma non viene meno l’interesse per il gioco da parte di chi è stato allievo del maestro scomparso.”

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