Ding Liren vinse, ma Carlsen non perse un’occasione?
3 min read
Rex Sinquefield premia Ding Liren, vincitore del Sinquefield Cup 2019 (foto di Crystal Fuller)
(Daniel Perone)
Ricordo molto bene quando ricevetti dal mio amico Jorge Kapros – Maestro Internazionale della composizione problemistica – una mail in cui diceva: “Guarda il video su questo link, e poi dimmi se vedi qualcosa di strano?”
Ding Liren – Magnus Carlsen, playoff della Sinquefield Cup 2019
Non è un video brevissimo (16 minuti e 29 secondi) e guardandolo tutto per la prima volta, se c’era qualcosa di strano, non lo notai affatto; certamente una cosa strana c’era: Carlsen di nero, con un pedone in meno, perse un difficile finale contro Ding Liren nella Sinquefield Cup 2019, lui che non aveva più perso un solo playoff dalla sconfitta con Levon Aronian nello spareggio del torneo dei Candidati di Ellsta nel 2007: da allora aveva giocato 10 tiebreak e li aveva vinti tutti.
E questo sarebbe stato tutto il “qualcosa di strano”?
Ma se fosse solo questo, il mio amico Jorge avrebbe soltanto detto: “Guarda come perde Magnus Carlsen!”.
Quindi tornai, nuovamente, a rivedere lentamente la partita, mossa dopo mossa, secondo dopo secondo, … ed ecco svelarsi la “stranezza”!
Quando il video raggiungeva il minuto 15 e 10 secondi, per la precisione dopo la mossa di Carlsen 67… Te1, iniziai a comprendere “il messaggio nascosto” del mio amico.
Quindi, successivamente, ho visto gli altri due momenti cruciali della partita e li ho ‘fotografati’: durante il finale, per ben tre volte (a dire il vero per quattro volte), la posizione si ripete e, ciò nonostante, i due giocatori continuano a giocare senza dire niente, senza un gesto che possa segnalare quella particolare situazione.
Questo episodio potrebbe suscitare una domanda: in questi tornei blitz non vale la regola che dice “La partita può essere dichiarata patta se un’identica posizione sta per apparire o è apparsa sulla scacchiera almeno tre volte” ?
Certo che vale questa regola, infatti, nel Regolamento FIDE c’è scritto così:
9.2 La partita è patta, su corretta richiesta di un giocatore avente il tratto, quando per almeno la terza volta la stessa posizione (non necessariamente a causa di una ripetizione di mosse):
-
- sta per apparire, se il giocatore scrive prima sul proprio formulario la propria mossa, che non può essere cambiata, e dichiara all’arbitro la propria intenzione di eseguire quella mossa, oppure
- è appena apparsa, ed il giocatore richiedente la patta ha il tratto.
Anche in queste partite veloci, nelle quali non c’è obbligo di scrivere le mosse, possono richiedere la patta esclusivamente i due giocatori e nessun altro, nemmeno un eventuale arbitro presente allo svolgimento della partita può intervenire e decretare la patta per ripetizione della posizione: l’arbitro, eventualmente, viene chiamato da uno dei due giocatori per verificare l’esattezza o meno della richiesta di patta, cosa che non è stata effettuata; quindi, anche se ci fosse stato presente un arbitro ad osservare una partita così importante, Carlsen ha perso l’occasione di pattare perché soltanto lui avrebbe potuto richiedere la patta per la triplice ripetizione di mosse/posizione.
Evidentemente Carslen non si è accorto di questa possibilità e voi ve ne sareste accorti?
Lascio a voi, cari lettori, le fotografie anzidette in cui l’orologio, è testimone.
Posizione dopo la mossa 67… Te1
Posizione dopo la mossa 69… Te1
Posizione dopo la mossa 71… Te1
Se volete proseguire la visione la posizione è identica, per la quarta volta, anche dopo la mossa 73… Te1, comunque questa è la partita: