Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Da Mosca ad Asti: il G.M. Igor Naumkin

5 min read
Ricorrono oggi 2 mesi dalla scomparsa, in Asti, di Igor Naumkin, un Grande Maestro che da tempo in Italia sentivamo un po’ (in particolare fra gli scacchisti piemontesi) come nostro connazionale, di certo come un “vecchio amico”. Ci piace tornare a parlare di lui e vi lasciamo pertanto alla validissima penna di Marco Venturino, Maestro di Asti.

(Marco Venturino)
Il destino fa nascere Igor Naumkin a Mosca in un caldo giorno d’estate del 1965, il 10 agosto, San Lorenzo. Chissà se quella notte i suoi genitori hanno cercato un buon auspicio per il loro primogenito in una stella cadente moscovita.

Non ha davanti a sé grandi prospettive chi nasce e vive in quegli anni in Unione Sovietica: Leonid Breznev ha da pochi mesi sostituito a capo del partito Comunista, e dunque del Paese, Nikita Krusciov, rapidamente liquidando gli sprazzi di luce (e gli errori) del suo predecessore e instaurando un lunghissimo periodo di grigio rigore.

I mitici (e liberatori) anni ’60, in cui l’Occidente cerca un riscatto dopo decenni difficili, sono lontani mille miglia, addirittura un tabù per i cittadini sovietici, la cui – pressoché unica – fonte di informazione è il quotidiano del partito, la Pravda, la “Verità”.

Ma per fortuna il piccolo Igor nasconde un segreto, un talento che suo padre riesce chissà come a scovare e far emergere, insegnandogli a cinque anni il gioco degli scacchi. Solo un gioco, per un bimbo, che però pian piano lo appassiona e conquista integralmente, diventa la sua (artistica) professione, gli consente di distinguersi e spiccare il volo da quel piccolo appartamento dove è rimasto, allontanatosi il padre, con i nonni e la mamma operaia, infine, mancata questa prematuramente, solo con la nonna. In pochi anni la sua stella brilla nel firmamento scacchistico sovietico e vediamo Igor, iscritto anche alla prestigiosa Università Statale di Mosca di Ingegneria Ferroviaria (serio, magro e compassato in una foto ingiallita del 1982 con il Team Junior di Mosca), piazzarsi al secondo posto del campionato juniores sovietico.

L’anno successivo inizia a collezionare vittime eccellenti, a cominciare da un cinquantasettenne David Bronstein, battuto da Igor in modo spettacolare nel 61° Campionato di Mosca, proprio quel Bronstein quattro volte medaglia d’oro alle Olimpiadi con la squadra dell’URSS e che per un soffio non ha conquistato il titolo mondiale al termine di un’epica sfida contro Botvinnik nel 1951 finita in parità.

Segue una serie impressionante di vittorie contro altri mostri sacri, quali, per citarne solo qualcuno, Kholmov, Suetin, Smagin, Olafsson, Geller, Miles. Il suo gioco è molto classico, fatto di un solido centro con attacchi improvvisi sulle ali, tanto che gli altri Maestri coniano addirittura la definizione “blocco di Naumkin”.

Nel 1987 conclude il Campionato di Mosca al secondo posto, e nel 1988 vince un fortissimo torneo a Belgrado davanti a uno stuolo di Grandi Maestri, vittoria che richiama l’attenzione di Garry Kasparov.

Ma il tempo scorre implacabile e a Igor, pur divenuto Maestro Internazionale nel 1988 e Grande Maestro nel 1990 (in anni in cui queste categorie erano una autentica rarità), manca una grande occasione, necessaria per entrare definitivamente nell’Olimpo dei “migliori”, e più giovani campioni incalzano.

Così, all’inizio degli anni ’90, decide di allontanarsi dal suo Paese, dove gli è comunque rimasta la casa familiare, ma le prospettive si assottigliano sempre più, per tentare la fortuna negli altri Paesi europei, diventando quell’infaticabile globe-trotter degli scacchi che tutti abbiamo conosciuto, protagonista di tante competizioni, costantemente in movimento in cerca del prossimo torneo.

Il destino lo attende in Italia: la sua prima apparizione è dell’ottobre 1992, in occasione della XIII edizione del Festival Internazionale Città di Asti, ideato e voluto con grande passione e generosità dall’allora Presidente del Circolo Astigiano Notaio Giovanni Girino, autentico e compianto mecenate. Igor giunge ad Asti con una bottiglia di vodka in segno di riconoscenza per l’invito, ed è subito colpito dall’ospitalità e dal calore italiano. Sboccia anche l’amore, a prima vista, per la cucina e il vino del nostro Paese, che Igor contrappone con arguzia ai würstel e alla birra tedeschi.

Asti diventa per lui (insieme a tante altre località italiane) una delle mete preferite, e la casa e la famiglia del Notaio Girino un suo luogo del cuore, dove non arriva mai a mani vuote (che si tratti di vodka, caviale beluga o una scatola di irresistibili cioccolatini bianchi di Mosca): l’hanno scritto in molti dopo la sua scomparsa, tanto riceveva, tanto sapeva dare. Migliaia di appassionati hanno potuto godere gratuitamente di una sua esibizione in simultanea o di una sua lezione improvvisata, in genere basata su sue partite commentate in modo pirotecnico.

Poi, come sappiamo, la sua vita nomade e disordinata è diventata via via più faticosa e difficile, eccessi e problemi di salute si sono sommati alle ingiurie del tempo e alle novità vorticose, a lui estranee, che hanno trasformato il nostro gioco.

Dopo aver vinto l’ultimo torneo il 3 luglio 2022, il 2° festival w.e. Hotel Mediterranée a Genova, con un punto di vantaggio sul M. Fide Manfredi, il destino lo ha riportato al suo buen retiro astigiano, dove, in una torrida sera di metà luglio, il suo fisico di indomito lottatore si è arreso.

Ma, come dal nulla, al suo funerale sono comparsi tanti amici per l’ultimo saluto, venuti anche da lontano, che hanno voluto testimoniare, e raccontare con tenerezza, quanto avevano ricevuto da questo anomalo, romantico e amabile campione di scacchi, questo “ragazzo di buon cuore”, come lo ha definito il grande Alexei Shirov.

Igor è stato sepolto nel Cimitero di Asti al suono dell’inno russo, lui non aveva colpe se oggi il suo Paese ha provocato questa guerra, e sulla sua tomba, coperta di fiori, è scritto:

Igor Gennadevic Naumkin Grande Maestro di scacchi
Mosca 1965 – Asti 2022
Amavi gli scacchi e l’Italia, che ti saranno sempre debitori.
A tua perenne memoria.
Gli amici di Asti


Marco Venturino è nato ad Asti il 6 giugno 1955 e, ovviamente, ha contratto il morbo degli scacchi nel 1972, durante il match mondiale Fischer-Spassky. E’ avvocato, il che, finiti gli studi, gli ha impedito di dedicarsi al gioco come avrebbe desiderato. E’ Maestro a tavolino e Maestro Internazionale per corrispondenza, XXXIV Campione italiano ASIGC e componente della Nazionale italiana nella Finale della X Olimpiade ICCF, la prima finale giocata dall’Italia (anni 1987-1994).

About Author

1 thought on “Da Mosca ad Asti: il G.M. Igor Naumkin

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scopri di più da Uno Scacchista

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading