Al Julius Baer, Carlsen domina su tutte le generazioni, giovanotti compresi
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(UnoScacchista)
Torniamo a parlare di Carlsen alla scacchiera. Ieri il Campione del Mondo ha vinto, anzi stravinto, la Julius Baer Generation Cup 2022. Come avevo riassunto nel post di presentazione del 17 settembre, la competizione ha visto di fronte giocatori di diverse generazioni, con ben cinque rappresentanti della nuova ondata di talenti. Ebbene, quel “matusa” di Carlsen li ha messi tutti in riga mostrando una superiorità indiscussa in tutte le fasi del torneo.
La struttura del torneo è stata quella già vista molte volte nelle manifestazioni online degli ultimi anni: un torneo di qualificazione tra sedici giocatori che determina il tabellone di quarti, semifinali e finale tra i primi otto arrivati. Il tutto a cadenza Rapid 15’+10″ e, durante i match a eliminazione diretta, eventuali spareggi Blitz 5’+3″ e Armageddon 5′ vs 4′.
Le quattro giornate di qualificazione hanno visto un altro episodio della querelle Carlsen-Niemann (di cui vi ho già parlato), ma a parte ciò sono vissute sul duello in testa tra Carlsen ed Erigaisi. Il tabellone finale mostra inequivocabilmente la superiorità del norvegese, che ha ottenuto il miglior risultato di sempre in questo tipo di tornei, finendo imbattuto (se non si considera la sconfitta autoinflitta contro Niemann).
Ciò che però salta agli occhi è che tutti e cinque i nati dopo il 2000 (Erigaisi, Niemann, Praggnanandhaa, Keymer e Yoo) si sono qualificati per la sezione a eliminazione diretta. Si può di certo dire che questo formato sia meno congeniale ai giocatori di una certa età, come Gelfand e Ivanchuk (autore comunque di alcune pregevolissime partite), ma che, a parte Carlsen, i soli Le Quang Liem e, a fatica, Aronian abbiamo passato il taglio dimostra quello che ha affermato Kasimdzhanov: “I top player di oggi saranno presto campioni del passato“.
A prescindere dal “regalo” di Carlsen, si è ben qualificato Niemann, facendo preoccupare un po’ tutti: come si sarebbe comportato il Campione del Mondo nel caso in cui si fosse trovato davanti il giovanotto americano? Per fortuna questa eventualità non si è materializzata, ma di certo il solo fatto di doverci pensare testimonia come tutta questa situazione sia malata.
In ogni caso, questo è stato il tabellone dei quarti di finale e delle semifinali:
Dopo una iniziale sconfitta subita per mano di Aronian, Carlsen ha infilato 5 vittorie in 7 partite, demolendo prima l’ex-armeno e poi il tedesco Keymer (che aveva vinto molto bene contro Pragg). Nella parte bassa del tabellone Le Quang Liem ha battuto Niemann (scongiurando così definitivamente il pericolo di una finale Carlsen-Niemann), per essere poi battuto agli spareggi Blitz da Erigaisi che, dopo aver superato, sempre agli spareggi Blitz il giovane Yoo, si è guadagnato il match contro Carlsen.
Se la finale poteva sembrare abbastanza equilibrata visto il talento di Erigaisi alle cadenze veloci, Carlsen ha messo subito le cose in chiaro iniziando il primo match con due vittorie. Messa agli atti la vittoria del primo set con una patta che poteva essere anche un’altra vittoria, il norvegese ha continuato l’opera con due belle vittorie anche all’inizio del secondo set, chiudendo la pratica in sole 5 partite totali. 4 vittorie su 5 partite contro un giovane emergente come Erigaisi non sono una cosa da poco e Carlsen è sembrato giustamente soddisfatto nell’intervista alla fine del torneo.
Se Erigaisi ha tenuto a dire di aver cercato di giocare senza pensare a chi aveva di fronte, Carlsen ha invece chiarito che ha volutamente scelto una strategia di apertura e di impostazione del mediogioco specificatamente adattata al gioco contro i giovani rampanti: posizioni semplici, strutture molto flessibili e, fino a quando possibile, poca tattica. Questo approccio “da giocatore anziano” (come si è scherzosamente definito) ha pagato alla grande e ci ha permesso di godere anche di ottime partite.
Ecco l’ultima partita giocata, quella che ha sancito la vittoria di Carlsen nel torneo.
Carlsen si conferma quindi il miglior giocatore sulla piazza e ribatte, per ora, l’assalto dei giovani. Il futuro sarà indubbiamente loro, ma… “non oggi” ha detto chiaramente il Campione del Mondo.
In chiusura… ancora qualcosa su Carlsen e il cheating
Venerdì scorso la FIDE ha pubblicato una presa di posizione ufficiale sulla vicenda Carlsen-Niemann, stigmatizzando il cheating, ma sottolineando anche le responsabilità del Campione del Mondo: l’accenno a un procedimento che verrà iniziato dalla Commissione per il Fair Play fa pensare che Carlsen dovrà spiegare il perché delle sue recenti azioni e mostrare le evidenze contro Niemann, se ne ha.
A fine torneo, Carlsen ha detto che oggi, o al massimo nei prossimi giorni, dirà (finalmente) la sua. Ha fatto capire in qualche modo che ci potrebbero essere anche altre novità e ha evitato di chiarire se quello che dirà avrà rilevanza legale.
Nei giorni scorsi, Nepomniachtchi e Caruana, in maniera indiretta, hanno confermato che la nomea di Niemann come sospetto cheater era ben nota a tutti, tanto che Nepo, una volta ricevuta la comunicazione che Niemann avrebbe sostituito Rapport nella Sinquefield Cup, aveva chiesto agli organizzatori di intensificare le misure anti-cheating.
Caruana ha anche suggerito che Carlsen stia di fatto difendendo il gioco degli scacchi dal cheating, soprattutto dall’idea, che sembra molto diffusa tra i giovani, che barare di tanto in tanto non sia così grave. Fabiano ha anche aggiunto che questo spiegherebbe gli atteggiamenti di Carlsen, al quale, se così fosse, in molti dovrebbero essere grati, visto il danno di immagine che, inevitabilmente, sta subendo.
In ogni caso, ancora non si sa nulla ed è un vero peccato che si debba ragionare su questa diatriba e non celebrare la qualità delle partite ed i risultati dei giocatori.
La nostra pallavolo continua a vincere!
Chiudo di nuovo un post con una nota di cronaca pallavolistica. Con la vittoria di ieri nel Campionato Europeo maschile Under20, l’Italia ha vinto nel 2022 tutte le manifestazioni continentali che si sono disputate nelle varie classi di età. Stiamo parlando di 8 titoli sui 10 delle competizioni organizzate dalla CEV, un dominio assoluto.
La vittoria di ieri ha per me un significato del tutto particolare, visto che il trascinatore della squadra è stato Alessandro Bovolenta, il primo figlio dell’indimenticato Vigor Bovolenta. Una storia nella storia che, rivivendo il ricordo di quel tremendo 24 marzo di 10 anni fa, mi ha fatto commuovere.
A questo punto non resta che fare il tifo per Paola Egonu e compagne nel Campionato Mondiale femminile che si sta svolgendo in Olanda e Polonia. Se replicassero il risultato dei ragazzi, sarebbe veramente la degna chiusura di un anno incredibile per la pallavolo italiana.