Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Mike Basman, dicci che questo è solo un altro dei tuoi scherzi!

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Mike Basman (foto di John Upham)

(Riccardo M.)
No, temo davvero che Mike non possa più scherzare con noi. Nato a Londra il 16 marzo del 1946, ci ha dato l’addio il 26 ottobre 2022. Michael John Basman non arrivò al titolo di Grande Maestro, ma è stato una figura fondamentale per gli scacchi inglesi e non solo inglesi, ed era uno dei miei idoli di gioventù.

Abbiamo letto ieri la notizia della sua morte su Twitter, da “Delancey UKCC”, dove così è scritto:

“It is with the utmost sadness that we have to report the death of International Master Michael Basman, the founder of the UK Chess Challenge. Our thoughts go out to his family and close friends. The chess world has lost an amazing person”.

(‘È con la massima tristezza che dobbiamo segnalare la morte del maestro internazionale Michael Basman, fondatore della UK Chess Challenge. I nostri pensieri vanno alla sua famiglia e agli amici intimi. Il mondo degli scacchi ha perso una persona straordinaria’).

Questa l’immagine che accompagna il tweet:

Mike Basman (Delancey UKCC)

In un altro forum, il suo amico Lawrence Cooper ricordava ieri l’altro come “a pochi giorni dalla sua scomparsa scherzavamo su come anche il campione del mondo Magnus Carlsen stesse finalmente adottando le sue aperture …

Sul sito della FIDE, in un post del 17 agosto 2020 dal titolo “A tribute to our seniors”, si leggevano su di lui queste parole:

“Alcuni giocatori hanno un’apertura intitolata a loro, ma solo poche leggende hanno avuto un termine coniato per descrivere il loro stile personale. Michael Basman gode dello status di ‘guru degli scacchi’ nella scena scacchistica inglese e ha attirato un piccolo gruppo di seguaci, i “Basmaniacs“. Vero iconoclasta, Basman è noto per le sue stravaganti scelte in apertura; spesso ha iniziato le partite con 1.h3 e 2.a3, ma anche con 1.g4 con il Bianco, e con 1…g5 contro 1.e4 con il Nero. Ha saputo ispirare e guidare gli scacchi britannici. 

Sebbene Basman non abbia mai ottenuto il titolo di Grandmaster, ha battuto molti giocatori forti, ad esempio Jonathan Speelman vittima appunto della difesa di Grob (1.e4 g5). Ma soprattutto, con i suoi libri e la sua personalità, Michael Basman è stato fonte di ispirazione per diverse generazioni di giocatori di scacchi britannici. Il Grande Maestro Raymond Keene una volta scrisse, riferendosi alla promozione degli scacchi giovanili da parte di Basman, ‘Michael Basman è per molti versi la persona più importante degli scacchi britannici’ “.   

Mike è stato un innovatore, una persona dal grande cuore e dagli ammirevoli princìpi, una figura straordinaria – aggiungo- non soltanto per gli scacchi britannici ed europei, un personaggio da non ricordare esclusivamente per le sue bizzarrie nelle aperture, ma per tutte le idee, sempre ricche e creative, che ha saputo trasmetterci e per l’ammirevole contributo che fino agli ultimi giorni ha voluto regalare ai suoi amati scacchi e a chi lo seguiva sui suoi libri e sul suo Blog.

Una curiosità che non tutti conoscono: suo padre era un immigrato dall’Armenia, che cambiò appunto in Basman il suo originario cognome, che era Basmadjian.

Basman è stato una inarrestabile fucina di idee originali e di iniziative, e l’ultima, il suo Blog, è nato nel 2020 proprio per contrastare il venire meno dell’attività scacchistica ‘face-to-face’ in conseguenza del ‘COVID 2019’.

Saving the World

Mike Basman (David Llada)

Non soltanto Mike Basman era un insegnante di scacchi, ma affrontava volentieri altri temi nei suoi scritti, ad esempio quello, appunto, dell’istruzione e dell’insegnamento, tanto che io vorrei definirlo, più che un insegnante o un istruttore, un ‘educatore’. Nel Blog gli piacque ricordare un suo articolo del 2008 dal titolo “Salvare il mondo”, in cui così si esprimeva: Il miglioramento nel mondo deve derivare dal miglioramento delle persone che lo abitano. È statisticamente noto che le persone più istruite e più intelligenti sono più produttive, vivono più a lungo e sono più felici di altre. Quindi se possiamo aumentare il numero di queste persone e queste possono a loro volta aiutare gli altri a diventare più istruiti, inizierà un ‘rolling movement’ che alla fine coinvolgerà il mondo.

In particolare Basman sosteneva che, essendo l’istruzione qualcosa di fondamentale,  proprio per questo non la si può lasciare agli insegnanti o ai governi: i bambini, i ragazzi, dovrebbero, secondo il maestro britannico, diventare parte attiva del sistema e non solo passiva, non debbono essere un contenitore di nozioni, ma debbono intuire che l’obiettivo finale dell’istruzione non è tanto quello di migliorare se stessi quanto quello di migliorare il mondo. Soltanto così potrà veramente realizzarsi la democrazia e superare quello che oggi sono, quasi ovunque, i governi ‘of the few, by the few, and for the few’ (‘di pochi, dei pochi e per pochi’).

Egli cercava di applicare questi principi anche nell’insegnamento degli scacchi. Così amava dire: “Nell’insegnare gli scacchi ai miei studenti, io cerco di convincerli a fare le loro ricerche ed esperienze in modo che esprimano opinioni personali prim’ancora di sentire le mie”. 

La filosofia politica di Michael Basman può ritrovarsi sintetizzata in un passaggio dello stesso lavoro citato sopra “Salvare il mondo” (“Saving the World”), questo:

“There are many people who are quite pessimistic, and believe that they are no more than a tiny cog in a big wheel; they think that if they keep their head down and stay out of trouble, they will get through life with a little hassle as possible.  On the other hand, there are some megalomaniacs who believe they and they alone are the centre of the universe, around which everything else revolves.

My own approach is summed up in the maxim “Everyone is the centre of the universe”.  With this attitude you respect your own unique capacities and abilities, but you also honour other people and appreciate their individuality and importance”.

(“Molte persone sono pessimiste e credono di non essere altro che un minuscolo ingranaggio di una grande ruota; pensano che se tengono la testa bassa e stanno lontani dai guai, vivranno con pochi fastidi. D’altra parte, ci sono dei megalomani che credono di essere loro e solo loro il centro dell’universo, attorno al quale ruota tutto il resto.

Il mio approccio sta nella massima “Ognuno è il centro dell’universo”. Con questo atteggiamento rispetti le tue capacità e abilità specifiche, ma onori anche le altre persone e apprezzi la loro individualità e importanza”).

Date tali premesse, non meraviglia che Mike Basman si sia sempre sentito coinvolto dagli avvenimenti politici del suo tempo, né che nel Blog abbia voluto commentarne i principali (come in “Ukraine Solution” del marzo 2022).

Nell’immagine qui sotto, tratta appunto dal suo Blog e scattata dalla sorella Rosemary, vediamo Mike, a destra, insieme alla sorella maggiore Janny e al fratello Robert.

He fought the world, but the world won

In uno dei suoi ultimi articoli, Mike Basman, straordinariamente originale come sempre è stata la sua vita, ci ha raccontato, lo scorso giugno, pertanto appena poche settimane fa, gli ultimi istanti di vita di suo fratello Robert. Il titolo del post era: “Chess Scenes At a Death Bed”, (“Scene di scacchi vicino al letto di morte”), e mi piace sintetizzarlo qui.

“… L’ospedale mi ha chiamato per dirmi che mio fratello era in grave pericolo di vita, sono accorso e l’ho trovato che dormiva nel suo letto, con gli occhi leggermente aperti. Ho cominciato a parlargli ma lui non ha risposto”.

Un’infermiera gli dice che Robert aveva ingannato la morte già più di una volta, ma che adesso sarebbe stato più difficile, perché la respirazione a tratti si arrestava e ciò era un segnale dell’avvicinarsi della fine.

L’incredibile Mike cosa fa allora? Estrae dalla borsa una scacchiera ed un libro “Relax with Chess and win in 20 moves”, “uno dei primi libri che avevo preso in prestito dalla Biblioteca Esher nel Surrey oltre 60 anni fa”. Apre una pagina dove è riportata una partita in simultanea di Esteban Canal, legge le mosse (“anche se probabilmente mio fratello non poteva sentirmi”) e giunge alla posizione seguente:

(Canal – N.N., ?)

Altra curiosità è questa qua: scrivere un breve post su Basman ma trascrivere una partita di Canal. Non che non ce ne siano di interessanti partite del maestro londinese, tutt’altro! Una ad esempio, piuttosto nota e celebrata, è la Ulf Andersson-Basman giocata nel torneo di Hastings 1974/75 ed iniziata con 1.Cf3 b6 (‘Basmanian Devil’ secondo la dicitura di Chessgames). Fu ad Hastings molti anni prima (1965/66) che con lui incrociò i pezzi anche il nostro Adolivio Capece.

Ma torniamo alla posizione del diagramma. Canal qui gioca

Però il libro aggiunge che sarebbe stato meglio per il conduttore dei Neri non prendere subito la seconda Torre, ripiegare su 12… Ce5 13.Axe5 e solo ora 13… Dxh1. Così non andrebbe più bene il sacrificio di Donna, in quanto il Re Nero avrebbe una casa di fuga in ‘d7’.

Scrive Mike: “Ho iniziato ad analizzare questa posizione, parlando continuamente con mio fratello, e alla fine ho trovato qualcosa …”

(Canal – N.N., analisi)

A questo punto ho alzato lo sguardo dalla scacchiera e ho visto che mio fratello aveva smesso di respirare”.

He fought the world, but the world won”, così concludeva Mike quell’articolo (“Ha combattuto il mondo, ma il mondo ha vinto”).


Il mondo ha vinto purtroppo, dopo poche settimane, anche la resistenza dell’estroso, eccezionale Michael Basman. Sarebbe bello immaginare che Robert e Mike stiano commentando insieme, dove sono adesso, tantissime altre partite come questa.

Ciao, grande Mike! Permettimi, alla fine di tutto, di ricordarti così come in questa ultima immagine.

Mike Basman nel 1978

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