Uno Scacchista

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Tanti importanti tornei femminili: perché tutti assieme?

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Il podio del Campionato Individuale Europeo 2023

(UnoScacchista)
Meri Arabidze ha vinto il Campionato Europeo femminile individuale a Petrovac (Montenegro), mentre la terza tappa del FIDE Grand Prix femminile è in corso a Nuova Delhi tra molte polemiche e la finale del Torneo delle Candidate è iniziato a Chongqing (Cina). Tre tra le manifestazioni più importanti del panorama agonistico femminile praticamente sovrapposte, che inevitabilmente hanno un impatto mediatico ridotto: la FIDE sembra aver perso una buona occasione per promuovere efficacemente gli scacchi femminili.

Si parla spesso dello scarso interesse per gli scacchi femminili, e i motivi che sento più spesso sono una qualità di gioco inferiore a quella dei tornei maschili e la mancanza di nomi che possano fungere da modello e quindi da “traino”. Questa tendenza è confermato dalle visite decisamente inferiori che fanno registrare i miei post di cronaca sui tornei femminili, anche quando l’Elo medio è superiore ai vari Campionati nazionali o Open di cui scriviamo.

Se è vero che dopo il ritiro delle sorelle Polgar e, in pratica, di Hou Yifan, le gesta delle varie Kosteniuk, Lagno, Goryachkina, sorelle Muzychuk, Koneru Humpy e cinesi varie sembrano non destare un grande interesse, è anche vero che la FIDE ultimamente sta sbagliando molto nell’organizzazione dei tornei femminili e nella loro promozione.

A partire dal Torneo delle Candidate, trasformato improvvisamente dal formato all’italiana tra otto giocatrici a due gruppi da quattro con formato ad eliminazione diretta, è seguito il secondo torneo del FIDE Grand Prix femminile, organizzato molto in fretta a Monaco di Baviera. Poi, tra metà marzo e metà aprile, ecco tutti assieme il Campionato Europeo femminile individuale, la terza tappa del FIDE Grand Prix femminile e la finale del Torneo delle Candidate. Nessuna strategia commerciale può consigliare di “bruciare” tre manifestazioni dall’ottimo appeal potenziale facendole svolgere contemporaneamente.

Ed infatti, le notizie sui tornei e sui loro risultati stentano a farsi strada sui social, finendo per mandare “in tendenza” solamente le polemiche sul torneo di Nuova Delhi, cosa che ovviamente fa solo male al movimento. Inutile dire che se il Presidente della FIDE è obbligato a scusarsi pubblicamente per l’organizzazione di una delle sue manifestazioni principali, molto dovrebbe essere ripensato. La decisione di far giocare nel 2024 il torneo delle Candidate assieme al Torneo dei Candidati può sembrare un buon tentativo per portare gli scacchi femminili sulla grande scena, ma la cosa è tutta da dimostrare, visto che è facile prevedere su chi saranno accesi i riflettori a Toronto nel 2024.

Campionato Europeo femminile 2023

EWCC23 – Meri Arabidze

La manfestazione non ha visto giocare le migliori rappresentanti europee, impegnate nel FIDE Grand Prix di Nuova Delhi, ma il torneo è stato comunque di buon livello tecnico e agonistico. Al termine di un lungo duello, la georgiana Meri Arabidze si è imposta sulla polacca Oliwia Kiolbasa grazie alla vittoria nello scontro diretto.

EWCC23 – Oliwia Kiolbasa

Terza l’altra polacca (ex russa) Aleksandra Maltsevskaya, che ha regolato per spareggio tecnico un quartetto giunto a mezzo punto dalla vincitrice.

Non un grande torneo per le nostre rappresentanti, con la sola Marina Brunello tra le prime 30. E’ arrivata con mezzo punto in meno Olga Zimina, mentre Melissa Maione ha sicuramente pagato lo scotto del debutto in una manifestazione così importante. Tea Gueci si è ritirata dopo il quarto turno dopo un inizio poco brillante.

Da notare di nuovo la prestazione di Oksana Goriachkina, prima tra le Under14; tra questo torneo e il Campionato Europeo Individuale di Vrnjacka Banja la ragazza ha aggiunto ben 252 punti (!) ai suoi 1759 di inizio marzo.

FIDE Grand Prix femminile di Nuova Delhi

FIDEGP-3 – Sala torneo (Foto Ismael Nieto)

Al di là dei risultati sulla scacchiera, il torneo verrà ricordato per le roventi polemiche che hanno portato al ritiro anticipato della kazaka Zhansaya Abdumalik, al posticipo di un giorno dell’inizio del torneo e al ritiro poco prima dell’inizio del primo turno della tedesca Elizabeth Paehtz.

Le polemiche tra le giocatrici si sono poi aggiunte alle molte critiche all’organizzazione della FIDE, che non ha inviato nessun rappresentante ufficiale al torneo, in qualche modo trasmettendo un chiaro segno di disinteresse.

Goryachkina non stringe la mano al Direttore del toreno

All’inizio del primo turno Aleksandra Goryachkina si è addirittura rifiutata di stringere la mano al direttore del torneo, l’indiano Bharat Singh. Se la FIDE voleva dimostrare che promuove gli scacchi femminili tanto quanto quelli maschili… beh, l’obiettivo non è stato raggiunto (a meno che l’incredibilmente timida promozione del match tra Nepomniachtchi e Ding Liren che inizierà tra poco più di una settimana in un assordante silenzio mediatico non stia a significare che la FIDE non tiene neanche agli scacchi Open…).

Ne parlerò più in dettaglio a fine torneo, anche se vi anticipo che preferirò raccontarvi del risultato del torneo piuttosto che delle polemiche.

Tanto per completare il quadro, la quarta tappa del FIDE Grand Prix, originariamente prevista in Polonia, è stata silenziosamente cancellata (immagino per questioni legate all’invasione russa in Ucraina e alle minacce rivolte anche alla Polonia), per ricomparire ieri in calendario per il 15-28 maggio a Limassol (Cipro).

Finale del Torneo delle Candidate

Dite la verità: quanti di voi sanno che due giorni fa è iniziato il match tra Tan Zhingyi e Lei Tingjie che designerà la sfidante a Ju Wenjun per il titolo mondiale femminile? Va bene che si svolge in Cina e che, quindi, il flusso di informazioni è inevitabilmente ridotto, ma se neanche il ciclo mondiale fa notizia, che speranze ci sono per la crescita dello scacchismo femminile?

Finale Candidate – Inizio del 2° turno

L’inizio è stato molto vivace, con una vittoria per parte, ma già sento le critiche per gli errori commessi dalla due ragazze. Certo, se Carlsen e Nepomniachtchi cominciano con una serie di patte non siamo contenti perché il match è noioso (anche se di alta qualità), ma se Tan Zhingyi e Lei Tingjie cominciano con due vittorie non siamo contenti perché la qualità di gioco non è eccelsa (ma la combattività è alta): insomma, cosa desideriamo noi spettatori?

Davvero serve sempre Carlsen per “fare audience”?

Quando Carlsen ha annunciato la sua intenzione di non difendere il titolo mondiale e di ridurre la sua partecipazione ai tornei dal vivo in molti hanno lamentato la presunta arroganza del norvegese, ma sembra davvero che senza di lui molte manifestazioni, in attesa dell’ingresso sulla grande scena di molti giovani, fatichino ad imporsi all’attenzione del grande pubblico. E gli scacchi femminili, che non hanno una figura così carismatica, soffrono ancora di più.

Dispiace dirlo, ma in FIDE devono decisamente cambiare passo se vogliono mantenere il governo degli scacchi a livello mondiale: la mancanza di strategia è sempre foriera di cattivi risultati.

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