[R] Quei meravigliosi anni 80 – La Fonte Meravigliosa e il suo architetto
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(Alessandro Steinfl)
Il fumo della sigaretta di Zio Mario alla mia destra -non troppo forte ma decisamente percepibile- si mischia abbastanza bene alla mia fastidiosa sopportazione di un Trompovsky di nero contro Carlo Marzano, andato strategicamente male da qualche parte in apertura.
La posizione di Mario contro Riccardo Ianniello e’ invece abbastanza buona, non perché l’abbia vista ma semplicemente come forzato ritorno uditivo dell’intensità di quegli alfieri e cavalli sbattuti con forza sulla scacchiera unitamente al protratto massacro manuale di un povero orologio BHB che comunque di brutte avventure del genere deve già averne subite tante. Più in la’, dall’altra parte, Carlo D’Amore può già permettersi di guardare la stanza intorno e non più la scacchiera, avendo raggiunto ormai una posizione praticamente vinta contro uno stoico e sempre elegantemente vestito Marco Salietti.
Intorno a noi, quasi gomito a gomito, tutta una serie di appassionatissimi scacchisti-spettatori, incantati non solo dalle posizioni sulla scacchiera ma anche dalla rapida successione delle mosse e soprattutto dalle nostre facce abbastanza espressive dell’andamento attuale delle rispettive posizioni.
L’anno e’ il 1986 ed il torneo e’ il solito lampo del lunedì sera dell’Accademia Romana Scacchi (ARS) alla Fonte Meravigliosa, una zona di Roma Sud abbastanza difficile da raggiungere per chi non e’ in macchina, ma comunque meta agognata di molti giocatori e kibitzers romani di quegli anni, meravigliosi anche loro. Il circolo in quanto tale, all’interno di un prefabbricato tipico per quella zona, e’ ampio ma non ampissimo e fa presto a riempirsi in quel particolare e sentito giorno della settimana. Non e’ quello certamente un posto agognato per il trio Mariotti-Tatai-Zichichi della Roma-bene scacchistica di quegli anni ma lo e’ sicuramente per gente come Carlo, Mario e Riccardo, ben riconosciuti come i più forti lampisti della scena locale di quei tempi, e tutti noi altri a seguire. Lontane sono le atmosfere dell’ovattato Banco di Roma con tanto spazio, comode sedie, un mossiere per partita, una lista scritta di bevande da ordinare prima della partita e dove addirittura uno starnuto viene incontrato da sguardi di sentito disprezzo quasi nobiliare. No, quei tavoli ravvicinati dell’ARS sono le vere trincee, dove sigarette, pezzi sbattuti e quasi lanciati, gomitate e spettatori appiccicati sono non solo la norma ma quasi una funzione necessaria. Dove le arrabbiature per una sconfitta sono vere e sentite e dove i nervi per colpa di una mossa sbagliata spesso saltano anche al più tranquillo degli esseri umani.
Mentre un semilampo a 15 minuti richiede un’intera giornata e viene dunque organizzato nei fine settimana, la cadenza a 5 minuti rende invece possibile lo svolgersi di un torneo come quello del lunedì in una serata unica, con i nomi dei giocatori scritti in una tabella a mano su un foglione ed i turni a volte addirittura all’italiana nel caso di un numero limitato di giocatori. Siamo appena agli inizi del software Diena per gli accoppiamenti che a breve fara’ il suo ingresso anche nei tornei veloci e rendera’ più rapido l’intero complesso processo di gestire un torneo con tanti giocatori in una serata. Arbitri competenti e capaci sono sempre importanti ed in gran richiesta ed in quei tornei Salietti (che poi divenne arbitro internazionale anche grazie ai tornei organizzati dall’ARS) fa un ottimo lavoro nel destreggiarsi in quel mestiere e giocare allo stesso tempo.
Non e’ solo il trio di campioni romani di blitz di quei tempi a venire alla ribalta nei primi anni 80, anche l’ARS stessa si muove di pari passo e diviene una realtà che si impone rapidamente come uno dei maggiori punti di riferimento della scena romana. Nasce quasi per caso nel 1979 grazie agli iniziali sforzi di Giovanni Mornati nel cercare un’alternativa all’appena chiuso circolo INPS all’EUR (poi riaperto, ma molto più in la’). Mentre Mornati poi si muove presto per altre vie ed apre un circolo al Bar Tanaka all’EUR, l’ARS prosegue per conto suo grazie a Stefano Fabbri, giornalista di Repubblica, valido giocatore (prima nazionale), fortissimo appassionato e dotato di non indifferente talento organizzativo. L’intuito di Fabbri e’ semplice ma incredibile: aprire si’ un circolo in quanto tale, ma usarlo semplicemente come una testa di ponte per una organizzazione e distribuzione del gioco a tutto raggio nell’ambiente romano e laziale.
L’obiettivo primario e’ la divulgazione. L’ARS non soltanto forma un piccolo esercito di circa una cinquantina istruttori con Mario Boschetti come primo direttore tecnico, ma stila in aggiunta un metodo innovativo di insegnamento e si accorda con il Comune di Roma per disseminare il gioco nelle scuole ed anche per aprire dei centri estivi al mare con scacchiere giganti per avvicinare il gioco ai bambini.
I risultati arrivano presto. La prima manifestazione importante e’ Piazza Navona nel 1979, sponsorizzata da Repubblica, con una simultanea a 100 scacchiere e la ben pubblicizzata sfida Mariotti-Korchnoj. Nel 1982, in lavoro congiunto con il Comune e la FSI, Karpov viene a Roma. Quello e’ anche l’anno in cui l’ARS trova la sede alla Fonte Meravigliosa. A partire dal 1983 vengono organizzati festival internazionali a Civitavecchia (1983-1985) ed Ostia (1986). Il 1987 vede il primo campionato italiano blitz a Roma e nello stesso anno al Palazzo dei Congressi all’EUR il campionato mondiale per computer, dove una delle case primarie nel settore, la Mephisto, invia un nuovo modello, che chiama appunto ROMA.
In collaborazione con un altro geniale organizzatore, Giulio Savelli, Fabbri co-guida la prima edizione delle famose Giornate Scacchistiche Romane del 1989 all’ Ergife Palace Hotel, una manifestazione che inserisce lo scacchismo romano in una importante vetrina internazionale. Le Giornate del 1989 permettono a Roma di vedere dal vivo non solo la vincitrice Sofia Polgar, ma anche le sue più famose sorelle, unitamente ad una lunga serie di grandi maestri russi, complici anche gli importanti sviluppi politici internazionali di quell’anno. L’ARS poi, con ACLI, AICS ed ARCI fondera’ il CNG (Centro Nazionale del Gioco) e organizzera’ nel 1990 la seconda edizione delle Giornate, disputata direttamente alla Fonte Meravigliosa con campioni del calibro di Anand, Miles e Bronstein, tanto per citare alcuni nomi.
Fabbri viene anche eletto presidente FSI della Regione Lazio -portando lo scacchismo regionale al vertice nazionale- e non tardano ad arrivare riconoscimenti ufficiali. Nel 1988 riceve il premio Gioacchino Greco istituito dall’Associazione Maestri Italiani di Scacchi (AMS) e lo ricevera’ nei 5 anni successivi.

Il decennio si chiude con l’importante vittoria dell’ARS nel campionato italiano a squadre del 1989 con Mariotti, D’Amore, Passerotti, Steinfl e Satta. Seguiranno molti altri successi, manifestazioni e sponsorizzazioni anche negli anni 90 (inclusive della venuta di Kasparov a Roma), unitamente ad un fortemente meritato riconoscimento per meriti sportivi assegnato a Fabbri nel 1995 dal CONI e dalla FSI.
Mentre alla vita scacchistica romana non sono mai mancate iniziative di circoli prestigiosi (l’Accademia Scacchistica Romana ed il Cyrano tanto per citarne un paio), il ruolo di Fabbri – che sicuramente permette in quegli anni a molti di noi di trovare nei locali della Fonte Meravigliosa un luogo di incontro e scontro ad alto livello – va al di la’ di ambienti per specializzati e forse visti come particolari ed elitisti da alcuni genitori, e sposta invece gli scacchi romani nelle scuole ed all’aperto rendendoli accessibili ad un pubblico piu’ giovane e vasto. L’abilita’ nel sapere anche accostare il gioco ad importanti aspetti culturali e politici della vita romana permette poi una pubblicita’ mediatica mai vista fino a quel momento e ancora storicamente reduce dei lontani echi del match Fischer-Spassky del 1972. Gli scacchi romani non soltanto salgono di livello ma vengono anche traslati verso uno scenario a più ampio respiro, non solo organizzativo ma anche culturale (arte), politico (alcuni parlamentari diventano espressi cultori del gioco) e scientifico (computer) con esponenti come Ennio Morricone, Aldo Clementi, Piero Angela, Enrico Ruggeri, Daniela Romano, Franco Cuomo, e Riccardo Luna.
Quel lunedì Carlo vince il torneo, con Mario a seguire, ma per alcuni di noi la serata non finisce li’. Seduti ad un tavolo con Stefano ci si mette d’accordo sui lati organizzativi di una simultanea da tenersi in un parco di Roma quel fine settimana. Preparare e portare le scacchiere, magari qualche orologio. Sistemare i pezzi sui tavoli. Una convenzione per il pranzo. Una serie di manifesti da piazzare in punti strategici della citta’. Varie testate giornalistiche da contattare. Telefonate a potenziali partecipanti e genitori interessati. Un fotografo, un piccolo discorso da preparare, chi va in macchina con chi e, non ultimo, chi tiene la simultanea.
Tutto questo mentre il simpatico, occhialuto ed instancabile organizzatore coordina interventi e proposte e prende appunti. Un lavoro spontaneo non retribuito che per lui include anche un resto di settimana pieno di telefonate. Un progetto di amore e dedicazione che viene a formare la turbina di base di uno specchio forse piccolo ma ben illuminato degli scacchi non solo romani e di quegli anni, ma anche italiani e di sempre.
Foto di apertura:
1986 – torneo lampo del lunedì alla Fonte Meravigliosa – tra i giocatori si vedono D’Amore e Salietti in primo piano, seguiti da Riccardo Ianniello (volto coperto), Mario Sibilio, Alessandro Steinfl e Carlo Marzano. A destra di Salietti si vede Armando Testa. Tra gli spettatori in piedi si scorgono Antonio Barletta, Adriano Burelli e Domenico Longo.
Alessandro Steinfl ha iniziato a giocare agonisticamente a Roma nel 1977. Da candidato maestro ha vinto il torneo internazionale giovanile di Budapest nel 1983. E’ passato maestro nel 1985 e ha vinto il campionato italiano a squadre nel 1989. Lavora nel settore dei brevetti come ingegnere elettronico (Italia, 1993) ed avvocato (California, 2005). Dal 2000 si è trasferito negli Stati Uniti dove continua ad esercitare la sua grande passione per il gioco, soprattutto online, non appena il tempo glielo permette.
Bell’articolo Alessandro! Io hi fatto a tempo ad andare a Fonte Meravigliosa solo un paio di volte, ma la ricordi bene! Ora ARS è n Via Pulci vicino a staz Tiburtina e sono socio da diversi anni! Un caloroso saluto!