Bobby Fischer sta tornando?
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(Riccardo M.)
Diamo una notizia proveniente da New York e a noi rimbalzata da Milano con qualche ritardo. Molto ritardo. O forse la nostra redazione non l’ha colpevolmente letta prima. La diamo ugualmente, anche se i fatti sembra risalgano all’anno scorso, cioè all’ottobre del 1956.
Allora: “il G.M. Reshevsky ha vinto il 3° torneo “Rosenwald” con 9 punti su 11 e due di vantaggio sul M.I. Bisguier. Ma alla competizione ha preso parte anche un ragazzino di 13 anni, Robert Fischer, che si è piazzato all’8°-9° posto (4,5 p. su 11) dopo aver battuto Donald Byrne e Seidman e pattato con Feuerstein, Mednis, Bernstein, Shainswit e Pavey”.
Il maestro Pavey conosceva Bobby già dal gennaio del 1951, quando la mamma, con una lettera di presentazione dell’American Chess Bulletin (“ma portate con voi i pezzi”), aveva accompagnato il piccolo di 8 anni alla Biblioteca Pubblica di Brooklyn dove mr. Pavey si esibiva in una simultanea.
Il nostro corrispondente da Milano aggiunge che sempre nel corso del 1956 questo giovanissimo Fischer ha già vinto il campionato del Circolo di Manhattan (sussidiario A), poi è stato appena 21° al Campionato USA dilettanti, ma successivamente ha vinto a Philadelphia il Campionato Giovanile USA, è giunto 8° all’Open del Canada a Montreal e secondo a Washington nel Campionato degli Stati dell’Est.
“Il ragazzino, secondo alcuni, farà molta strada …..”
Peccato però che il ragazzino, via via che mieteva successi, mietesse anche fondate antipatie con certe criticabili dichiarazioni come quelle rilasciate in una famigerata intervista concessa, all’età di 18 anni, a Ralph Ginzburg, tra le quali: “Le donne paragonate agli uomini sono stupide, non dovrebbero giocare a scacchi; sono delle principianti”.
Forse è questa dichiarazione di Robert Fischer l’unica cosa che deve aver letto sugli scacchi l’eurodeputato polacco Janusz Korwin-Mikke, che ne ha fatta una sostanzialmente identica il 2 marzo 2017 in aula a Bruxelles, quando ha affermato arrogantemente che “Le donne sono più deboli, più piccole e più stupide degli uomini: è giusto che guadagnino meno“.

(Fonte Wikipedia, Autore Adrian Grycuk)
Affinità notevoli con il campione americano, quelle del deputato polacco, uno che ha atrocemente definito gli immigrati “spazzatura umana” e ha perfino difeso Hitler asserendo che non abbia saputo mai nulla dell’Olocausto. Forse, mi permetto di aggiungere con una iperbole, Hitler avrà soltanto inteso unirsi per tempo a Bobby Fischer quando questi osava dire, sempre davanti al Ginzburg, che “ci sono troppi ebrei che giocano a scacchi”.
La rozzezza e stupidità di pensiero di certi personaggi, scacchisti e non, non ha limiti e non meriterebbe nessun rispetto. L’aspetto umanamente più triste e preoccupante è che simili persone abbiano invece degli ammiratori e dei seguaci. Mi auguro davvero che Bobby Fischer non stia tornando.