Dvorkovich eletto nuovo presidente FIDE
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(Uberto D.)
Come noto, dopo 22 anni di presidenza Ilyumzhinov, la FIDE ha cambiato pagina. Dalle votazioni dell’Assemblea Generale di ieri è emerso vincitore il russo Arkady Dvorkovich, che ha superato Georgios Makropoulos per 103 voti contro 78 dopo la rinuncia, a sorpresa, del terzo candidato Nigel Short, stamane nominato Vice-Presidente.
[Foto di David Llada, dal sito ufficiale del torneo]
La giornata di votazioni è stata lunga e si è svolta parallelamente al 9° turno delle Olimpiadi, ma alla fine ha prodotto un chiaro verdetto. Il russo Dvorkovich ha raccolto l’appoggio ufficiale di Nigel Short, che ha concluso il suo discorso da Candidato Presidente con la dichiarazione di annullamento della sua candidatura e la richiesta ai suoi sostenitori di votare per Dvorkovich data la sostanziale convergenza di idee su come far cambiare pagina alla FIDE.
Non c’è stato quindi bisogno di procedere ad una votazione a due stadi e le operazioni di voto si sono svolte senza problemi. Alla fine hanno espresso il loro voto, direttamente o tramite delega, 182 federazioni, con il risultato ricordato sopra (un voto è stato dichiarato non valido).
Comincia quindi un nuovo corso per la FIDE, come era inevitabile vista la rinuncia a ricandidarsi del presidente uscente. Non che ci sia mai stata una garanzia di completo distacco dalla linea precedente, dato che Dvorkovich è molto vicino a Putin ed aveva ricevuto l’appoggio esplicito di Ilyumzhinov, e che Makropoulos è stato per decenni il braccio destro del presidente uscente, ma questo, dopo la (mezza) rinuncia di Short, “ha passato il convento“.
Riprendo un Tweet di Stefan Löffler, che riassume in maniera ironica l’esito delle votazioni:
Let's have another look at the @FIDE_chess election: @makro_chess ran to prevent @Kirsan__ Ilyumzhinov from staying President. @nigelshortchess wanted to prevent @makro_chess. @advorkovich ran to secure soft power for Russia. Everyone must be happy now.
— Stefan Löffler (@StefanLoeffler) October 3, 2018
“Vediamola così: Makropoulos si era candidato per impedire a Ilyumzhinov di rimanere presidente. Short voleva impedire a Makropoulos di diventarlo. Dvorkovich si è candidato per assicurare il controllo [della FIDE] da parte della Russia. Devono essere tutti contenti adesso”
D’altra parte, come la mette Olimpiu G. Urcan:
The giant irony of the FIDE elections: trading off decade-long Russian-driven incompetence for a promise of Russian-driven competence.
— Olimpiu G. Urcan (@olimpiuurcan) October 4, 2018
“La gigantesca ironia delle elezioni FIDE: scambiare decenni di incompetenza a guida russa con la promessa di competenza a guida russa”
In ogni caso, la FIDE ha da ieri il suo settimo presidente, che sarà certamente chiamato a un compito di ricostruzione non banale, viste le condizioni di confusione in cui la Federazione si trova, specialmente in materia legale, finanziaria e organizzativa (uno su tutti il caso AGON).
Immediato il chiarimento sul ruolo che Nigel Short avrà nel nuovo corso: quello di uno dei Vice-Presidenti. Questo il Tweet di Short di stamattina.
This morning I was appointed FIDE Vice President. My former deputy, @lukaszturlej joins me on the Presidential Board.
— Nigel Short (@nigelshortchess) October 4, 2018
Dvorkovich ha dato prova in passato di essere in grado di governare “macchine” ben più complesse della FIDE (anche se non a copertura geografica e culturale così vasta), quindi le aspettative sono alte; la vera prova saranno le politiche che intenderà attuare e che, solo a grandi linee, sono state oggetto della campagna elettorale e del discorso pre-votazioni di ieri.

Buon lavoro ad Arkady Dvorkovich e alla sua squadra.
PS: il presidente della FSI Pagnoncelli, a cui il Consiglio Federale aveva dato pieno e insindacabile potere di decisione, non ha comunicato a chi sarebbe ed è andato il voto italiano. Ormai non ha più importanza, grazie.
Veramente non sappiamo per chi ha votato la nostra federazione? Siamo ancora a questo livello di pusillaminità?