FIDE Grand Swiss: Wang Hao vince e si “candida”
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FIDE Grand Swiss 2019 - Wanh Hao premiato con due coppe: una per il torneo e una per la qualificazione al torneo dei candidati (foto di John Saunders)
(UnoScacchista)
L’Isola di Man ha incoronato il trentenne GM cinese Wang Hao vincitore del FIDE Grand Swiss 2019. Oltre alla vittoria, ottenuta con 8 punti su 11 a pari merito con Fabiano Caruana, Wang Hao si è anche qualificato per il Torneo dei Candidati 2020, premio forse anche più importante dei pur sostanziosi 60.000 dollari guadagnati nel torneo.
[In apertura, Wang Hao premiato con due coppe: una per il torneo e una per la qualificazione al torneo dei candidati (foto di John Saunders dal sito del torneo)]
E’ difficile descrivere 12 giorni di scacchi, 11 turno di gioco, tra 154 giocatori tra i migliori del mondo, per un totale di 840 partite, senza sforare i normali limiti di un post sul nostro blog. Andiamo avanti quindi con la classifica finale e con qualche “pillola” dal “COMIS Hotel and Golf Resort” di Douglas, Isola di Man.
Classifica finale
Dopo la già citata coppia di testa, si soni piazzati 6 giocatori a mezzo punto di distanza, regolati per spareggio tecnico dal ventiduenne russo Kirill Alekseenko, in rapida ascesa (40 punti Elo guadagnati tra FIDE Knock-out e FIDE Grand Swiss, con ingresso del club dei 2700). Ricordo che il primo criterio di spareggio era la media Elo degli avversari incontrati, calcolata togliendo l’Elo più basso; insomma un indice della forza degli avversari incontrati (a prescindere dal risultato nel torneo, come fa invece il Bucholz, adottato come secondo criterio di spareggio, scartando l’avversario che ha ottenuto il risultato peggiore).

Colpisce il risultato dello spagnolo David Anton Gujarro, ormai vicino a diventare il numero 1 spagnolo (ad oggi ancora Paco Vallejo Pons) che è giunto del gruppo dei terzi del quale fanno parte anche Levon Aronian e Magnus Carlsen (che hanno pattato all’ultimo turno), Hikaru Nakamura (che non è riuscito a battere Caruana all’ultimo turno) e Nikita Vitiugov (di nuovo a un passo dalla vetta).

Ottima la prestazione anche del GM russo David Paravyan, che ricorderete autore qualche tempo fa di una fantastica combinazione e che, partendo come numero 110 del tabellone con i suoi 2602 punti Elo, ha giocato molto al di sopra delle attese . Nel gruppone dei 31 giocatori che hanno ottenuto 6,5 punti e si sono quindi classificati dal 14° posto in giù, troviamo molti nomi importanti, tra cui ben 6 dai Top-10 del torneo (Karjakin, Yu Yangyi, Anand, So, Wojtaszek e Harikrishna).
Tra le donne ha primeggiato l’indiana Harika Dronovalli, che ha superato per spareggio tecnico la kazaka Dinara Saduakassova. Per quest’ultima e per la mongola Batkhuyag Munguntuul (vincitrice del premio speciale “U” del nostro “giro del mondo in 5 vocali e mezzo“) una meritata norma di GM.

Nota finale per l’unico italiano in gara, Daniele Vocaturo. Un torneo senza troppi acuti, il suo, chiuso in linea con il punteggio atteso.
Wang Hao, il vincitore che non ti aspetti

Diciamolo chiaramente: vincere un torneo come il FIDE Grand Chess richiede capacità, resistenza e un po’ di fortuna, sia nelle singole partite, sia negli accoppiamenti. Wang Hao ha dimostrato di meritare la vittoria nel torneo quando, dopo aver perso con Aronian al 7° turno, ha trovato la forza e l’equilibrio per pattare con Carlsen e poi battere Anand e Howell.

Colpisce il suo commento alla qualificazione per il Torneo dei Candidati: “Non ho neanche un team per prepararmi: dovrò metterlo su se voglio migliorare a sufficienza“. Immagino sarà un problema che avrà piacere di risolvere, magari con l’aiuto della federazione cinese.
Fabiano Caruana, tutto sotto controllo

Il vice Campione del mondo ha giocato un ottimo torneo e, a parte lo spavento contro Luke McShane al 5° turno, ha avuto la situazione sempre sotto controllo. Come nella attesissima partita contro Carlsen al 9° turno, che ha pattato con il Nero in maniera convincente. La mancata vittoria è solo frutto del meccanismo di spareggio e avrebbe vinto il torneo se gli organizzatori avessero optato per il Buholz.
Kirill Alekseenko, una meritata chance per la wild-card

Il terzo posto del GM di San Pietroburgo vale moltissimo, sia per la conferma data alle sua qualità, sia perché come primo non-qualificato dal FIDE Grand Swiss, Alekseenko è entrato nella rosa dei giocatori tra cui la FIDE sceglierà la wild-card del Torneo dei Candidati. La sua vittoria contro Karjakin e le patte con Carlsen, Grischuk, So e Anand gli avrebbero addirittura dato la possibilità della qualificazione immediata all’ultimo turno: un giovane da tenere d’occhio. Se solo imparasse a sorridere ogni tanto…
Magnus Carlsen: la carica delle 101

Il Campione del Mondo ha definito il suo torneo “mediocre”, ed in effetti in più di una partita (in particolare contro Kovalev) si è trovato in posizione inferiore. Carlsen ricorderà però certamente questo torneo con un sorriso pensando alla sua striscia di imbattibilità, che ha raggiunto la strabiliante cifra di 101 partite;, giocate praticamente tutte contro l’elite degli scacchi mondiali! Secondo le statistiche non ufficiali di Tarjei J. Svensen, solo 1 degli avversari incontrati non era GM: il tedesco Vincent Keymer (al GRENKE 2019), che è comunque diventato GM poco dopo, esattamente all’Isola di Man!
Le norme di GM raggiunte

Come era lecito attendersi, vista la forza del torneo e l’attenzione posta dagli organizzatore a invitare giocatori giovani, ci sono state alcune norme di GM raggiunte nel torneo. A parte la bella notizia di ben due ragazze che hanno raggiunto un difficile obiettivo, spicca l’età giovanissima dei tre ragazzi. L’indiano Raunak Sadhwani è il GM numero 65 per l’India e uno dei GM più giovani.
Torneo dei Candidati: Esperimento riuscito?
Al di là dell’ottima organizzazione del torneo, c’è da chiedersi se l’esperimento di assegnare un posto nel Torneo dei Candidati con un torneo svizzero sia stato positivo. Nessuno mette in dubbio che Wang Hao abbia meritato di vincere e, anche se qualcuno storce il naso dicendo che è “solamente” il numero 17 del ranking (era il numero 27 prima del filotto FIDE World Cup e FIDE Grand Swiss), la sua qualificazione non fa altro che confermare come l’attuale meccanismo di selezione dia modo anche agli “out-siders” di avere possibilità.

Vediamo la situazione ad oggi:
- Caruana (perdente dell’ultimo match per il titolo)
- Radjabov (primo classificato nella FIDE World Cup 2019)
- Ding Liren (secondo classificato nella FIDE World Cup 2019)
- Wang Hao (primo classificato nella FIDE Grand Swiss Tournament 2019)
- Primo classificato nella FIDE Grand Prix 2019 (se non Campione del mondo o già qualificato come 1., 2., 3 o 4., nel qual caso si qualifica il terzo classificato)
- Secondo classificato nella FIDE Grand Prix 2019 (se non Campione del mondo o già qualificato come 1., 2, 3. o 4., nel qual caso si qualifica il quarto classificato)
- Giri (giocatore con la migliore media Elo calcolata sulle classifiche pubblicate tra il Febbraio 2019 e il Gennaio 2020 e non Campione del mondo o già qualificato secondo i criteri precedenti – non definitivo ma certo al 99%)
- Giocatore nominato dagli organizzatori; deve aver partecipato ad almeno due dei tornei di cui ai criteri 2, 4 e 5 e soddisfare almeno uno dei seguenti sotto-criteri:
-
- deve essere tra i primi 10 della medio Elo calcolata secondo il criterio 7 (al momento uno tra Maxime Vachier-Lagrave, Shakhriyar Mamedyarov, Ian Nepomniachtchi, Alexander Grischuk e Levon Aronian)
- Vachier-Lagrave (3° alla FiDE World Cup 2019 (o Yu Yangyi se MVL si qualifica altrimenti)
- Kiril Alekseenko (primo non qualificato dalla FIDE Grand Swiss Tournament 2019)
- deve essere il primo non qualificato dal FIDE Prix 2019
- deve essere tra i primi 10 della medio Elo calcolata secondo il criterio 7 (al momento uno tra Maxime Vachier-Lagrave, Shakhriyar Mamedyarov, Ian Nepomniachtchi, Alexander Grischuk e Levon Aronian)
Nel caso in cui uno qualsiasi dei qualificati non potesse partecipare al Torneo dei Candidati, il sostituto verrebbe ripescato dalla lista Elo (criterio 7).
Al prossimo anno!

PS: il giocatore nell’ultima foto è il GM Niclas Huschenbeth.