Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

[R] Hans Rosling: un convinto possibilista

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R I S T A M P A

(UnoScacchista)
Qualche hanno fa scoprii uno strano ricercatore svedese, che con il suo buffo Swenglish presentava l’idea della fondazione Gapminder, fondata assieme a suo figlio per misurare e combattere la “devastante” ignoranza nella quale viviamo. Il suo nome, Hans Rosling, potrebbe dirvi poco, ma la sua abilità nel comunicare e il profondo messaggio su come comprendere il mondo in cui viviamo hanno lasciato un segno vivido in ogni parte del mondo.

Hans Rosling è stato un valente medico, impegnato per anni nella lotta ad un morbo chiamato konzo, che nei primi anni ’80 divenne epidemico nella Repubblica Democratica del Congo. Dopo anni trascorsi in Africa e molti studi epidemiologici, Rosling tornò in Svezia, sua nazione natale, dove divenne professore di Medicina Globale al Karolinska Institutet. La sua passione per gli studi statistici e la sua abilità nel presentare in maniera accattivante, chiara e divertente quello che i numeri dicono una volta analizzati nel giusto modo, lo trasformò in una star mondiale, con apparizioni in molti convegni, eventi divulgativi e addirittura alla BBC.

In media gli svedesi hanno poco meno di due gambe.
Questo perchè ci sono poche persone con una gamba o addirittura senza gambe, ma nessuna con tre gambe.
La conseguenza è che quasi tutti gli svedesi hanno più gambe della media.

Le sue presentazioni più famose sono quelle degli incontri organizzati da TED, una non-profit che ha lo scopo di diffondere buone idee offrendo tra i 15 e i 20 minuti di palcoscenico a coloro che hanno qualcosa di significativo da condividere. Il primo che vidi fu “The best stats you’ve ever seen“, del Febbraio 2006, ma quello che ho amato di più è quello presentato a Berlino nel Giugno del 2014: “How not to be ignorant about the world“, nel quale Hans e suo figlio Ola introducono il loro “Ignorance Project“. E’ un video imperdibile e dovete veramente trovare 20 minuti per guardarlo: si possono aggiungere anche i sottotitoli  (una volta avviato il video, cliccate sul simbolo dell’ingranaggio in basso a destra e scegliete i sottotitoli in italiano), quindi non avete scuse per non farlo.

Questi video mi aprìrono un mondo, e i molti altri suoi video disponibili sul web non hanno fatto altro che confermare quello che ho sempre pensato: lo studio dell’enorme mole di dati sulla nostra società permetterebbe di comprendere molto meglio il mondo in cui viviamo e soprattutto di misurare gli effetti delle molte decisioni prese dai vari governi (dalle vaccinazioni di massa, alle politiche per la riduzione della numerosità delle famiglie) e di poter guardare verso il futuro partendo da una base più oggettiva di quella fornita dai nostri pregiudizi e dalla nostra percezione limitata del mondo su scala globale.

In un momento storico nel quale è aumentata a dismisura la capacità di accedere alle informazioni (principalmente per l’enorme impatto di Internet), sembra essere diminuita drasticamente la capacità di capire le informazioni, di analizzare i collegamenti, le relazioni e di distinguere i dati significativi dal rumore di fondo. E’ soprattutto aumentata la diffidenza verso quello che viene offerto in forma di sintesi e di analisi, trasformando quello che era l’esercizio della lettura critica in selezione basata sul pregiudizio, ovvero in accettazione o rifiuto di informazioni su una base puramente emotiva (per non dire fideistica).

Hans Rosling ha brillantemente riportato al centro delle analisi i dati oggettivi, vestendoli di dinamicità temporale e di respiro globale; svelando informazioni altrimenti difficili da afferrare, che impongono di dubitare di quello che il nostro ipotetico “buon senso” e la presunta “saggezza popolare” suggeriscono. Buon senso e saggezza popolare sono ammantate di luoghi comuni e di conclusioni basate su informazioni parziali, che ci possono portare a interpretare erroneamente le situazioni e trarre conclusioni errate: insomma a farci rimanere ignoranti.

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E voi pensavate che squali e leoni fossero gli animali più mortali, eh?
(fonte Gatesnotes)

Hans Rosling ha fatto moltissimo per seminare la passione per lo studio dei fatti e per una  rappresentazione immediata e comprensibile di quello che significano, intendendo ciò non come studio di eventi singoli (quello che oggi viene sempre più spesso chiamato fact-checking) ma come analisi delle variabili globali che rappresentano e spiegano le grandi dinamiche sociali ed economiche: in ciò, la sua formazione da epidemiologo è evidente. Ma è anche stato un convinto sostenitore della capacità dell’uomo di imparare dal passato, capire il presente e prendere decisioni consapevoli per migliorare globalmente le condizioni di vita, facendo proprio il primo degli obiettivi per il 2030 posti dalle Nazioni Unite per uno sviluppo sostenibile: l’eliminazione della povertà.

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I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Lo studio degli ultimi decenni di storia e la fiducia nella capacità dell’uomo di trovare in una conoscenza informata la base per le future decisioni, facevano dire Hans Rosling di se stesso: “non un ottimista, né un pessimista: sono un convinto possibilista“.

Mia madre mi spiegò la magia della lavatrice appena ce la portarono a casa. Mi disse “Adesso, Hans, abbiamo caricato il bucato. Questa macchina farà tutto il resto. E noi possiamo andare in biblioteca“. La lavatrice aveva trasformato la lunga e noiosa attività di lavare i panni in tempo utile per leggere e studiare.
Non è magia questa?

(TED: The magic washing machine, Dicembre 2010)

Questo breve aneddoto, proposto da Hans in molti suoi interventi, è un esempio di come cercava di convincere chi lo ascoltava che per cambiare la vita di qualcuno bisogna offrirgli l’opportunità di usare meglio le proprie energie: che sia una lavatrice in Svezia o una bicicletta per trasportare prodotti agricoli da vendere al mercato in Africa, sono gli strumenti che abbiamo a disposizione a offrirci la possibilità di trasformare le nostre vite. E, quindi, il vero investimento per sconfiggere la povertà va fatto per offrire tali opportunità: un pensiero che contiene un dirompente messaggio politico, se ci riflettete bene.

Eppure, nonostante la sua energia, la sua grande fama e la stima che molti avevano di lui, gli è sempre rimasta una certa frustrazione per la apparente stolida volontà di rimanere ignoranti che in tanti hanno continuato a dimostrare negli anni: pregiudizi e convincimenti non basati sui fatti sono ancora enormemente diffusi, sia a livello di leader mondiali che di persone comuni.

Hans Rosling si è spento il 7 Febbraio 2017 dopo una lunga battaglia contro il cancro. Aveva 68 anni, meno della aspettativa di vita media in Svezia. Che la terra gli sia lieve.

Cosa c’entra tutto questo con gli scacchi? Nulla, ma c’entra molto con la volontà di essere informati e obiettivi: qualità indispensabili per un buono scacchista (e per un buon cittadino del mondo).

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1 thought on “[R] Hans Rosling: un convinto possibilista

  1. Thank you for an amusing and informative contribution that reminds us of the great Hans Rosling and his view, and I have to say at this point that I love Rosling’s view of the world.
    I would just like to point out:
    As much as we all need and love the world of data and information, we should take care about not to strive too fast and be too big about our steps and lose others who are not so fast, especially in chess!
    It does not help us, especially when working with children, to have statistical data, reports and accounts in the back of our minds if we are not perceive the here and now, if we are occupied with all the reports and loose therewith our unbiased view!
    Every second is now, is present, the previous is already past, the next is already future. This is how children are. It does not help us to know how many skills, mathematical, cognitive, socio-emotional etc., can be improved and built up with chess, among others, if we do not see the children at the moment. In my opinion, too often we need a diagnosis, we need to “give the child a name” to know what we are doing and a diagnosis is also unfortunately not the premise in society to change the here and now. Of course we need the experiences of the past to test them in the present and evaluate them for tomorrow. But sometimes I have the impression that we are all too busy with the constant evaluation of what is happening all the time. Am eagle eye view is necessary, also for chess, we just shouldn’t forget that we produce every moment what we evaluate the next moment!
    Again, I love Hans Rosling!

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