Uno Scacchista

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FIDE Nations Cup

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La FIDE organizza un torneo online tra 6 rappresentative di altissimo livello: Europa, Russia, USA, Cina, India e Resto del Mondo per una riedizione moderna del match URSS-Resto del Mondo.

(UnoScacchista)
E’ sicuro che il mondo non sarà più lo stesso dopo la pandemia che stiamo ancora vivendo. Cambierà il modo di socializzare, di viaggiare, di divertirsi e di lavorare, per un periodo che oggi è difficile valutare ma in maniera più pronunciata di quanto altri recenti eventi abbiano fatto.

Più del disastro di Chernobyl del 1986, che pure ha fatto ripensare il nostro rapporto con l’energia nucleare, più dell’AIDS, che dagli anni ’80 e ’90 ha messo in dubbio molte delle nostre certezze, più degli attentati culminati con il crollo delle Torri Gemelle nel 2001 e che hanno rafforzato una intolleranza da tempo latente, più dello tsunami del 2004 che dimostrò la nostra fragilità di fronte ai grandi eventi naturali (come poi confermato dal disastro di Fukushima del 2011), più di quanto i molti segnali delle conseguenze del cambiamento climatico abbiano realmente fatto breccia in una società pigramente accondiscendente con il peggioramento delle condizione del nostro ambiente.

Ci cambierà perché renderà diverso il modo di incontrarci, in qualche modo di fidarci l’un l’altro, ma soprattutto nel modo di organizzare le nostre giornate: ritmi forzatamente più lenti a causa dei tempi dilatati nell’uso degli spazi comuni (negozi e mezzi di trasporto in primis), ripensamento del servizio scolastico e trasformazione di molti incontri di lavoro in riunioni virtuali. Ci cambierà anche perché dovremo rivedere la nostra percezione del bilanciamento tra privacy e sicurezza. Inevitabilmente questi due concetti collidono e sono sempre stati motivi di aspre discussioni tra i fautori di un maggior controllo individuale per aumentare la sicurezza e i sostenitori del diritto alla libertà individuale come valore maggiore, ma adesso la necessità di controllare la possibile “riaccensione” dell’epidemia pone interrogativi immediati che vanno risolti.

“In città gireremo così?” si chiedeva Walter Molino nel 1962… (dalla “Domenica del Corriere” del 6 dicembre 1962)

Qualcosa che questo isolamento forzato ha accelerato è l’accettazione del modo di incontrarsi e di stare insieme grazie alle soluzioni di interazione a distanza tramite audio e video di gruppo. Sicuramente essere stati obbligati ad usare questi strumenti ha consentito di apprezzarne i vantaggi e gli svantaggi. L’adozione su ampia scala del cosiddetto “smart working” ha dimostrato come sia possibile, anche se non agevole e non per tutte le attività, lavorare utilizzando riunioni virtuali, e l’offerta di lezioni e corsi di formazioni in teleconferenza ha semplicemente accelerato una tendenza che stava già prendendo piede.

Ciò ha anche permesso di apprezzare concretamente quello che da tempo si diceva degli scacchi: che sono uno sport molto adatto ad una offerta distribuita via Internet, sia per quanto riguarda l’insegnamento, sia per la diffusione di partite e tornei in diretta, non solo con le mosse giocate, ma anche con video e commenti. Quello che si è visto in queste settimane, però, va molto oltre: l’impossibilità di organizzare tornei a tavolino, ha suggerito (e in qualche modo forzato) l’organizzazione di tornei virtuali che, anche se con un aspetto agonistico limitato, hanno permesso da un lato alla comunità scacchistica di continuare a vivere la propria passione, dall’altro di sperimentare altre forme agonistiche.

I mille tornei organizzati sulle maggiori piattaforme di gioco online, i tornei “Invitational“, i tornei organizzati a tempi classici (come il torneo Sunway Sitges) con regole varie per minimizzare il rischio di “cheating”, il fiorire di iniziative locali (anche a fine di beneficenza), tutto fa pensare che, anche quando finirà l’attuale emergenza, queste iniziative rimarranno ed integreranno le manifestazioni agonistiche a cui siamo abituati. Forse anche spingendo ulteriormente verso tempi di gioco più veloci.

In questo quadro in rapido e variegato mutamento, ben si inserisce la manifestazione “FIDE Nations CUP” organizzata a livello mondiale dalla FIDE. Rinverdendo in qualche modo i fasti dei match “URSS contro il Resto del Mondo”, la FIDE è riuscita a mettere insieme 6 squadre di tutto rispetto per un incontro on line di un certo valore simbolico: gli scacchi a livello mondiale ci sono e possono attirare appassionati da tutto il mondo.

Il torneo è organizzato in due fasi: un doppio girone all’italiana tra le 6 squadre che si svolgerà dal 5 al 9 maggio e una finale tra le prime due classificate che si svolgerà il 10 maggio. Tutte le partite saranno giocate alla cadenza Rapid (25 minuti + 10 secondi di incremento per mossa), con i giocatori obbligati a rimanere nel campo visivo della telecamera per tutto il tempo della partita (una pratica ormai diffusa per consentire agli arbitri di verificare, per quanto possibile, che i giocatori non ricevano aiuti indebiti).

Le squadre sono composte da 4 giocatori e due riserve, con l’obbligo di avere almeno una donna tra i titolari e una donna tra le riserve. Inoltre, ogni squadra ha un capitano che, in qualche caso, è addirittura un ex-campione del mondo! Ecco nel seguito le sei squadre: Europa, Russia, USA, Cina, India e Resto del Mondo.

Tra il ritorno di Aronian dopo la morte della moglie, Kasparov che “allena” la squadra europea (senza Carlsen), Anand in prima scacchiera per l’India, Radjabov prima scacchiera nel “resto del mondo” con Firouzja seconda scacchiera, il primo match Hou Yifan-Goryachkina, le sorelle Muzychuk in squadre diverse … ci sarà da divertirsi!

Le partite andranno in onda sui principali canali web (Twitch, YouTube, Mixer, Twitter …) con l’organizzazione di chess.com. Sono annunciati commenti online in molte lingue, incluso l’italiano.

Come vedete, un’offerta ricchissima che, tornando al mio ragionamento iniziale, sarà praticamente impossibile che non verrà riproposta in futuro, anche a emergenza conclusa. Stiamo probabilmente assistendo all’inizio di una nuova fase degli scacchi, in grado di raggiungere un numero incredibilmente più alto di appassionati ma io, lasciatemelo dire, non vedo l’ora di poter tornare al circolo a rivedere gli amici e a muovere pezzi su una scacchiera vera…

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