Sapevate che David Bowie era uno scacchista di livello magistrale?
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(UnoScacchista)
L’influenza di David Robert Jones, in arte David Bowie, sulla scena musicale e artistica dell’ultimo mezzo secolo è stata profonda. La sua capacità di creare musica, scene, personaggi sul palcoscenico e sul grande schermo è stata tale da farlo diventare uno dei personaggi più famosi e seguiti al mondo. Ma quanti sanno che David era anche un ottimo scacchista, che forse solo per caso non ha deciso di fare valere il suo talento anche sulle 64 caselle?
E’ abbastanza nota questa foto di David Bowie che, sul set di “Miriam si sveglia a mezzanotte” (“The Hunger“) si rilassa con Catherine Deneuve giocando a scacchi.
Era il 1983 e da tempo Bowie aveva optato definitivamente per l’arte, abbandonando quella che sarebbe potuta diventare una brillante carriera scacchistica. La foto di apertura è invece dei primi anni ’70, gli anni di Ziggy Stardust e dei primi show di grande impatto scenico, e ci mostra probabilmente l’ultima opportunità di eccellere che l’artista diede alla sua anima scacchistica.
E’ una foto scattata in Olanda in un torneo di alto livello e i più attenti avranno riconosciuto Albin Planinc nell’avversario di Bowie. Tra i due, chiaramente interessato a parlare con il famoso artista/giocatore, c’è Dražen Marović, giocatore jugoslavo-croato, che diventerà Grande Maestro pochi anni dopo.
Non è rimasta praticamente nessuna traccia di Bowie in quel torneo, che evidentemente era un Open nel quale l’artista non brillò, ma fortunatamente di questa partita è rimasta una posizione riportata in un libretto sulla variante Breyer della Spagnola che ho trovato qualche anno fa a Dubrovnik durante un viaggio verso i luoghi delle Olimpiadi degli Scacchi del 1950 di cui, forse, un giorno vi racconterò. Ma sto divagando: ecco la posizione, con alcuni miei brevi commenti.
Planinc – Bowie
Olanda, 1973
La situazione è molto complessa ed il seguito scelto da Bowie concede a Planinc di iniziare una manovra molto interessante che ha l’obiettivo di sfruttare le case nere dello schieramento avversario, indebolite dalla spinta in g6.
Sul libro non ci sono altre mosse, ma solo l’annotazione che la partita terminò con una patta alla 40ª mossa. Un ottimo risultato per un giocatore che ovviamente non era un professionista affermato come Planinc e che, in altre situazioni, avrebbe probabilmente suggerito al 26enne David di proseguire sulle 64 caselle.
Invece, sicuramente a ragione, scelse definitivamente la strada dell’arte che lo portò molto lontano. Al Bianco e al Nero Bowie preferì gli sfavillanti colori di Ziggy, ma di sicuro non si dimenticò del tutto degli scacchi, visto che uno dei suoi più famosi personaggi fu quello del “Duca bianco” (“thin White Duke“), un chiaro riferimento al Re del nostro gioco.

Molti anni dopo, Bowie intitolò il suo ultimo album “Blackstar” (Stella nera) forse, chissà , rimandando di nuovo a quella sua passione giovanile. Cinque anni fa, “L’uomo che cadde sulla Terra” volò di nuovo via, lasciandoci in dono le sue indimenticabili opere e un solo, breve frammento di talento scacchistico.
Bel pesce hahahahahaha ero sicuro fosse un fotomontaggio e non mi sbagliavo….🤩
Una bella sorpresa! (come ogni anno, il 1° di Aprile. Hahahaha!!). Bravi!!
Pesce d’aprile, fotomontaggio con David Bowie