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Chess Tweet – La Mitropa Cup si tinge d’azzurro

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Foto di gruppo delle squadre italiane nella Mitropa Cup 2021

(Antonio M.)
È terminata mercoledì scorso la Mitropa Cup di scacchi, con una fantastica doppietta delle squadre maschili e femminili italiane, che ha premiato il lavoro dei freschi Commissari Tecnici Van Wely e Bellia.

Il torneo si è svolto in una nuova formula online, definita ibrida, per la presenza dei giocatori in un’unica sede a Villorba di Treviso, messa a disposizione dalla “QLASH HOUSE”, una delle più grandi “gaming house” al mondo, e di un arbitro per squadra per il controllo del regolare svolgimento delle partite.

La sede e le strutture utilizzate dai giocatori italiani, hanno suscitato la meraviglia e l’apprezzamento dei commentatori, che le hanno definite da “effetto WOW”!

La squadra maschile, composta da Luca Moroni, Pier Luigi Basso, Sabino Brunello, Francesco Sonis e Lorenzo Lodici, ha vinto sul filo di lana l’Open grazie allo spareggio tecnico sulla Slovacchia per il maggior punteggio ottenuto con i risultati individuali.

Dopo la sconfitta iniziale contro la quotata Ungheria, i nostri hanno poco alla volta riconquistato le prime posizioni, conducendo la classifica insieme alla Repubblica Ceca che è rimasta attardata da alcuni pareggi e che nel rush finale è stata superata dalla Slovacchia.

Nel drammatico ultimo turno, che ha sancito la classifica finale, un quesito che ci si è sempre posti ha preso di prepotenza la scena: “negli scacchi quanto conta la fortuna?”. La risposta è sempre la stessa: “negli scacchi, a differenza di altri giochi come quelli di carte, la fortuna non conta, visto che ognuno è artefice del proprio destino”. Certo, è vero, ma guardate cosa è successo nella partita seguente, dove l’Italia si opponeva all’Austria.

Un finale da cardiopalma, non adatto ai deboli di cuore. Forse qui è racchiusa la bellezza, e la crudeltà, del nostro gioco, dove entrano in campo tutti i fattori che non sono la sola logica, ma anche le emozioni, i dubbi, le paure, gli errori e le mosse brillanti che fanno parte del bagaglio umano, caratteristica che i programmi scacchistici, nella loro fredda logica, non ci potranno mai togliere.

Sicuramente la fortuna è una componente della vita che ci accompagna, spesso distraendosi invero, ma se guardiamo il percorso della nostra squadra nel torneo, si può ben affermare che alla fine la vittoria è stata meritata.

Ben altra storia è invece stata la vittoria della squadra femminile, composta da Marina Brunello, Olga Zimina, Elena Sedina, Tea Gueci, Marianna Raccanello e Flavia Grimaldi, che ha dominato il torneo, vincendolo con ben tre punti in più rispetto alla seconda e con un turno di anticipo.

Una gran bella soddisfazione per il neo Commissario Tecnico, il MI Fabrizio Bellia, in beata compagnia del sestetto azzurro in una meritata cena rifocillatrice.

Grande soddisfazione anche per il nuovo Presidente della FSI, Luigi Maggi, sorridente accanto ai due Commissari Tecnici delle squadre italiane, Loek Van Wely ed il già menzionato Fabrizio Bellia. A sinistra il Direttore Agonistico e membro del Consiglio Federale della FSI, Fabrizio Frigeri.

Un’ultima considerazione personale: fa un certo effetto vedere la Croazia e la Slovenia in fondo alla classifica. È vero che le cose cambiano, ma il ricordarmi che negli anni Ottanta gli yugoslavi imperversavano nei nostri tornei, facendoci fare la figura delle schiappe, e che oggi le parti si siano invertite, non può che farmi uscire fuori un, appena accennato, sorriso di rivincita e soddisfazione.


[Le foto del presente articolo sono tratte dal sito Federazione Scacchistica Italiana | Facebook]

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