Goryachkina, prima donna nella Superfinale del campionato russo
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(Foto di David Llada)
(UnoScacchista)
Notizia sensazionale da Čeboksary (Russia)! Aleksandra Goryachkina si è qualificata per la Superfinale del Campionato “Maschile” russo. Già, perché la Federazione Russa organizza i tornei per il titolo assoluto nei tornei denominati “Uomini” e “Donne”, ma quest’anno, dopo l’exploit della 22enne vice Campionessa del Mondo, dovranno modificarne la denominazione: un ottimo segnale per tutto il movimento scacchistico femminile.
La qualificazione Aleksandra se l’è abbondantemente guadagnata sul campo, concludendo il torneo (la “Higher League” anch’essa anacronisticamente denominata “Uomini”) al terzo posto con un eccellente 6,5 su 9 battendo 3 Grandi Maestri (Dreev, Predke e Sarana) da più di 2600 punti Elo e ottenendo una performance pari a 2714 punti Elo.

Unica sconfitta con il vincitore del torneo, il GM Ponkratov, e tre patte con il GM Alekseev, il MF Askerov e l’altra ragazza che ha partecipato al torneo, il secondo astro nascente dello scacchismo russo, la ventenne Polina Shuvalova. Da notare che anche la Shuvalova ha giocato un ottimo torneo, finendo con 5 su 9 e superando la soglia dei 2500 Elo. Parlando di Elo, va anche sottolineato che con questo risultato la Goryachkina supera di slancio quota 2600, arrivando a 2610, quarta miglior giocatrice di sempre dietro Judit Polgar, Hou Yifan e Koneru Humpy.
Partendo come 17ª nella lista Elo iniziale, Aleksandra è arrivata mezzo punto dietro a Ponkratov (7 su 9) assieme a Chigaev (secondo per miglior Buchholz) e davanti a un folto gruppo a 6 punti, composto da Rakhmanov, Motylev (entrambi qualificati per la Superfinale), Antipov, Alekseev e Paravyan. Polina, n.28 del rank iniziale, è arrivata prima del gruppo a 5 punti, al 14° posto.
Insomma le due ragazze giunte a pari merito in testa alla Superfinale del Campionato femminile russo del 2020 hanno brillato tra gli uomini. La scelta di farle giocare ormai regolarmente nei tornei cosiddetti “maschili” (in realtà “Open”) sta pagando in termini di qualità e risultati, tracciando quella che è la strada maestra per iniziare a colmare il gap tra giocatori e giocatrici: giocare assieme per gli stessi premi e gli stessi titoli.

Ricordo bene la 14enne Aleksandra, già pluri-campionessa nelle categorie giovanili, dichiarare “Preferisco giocare contro le donne. Contro gli uomini è più difficile perché giocano meglio e sono più preparati“. Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando, a 19 anni, Evgeny Bareev la obbligò a giocare il Campionato Russo “per ragazzi”, dove giunse seconda.
La Goryachkina di fine 2020 la pensava molto diversamente, visto come rispose a Eteri Kublashvili che in una bella intervista le chiese perché poche donne giocassero i tornei assieme agli uomini: “Ci sono aspetti puramente psicologici. So bene che è una sfida e do per scontato che io non sia fisiologicamente forte come gli uomini, ma questo non mi impedisce di competere con loro. Piuttosto, so che devo lavorare di più e affidarmi ad altre capacità“.
Spero davvero che il risultato di Aleksandra sia di esempio e di sprone per tutte quelle ragazze che, come ama ripetere Judit Polgar, non devono avere come obiettivo quello di diventare Campione mondiale femminile, ma diventare Campione del Mondo!
Aleksandra ha un gioco molto solido e qualche anno fa il suo stile fu paragonato addirittura a quello di Tigran Petrosian. Questo non gli ha impedito di giocare negli anni partite brillanti, come quella che le fece vincere il premio di bellezza alle Olimpiadi di Batumi.
L’ultima e decisiva vittoria contro Sarana (mica uno qualsiasi) è stata giocata all’insegna della brillantezza. Ecco come ci si qualifica per la Superfinale del Campionato Open Russo!
La gioia e la soddisfazione per questo obiettivo raggiunto non potranno durare a lungo: Aleksandra Goryachkina si appresta tra poco a giocare la FIDE World Cup femminile di Sochi (che affronta pur essendo già qualificata per il Torneo delle Candidate). Vedremo cosa sarà in grado di ottenere in una competizione a eliminazione diretta, nella quale la capacità di vincere anche alle cadenze veloci (forse il suo tallone d’Achille) è molto importante.