Europeo 2021: Ucraina e Russia campioni, ma Firouzja ruba la scena
5 min read
Alireza Firouzja (Foto di Anastasiia Korolkova)
(UnoScacchista)
Ucraina campione nel torneo Open e Russia in quello femminile, ma questo titolo non sarebbe completo, perché a Čatez è andata in scena una delle performance che rimarranno nella memoria di tutti gli appassionati: il diciottenne Alireza Firouzja ha ottenuto un clamoroso 8 su 9 in prima scacchiera, con una prestazione Elo pari a 3017 (!), ed ha superato la soglia Elo dei 2800 punti ad un’età più giovane di quando lo fece Magnus Carlsen.
Alireza Firouzja
Quello che ha fatto in meno di un mese il ragazzo iraniano, che ora risiede in Francia e gioca per la nazionale transalpina, ha veramente dell’incredibile: prima ha vinto il FIDE Grand Swiss guadagnandosi un posto nel prossimo Torneo dei Candidati, poi ha trascinato una Francia altrimenti mediocre al primo posto a pari merito nel Campionato Europeo a squadre, guadagnando strada facendo ben 34 punti Elo, fino a raggiungere 2804 e il secondo posto nella lista Elo live. Ci sono veramente poche parole per commentare questi risultati, se non ammettere che il ragazzo ha raggiunto molto prima di quanto ci si aspettasse ciò che il suo talento aveva lasciato intravedere, senza curarsi neanche delle limitazioni causate dal COVID-19.
Golden Boy pic.twitter.com/GtqxTrWTpK
— Jean-Baptiste MULLON (@jbmullon) November 21, 2021
Anche se tra pochissimi giorni comincerà il match mondiale tra Carlsen e Nepomniachtchi, è difficile non pensare ad un futuro match tra Carlsen e Firouzja. Certo, mancano due tasselli affinché ciò avvenga: che Carlsen si confermi Campione del Mondo e che Firouzja vinca il torneo dei Candidati. Secondo “UnoScacchista & friends” il primo dei due è altamente probabile, ma per il secondo ci sarà ancora molto da lavorare per il talentuoso franco-iraniano: le cronache sono ricche di Cardinali entrati come Papi in conclave…
In attesa di quello che succederà nei prossimi mesi e anni, ecco la sua vittoria su Jobava nel 7° turno: la combinazione finale è stata preparata con cura ed eseguita con maestria!
Il Torneo Open: delude la Russia
Una conclusione sicuramente inespettata nel torneo Open: la Russia, vincitrice nell’edizione 2019, non arriva neanche sul podio e, dopo un ultimo turno molto emozionante, l’Ucraina vince il titolo superando la Francia per spareggio Sonneborn-Berger.
Una conclusione inaspettata, ma i russi non hanno mai dimostrato di essere superiori alle altre squadre e prima i pareggi con Spagna e Azerbaijan, e poi le sconfitte con Ucraina e Francia hanno segnato uno dei loro risultati più deludenti. Pur considerando che per ovvi motivi non hanno giocato Nepomniachtchi e Karjakin, l’Elo medio dei russi era comunque sopra i 2700, quindi era lecito aspettarsi, se non un successo, almeno un podio.
Un bellissimo successo per gli ucraini, per di più in una giornata di particolare importanza per loro, quella del “Giorno della dignità e della libertà”, che ricorda la Rivoluzione Arancione. Una bella prestazione di squadra, con Volokitin sopra tutti, dimostrata anche dal fatto che i giocatori ucraini non hanno perso nemmeno una partita!

La squadra francese ha chiaramente beneficiato della super-prestazione di Firouzja, visto che tutti gli altri componenti della nazionale hanno giocato al di sotto della performance attesa. Molte le vittorie di misura nei match ed è notevole quanto il trasferimento in Francia del nuovo numero 2 al mondo abbia trasformato radicalmente la squadra e l’atmosfera in cui gioca.

Al terzo posto una solida Polonia, guidata dal Candidato Duda: una conferma per una nazionale ormai da molto tempo regolarmente nelle prime posizioni delle varie competizioni a squadre.

L’Italia di Van Wely non ha brillato, anche se in effetti non ha deluso. Ci sono stati alti e bassi, ma mai la continuità di risultati che è l’ingrediente fondamentale per andare bene in questo tipo di competizioni. Chiudiamo al 23° posto, in linea con le aspettative.
Chiudo con una segnalazione: l’ottima prestazione del “veterano” Alexi Shirov, che, dopo un eccellente FIDE Grand Swiss, ha giocato un bel Campionato a Squadre, tornando sopra i 2700 Elo. Bravo!
Il Torneo Femminile: Russia senza rivali
Il torneo femminile si è sviluppato senza nessuna sorpresa in testa: lo squadrone russo ha vinto tutte le partite, chiudendo la pratica con un turno di anticipo e due sole sconfitte individuali (patite dalla Gunina). Medaglie d’oro individuali nelle scacchiere basse e medaglie d’argento nelle scacchiere alte, insomma tutto (quasi) sempre sotto controllo. Già, perchè qualche piccolo intoppo sarebbe stato possibile, come vedremo.
Insomma, anche senza Alexandra Kosteniuk le russe hanno vinto a mani basse, rimandando il possibile assalto di georgiane, azere e ucraine ad una manifestazione futura.

Alle spalle delle campionesse, anche la Georgia si è assicurata la medaglia d’argento con un turno di anticipo, confermando una solidità di squadra invidiabile, impreziosita dalla medaglia d’oro individuale in prima scacchiera per Nana Dzagnidze.

La battaglia per il terzo posto è stata molto serrata, con ben 7 squadre appaiate dopo il penultimo turno. Alla fine l’ha spuntata l’Azerbaijan sull’Ucraina, magari a causa dell’incredibile leggerezza in finale della Osmak che ha trasformato una vittoria in una patta.
Meritato comunque il terzo posto per le azere che, nonostante la sconfitta per 3-1 contro la Russia, hanno avuto concrete possibiltà di pareggiare quel match.

Molto bello il torneo delle nostre ragazze, che al quarto turno erano seconde a un solo punto dalla Russia! Il match con le russe è stato molto equilibrato e con un pizzico di fortuna avremmo potuto anche pattarlo.

Alla fine l’Italia è arrivata al 9* posto (in realtà 7°-13°), davanti a squadre sulla carta più quotate, come Francia e Spagna. Un applauso alle nostre azzurre a al CT Bellia.
Anche per il torneo femminile chiudo con una nota di merito: in questo caso per l’olandese Eline Roebers che, a 15 anni, ha ottenuto 7 su 9 in seconda scacchiera, aggiudicandosi la medaglia di bronzo individuale davanti alla nostra Zimina. Un nome da segnarsi!