Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Giuseppe Benini, il padre di Clarice

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(Adolivio Capece)
La figura di Giuseppe Benini (1854 – 19/20.9.1920) è sempre rimasta un poco nell’ombra, anche perché sovrastata da quella della figlia Clarice, la nostra grande campionessa, alla quale abbiamo dedicato diversi ‘post’.

Giuseppe viene definito come ‘uno dei migliori dilettanti di Firenze’, almeno per il periodo prima del 1911. Dovrebbe anzi essere arrivato al titolo di Maestro, dato che così viene definito in molte cronache; comunque giocò vari tornei nel gruppo dei Maestri.
Sappiamo che in casa si dedicava allo studio degli scacchi e che giocava con gli amici, tra i quali per esempio il marchese Stefano Rosselli del Turco, “suo diletto amico”.
E’ presumibile che tutto questo abbia incuriosito Clarice, che del resto tra i 6 e gli 8 anni conosceva già il movimento dei pezzi, le regole e forse un po’ di strategia.

Giuseppe Benini morì a 66 anni, quando Clarice ne aveva appena 15, nella notte tra il 19 e il 20 settembre del 1920.
Nel necrologio apparso su ‘L’Italia Scacchistica’ nell’ottobre 1920 si legge: “giocatore vivace e geniale, amava il gioco d’attacco, cercava le combinazioni più intricate e sottili ed era felicissimo del pronto intuito dei lati deboli della posizione dell’avversario.”
Come si vede, in pratica le stesse qualità che caratterizzeranno il gioco di Clarice.

E ancora dal necrologio sappiamo che Giuseppe dopo la prima guerra mondiale si dedicò a “lunghi e pazienti studi teorici specie su aperture un poco in disuso che aveva sapientemente e felicemente riesumate”.
Però a quanto pare trascurò lo studio dei finali, e questo sarà un handicap anche per Clarice (per esempio quando perderà la partita con la campionessa Vera Menchik nel mondiale del 1937, dopo aver guadagnato due Pedoni grazie a una brillante combinazione nel centro partita).

Giuseppe divenne ‘celebre’ nell’ambiente fiorentino per la vittoria con Arturo Reggio a Roma 1911. Vediamo subito la partita.

Quando Clarice nasce, Giuseppe ha 50 anni; non si sa se si sia sposato tardi o se fosse al secondo matrimonio; del resto nulla si sa della moglie, ovvero della madre di Clarice.
Non si sa neppure se fosse benestante, se non ricco: nel 1913 nelle cronache scacchistiche Giuseppe viene definito “Cav” (cavaliere). Ma possiamo desumere che non avesse particolari problemi economici dal fatto che tra il 1911 e il 1913 e poi tra il 1919 e il 1920 giocò tornei di vari giorni a Roma, Bologna e Milano, oltre che a Firenze e Viareggio.
Dopo la prima guerra mondiale lo troviamo a Viareggio, dove sembrerebbe essersi trasferito da Firenze; si potrebbe pensare che anche la moglie e la figlia lo abbiano seguito, per tornare poi a Firenze dopo la sua morte.
Forse aveva anche un podere da cui traeva una rendita, quello stesso podere dove Clarice si ritirerà negli ultimi anni di vita e dove sarà uccisa dal contadino che lo aveva in gestione.

Da ‘L’Italia Scacchistica’ abbiamo notizie sulla sua attività e i suoi tornei.

  • Marzo 1912: Al Circolo Scacchistico Fiorentino torneo handicap, il Maestro Giuseppe Benini è 4’ (vince una penna stilografica)
  • 31 Marzo 1912: incontro a squadre C.S.Firenze – Viareggio; Benini gioca per Firenze.
  • 28 aprile 1912: Incontro a squadre Firenze – Bologna a Porretta Terme, giocano sia Giuseppe sia Luigi Benini.

Luigi Benini lo ritroveremo citato dalla rivista altre volte; e quando nel 1920 giocò nel torneo sociale di 2’ categoria sarà citato come ‘colonnello’; non sappiamo se fosse parente (fratello? cugino?) di Giuseppe o semplice omonimo.
Il cognome Benini era a quanto pare diffuso. Per esempio nella annata 2001 de ‘L’Italia Scacchistica’ è pubblicato il necrologio di Rolando Benini (deceduto il 16 gennaio 2001), scacchista fiorentino solo omonimo di Clarice; nei testi (a firma avvocato Guglielmo Ciulli e a firma Giovanni Lucci entrambi di Firenze) si legge che subito dopo la seconda guerra mondiale “Rolando frequentò assiduamente il famoso Circolo Scacchistico Fiorentino, che allora aveva un centinaio di iscritti ed era diretto dalla sua omonima laureatissima Clarice Benini. Rolando aveva l’appellativo di ‘Benini ragazzo’ per distinguerlo da Clarice detta ‘Benini ragazza’.”

Torniamo a Giuseppe.

A Viareggio a inizio dell’anno 1912 nasce il circolo. Il “Primo torneo dell’Italia Scacchistica” viene giocato dal 7 al 14 dicembre nelle sale del Regio Casino: 7 i partecipanti. Vince Batori, secondo Rosselli, Benini è 5°: di lui viene scritto “difetta alquanto nella moderna tecnica di gioco”. A inizio 1913 il circolo si sposta presso il Tea Room Margherita, viale Lungomare (*), poiché il Regio Casino equiparava gli scacchi alle carte.

A Firenze nell’aprile 1913 Giuseppe Benini vince il torneo sociale alla pari con il rag. Sarlo; Luigi Benini è terzo ex aequo.
A Bologna, ancora nel 1913, nel “Secondo torneo dell’Italia Scacchistica”, giocato dal 24 novembre al 5 dicembre in due sale del Caffè delle Scienze, Giuseppe Benini è indicato come “Cav”: la foto di gruppo lo ritrae come uomo robusto, con baffetti. Benini gioca al primo turno con Batori; entrambi “assaporano quietamente il loro sigaro”.
Descrizione conclusiva: “Benini è stato l’anima brillante della compagnia; giocatore geniale è un simpatico e temibile avversario; perde e vince con la serenità del giocatore perfetto”.
Parte bene ma poi crolla: arriva penultimo con 2 vinte, 1 pari, 7 perse, di cui le ultime 6 una dietro l’altra per troppi sacrifici. Alla fine è lui che fa discorso di ringraziamento ai bolognesi.

Nel 1919 gioca a Milano il ‘Torneo Crespi’; nella foto di gruppo è seduto, ha il cappello e dà sempre l’impressione di uomo robusto, con i baffetti.
Definito nella cronaca bravo ma con ‘stile avventuroso e poca abitudine ai tornei’.
Infine al torneo di Viareggio 1920 ottiene un buon piazzamento ma non nasconde     “un po’ di delusione per non essere arrivato a premio”.

All’inizio del 1920, ‘L’Italia Scacchistica’ riporta che “Il Circolo Scacchistico Fiorentino ha ripreso sede al ‘Caffè l’Amor Patrio’ in via del Proconsolo 1, poi indicato come in piazza S.Firenze” e poi che “nel torneo sociale a vantaggi (16 giocatori) Giuseppe Benini ha giocato nella categoria maestri.”

La morte lo colse mentre stava giocando. Leggiamo nel necrologio, sempre su ‘Italia Scacchistica’:

Domenica 19 settembre, chalet ‘La Nuova Fiorentina’, a Viareggio, torneo a 3 con Giuseppe Benini, Guido Bonanno (medico) e Ugo Scotti-Bertinelli. Erano i giorni in cui a Varese nasceva la Federazione. Alle 15.30 inizia la partita tra Benini e Bonanno, ma presto Benini si sente poco bene. Muore nella notte, verso la 1.30.”


(*) Il “Team Room Margherita” è nell’immagine sotto il titolo, in una foto successiva (1937)

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