L’identità di Rey Enigma (e non solo) è in pericolo?
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Rey Enigma - Karpov, Got Talent ES 2022
(UnoScacchista)
Da qualche mese a questa parte è assurto agli onori delle cronache scacchistiche, specialmente iberiche, “Rey Enigma”. Iniziato come una semplice curiosità alimentata sui social, il giocatore di scacchi mascherato in una calzamaglia integrale a scacchi e con la voce contraffatta che propone ai passanti di Madrid di giocare una partita lampo, ha ormai raggiunto la notorietà dopo la sua apparizione a “Got Talent España“.
Il suo originale tentativo di diffondere la passione per gli scacchi ha effettivamente colto nel segno e la trasmissione televisiva è stata in grado di amplificare la sua storia su scala nazionale in Spagna e di portarla all’attenzione dei media in tutto il mondo. Bisogna dare il giusto merito a Rey Enigma, visto che in questo modo gli scacchi hanno raggiunto una platea vastissima, in particolare quella dei giovani che non possono non rimanere affascinati dal mistero del giocatore sconosciuto che vince sempre.

Nelle varie puntate Rey Enigma ha messo “in palio” la cosa per lui più preziona, la sua identità. Dopo aver affrontato e superato prove a difficoltà crescente, dal vincere una partita blitz contro uno dei presentatori a giocare una partita blitz parzialmente alla cieca, la sfida finale a cui è stato sottoposto è stata … un blitz contro Anatoly Karpov! Come potete rivedere nel filmato qui sotto, la partita è finita con una inconsueta patta: Karpov ha esaurito il tempo a sua disposizione quando Rey Enigma era ormai rimasto solo con il Re. Una conclusione che ha soddisfatto tutti: Karpov, che sulla scacchiera aveva vinto nonostante i suoi 70 anni non siano proprio adatti ad una sfida Blitz, e Rey Enigma, che, non avendo perso, non ha dovuto svelare la sua identità.
Già, perché il tutto si regge proprio sul non sapere chi sia in realtà “Rey Enigma”. Di sicuro è un giocatore abile, anche se giocare bene Blitz non sta a significare che siamo necessariamente di fronte a un Grande Maestro. Come regola, evita accuratamente di rispondere a domande che potrebbero fornire indizi sulla sua identità (ad esempio qual è il suo punteggio Elo) e ha svelato che mantenere l’anonimato è un’impresa in realtà molto complicata. Al momento ha detto che solo sei persone sanno chi sia e che è costretto a parecchie “acrobazie” per combinare la sua vita normale con quella da supereroe mascherato 🙂 .
A disturbare però i piani di Rey Enigma potrebbero essere i risultati di un recente lavoro scientifico a firma di McIlroy-Young et al., ricercatori dell’Università di Toronto, della Cornell University e di Microsoft. Il titolo è tutto un programma: “Detecting Individual Decision-Making Style: Exploring Behavioral Stylometry in Chess” (“Riconoscimento dello stile individuale nel processo decisionale: applicazione della Stilometria Comportamentale negli scacchi“).
Presentato alla recente “34ª Conference on Neural Information Processing Systems” (NeurIPS) lo studio è stato pubblicato nei pre-proceedings ed è disponibile a questo indirizzo. Un articolo divulgativo sui risultati della ricerca è stato anche pubblicato il 14 gennaio 2022 sul numero 6577 (volume 375) di Science (recuperabile a questo indirizzo).
Cercando di riassumere il lavoro svolto, i ricercatori hanno messo a punto un metodo per identificare lo stile dei giocatori di scacchi sulla base delle decisioni prese durante le loro partite giocate su lichess. Va notato che, per noi scacchisti, il termine “decisione prese” equivale a “mosse giocate”, quindi il compito dei ricercatori è in qualche modo semplificato, in termini di identificazione delle decisioni, rispetto ad altri ambiti dove le decisioni sono tipicamente più complesse.
Per il lavoro di analisi è stata usata una rete neurale che è stata istruita con più di 60 milioni di partite di circa 16.000 giocatori, utilizzando sequenze a partire dalla 15ª mossa in modo da evitare la neutralizzazione dello stile di gioco per effetto della memorizzazione delle aperture. In questo modo, la rete ha costruito rappresentazioni comportamentali in uno spazio a 320 dimensioni. I ricercatori hanno poi fatto lavorare la rete neurale in modalità forward, ovvero facendole analizzare sequenze di mosse di altre 100 partite dei giocatori studiati per verificare la capacità di risalire a chi aveva giocato quelle partite sulla sola base degli stili precedentemente identificati.
Ebbene, il metodo ha permesso di identificare i giocatori con il 98% di precisione iniziando l’analisi dalla prima mossa delle partite e con l’86% di precisione iniziando l’analisi dalla mossa 16. Ancora più interessante il fatto che tali percentuali di successo diminuiscono molto poco nel caso in cui si analizzino giocatori non presenti nel gruppo iniziale dei 16.000; inoltre, il metodo funziona egregiamente sia su giocatori con Elo alto (e quindi presumibilmente dotati di uno “stile” più formato) sia su principianti, evidentemente con uno stile più grezzo.
Risultati impressionanti, bisogna ammettere, che, oltre ad essere sensibilmente migliori dei metodi precedentemente usati, spiegano perché l’identità di Rey Enigma sia veramente a rischio. Basta dare in pasto al sistema di McIlroy-Young un centinaio di sue partite e farle analizzare in confronto a un ampio set di partite dei più forti giocatori spagnoli su lichess ed il gioco è fatto!
Al di là della voluta ironia del mio post, resta però l’interessantissimo risultato dell’applicazione di un metodo di riconoscimento di un individuo a partire dal suo stile decisionale, metodo che, attenzione, si può applicare anche all’analisi del discorso, dello scritto, di una qualsiasi espressione artistica, dell’uso del cellulare, del movimento e quant’altro includa micro-decisioni personali. Come moltissime applicazioni di Intelligenza Artificiale, ciò portà inevitabilmente con sé importanti problemi etici: se è possibile identificare un individuo sulla sola base delle sue (micro-)decisioni, come si possono garantire l’anonimato e la riservatezza della propria individualità? Il caso di Rey Enigma è ovviamente di relativa importanza (tranne che per lui, che dell’anonimato ha fatto il suo tratto caratteristico), ma in tanti aspetti della nostra vita quotidiana la cosa può assumere un’alta rilevanza.
Anche perché se è possibile analizzare le modalità decisionali di qualcuno, diventa molto più facile “emulare” quello stesso processo in altre situazioni, ovvero a sostituirsi a lui in maniera teoricamente indistinguibile, o “indurlo” a prendere decisioni tramite opportuni stimoli. Una buona dimostrazione della complessità di gestione delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, ma anche del perché questo tipo di ricerche debba sempre essere accompagnato da analisi e regolamentazioni etiche (materia che sarà di crescente importanza negli anni a venire). Se negli anni ’50 Isaac Asimov aveva sentito la necessità di definire nei suoi racconti le famose “3 leggi della robotica” per fornire un’etica decisionale ai suoi robot a protezione degli umani, per queste applicazioni servirebbero davvero analoghe leggi etiche a protezione della nostra libera scelta ed individualità.
Ma questo è un discorso che, se pur interessantissimo, ci porterebbe troppo lontano per un semplice post. Lasciamo Rey Enigma al suo mistero (per ora).
Guardiamone il lato positivo: sarebbe anche la fine del cheating online! Se col 98% di precisione è possibile identificare che un certo account gioca coi pattern di un motore (che è ben noto e quindi facilmente delineabile), dopo i cheater verrebbero scoperti senza scampo.