I Campionati mondiali Under 20 in Sardegna
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(Danilo Mallò)
Il movimento scacchistico della Sardegna, da molti decenni, non smette di richiamare le luci dei riflettori a sé. Con il ruolo di presidente di comitato regionale, che ho l’onore di ricoprire, si potrebbe pensare che affermazioni simili non possano che essere di circostanza. Ma, lungi dall’alterare la realtà dei fatti, sento doveroso riportare una teoria di eventi, risultati e persone a sostegno di quanto dichiaro.

Fino a pochi anni fa, qualsiasi scacchista sardo aveva un gigante di riferimento, il MF Gianlazzaro Sanna. Un cagliaritano che è arrivato a giocare con la nazionale italiana le Olimpiadi. Un irraggiungibile, capace di creare una sorta di mito intorno a sé, ancor di più dopo il suo ritiro nel 1993. Allora come ora, nessuno poteva sospettare che il genio scacchistico potesse accasarsi con ancora più determinazione in un altro sardo.
Francesco Sonis nel 2021 si laurea GM, supera l’irraggiungibile, è già campione europeo da tre anni, gioca a scacchi in qualsiasi torneo della Sardegna. Gioca, non per vincere, questo è un risultato scontato come il sorgere del sole, gioca per il gusto di giocare.
Restando nell’ambito agonistico, viene difficile fare un elenco delle numerose atlete e atleti che sono rientrati nell’isola con il titolo di campione italiano giovanile di categoria. Molti di questi oggi non giocano più, ma han ben pensato di inorgoglire tutto il movimento prima di ritirarsi.

Ma la Sardegna ha avuto anche due istruttori premiati dalla Federazione per i loro metodi didattici e per i risultati: Sebastiano Paulesu e Isacco Ibba. Il primo è stato anche consigliere federale.

Nonché l’isola vanta due arbitri FIDE: Antonella Lay e Eulalia Caramanica. La Lay è anche segretario CAF.
A sinistra l’arbitro FIDE Antonella Lay (http://www.arbitriscacchi.com) e nella foto di destra l’arbitro FIDE Eulalia Caramanica alla premiazione del GM Milan Drasko vincitore del 3° Festival Internazionale di Lazio Scacchi nel 2015
Che dire poi dell’Arzachess, la squadra che all’ultimo CIS ha ottenuto la promozione nella serie Master (e quindi l’anno prossimo giocherà per lo scudetto)?
Risultati così sorprendono di certo, ma se si considera la percentuale di scacchisti in relazione all’appena un milione e mezzo di abitanti della regione, penso che oltre a sorprendere possano perfino ammutolire.
In questo scenario, ritengo che sia quasi naturale che la Sardegna sia stata teatro di importanti manifestazioni di interesse nazionale e mondiale: nel 2018 a Quartu, si è tenuto il Mondiale Amatori e in seguito il Mondiali ipo e non vedenti (il CM cagliaritano Stefano Murgia anche lui ha fatto parte della nazionale italiana non vedenti) e lo sia ancora in questi giorni con i Campionati mondiali Under 20 in svolgimento dall’11 al 23 ottobre, e tra un mese, dal 12 al 23 novembre, per la prima volta nella storia, si terranno a Cagliari, in Sardegna i Campionati Italiani Assoluti.
Potrebbe bastare tutto questo per capire quanto la Sardegna ha da offrire al mondo degli scacchi? Potrebbe, però il nostro umile pedone vuole giungere fino all’ultima traversa. Ha camminato a lungo sulla scacchiera, ma davanti a sé ha ancora case da conquistare.

È con un senso di fierezza indicibile che ospitiamo il Mondiale Giovanile U20. L’ultimo mondiale giovanile al quale potrà giocare il GM Francesco Sonis sarà nella sua terra!

Ieri 11 ottobre, nella paradisiaca località di Cala Gonone, sono stati accolte/i 250 atleti provenienti da 60 nazioni, 80 allenatori, 21 campioni giovanili italiani. Le partite degli 11 turni di gioco si potranno seguire tutte in diretta.
Attraverso i suoi ambasciatori scacchisti, tutto il mondo in questi giorni sarà della Sardegna. Tutto il mondo potrà sentire il vento di Maestrale sulla pelle, l’odore del mare nelle sue narici, i sapori della sua tradizione col suo palato, potrà scoprire le infinite tonalità dell’azzurro del suo cielo e del suo mare e potrà sentire come si dice nel modo giusto eja, ayo e il bianco in moto in sardo.
[Nota della Redazione: Qui sotto gli italiani che parteciperanno al torneo]
OPEN: Francesco Sonis, Edoardo Di Benedetto, Gabriele Lumachi, Konstantin Andreev, Francesco Bettalli, Lorenzo Candian, Joshuaede Cappelletto, Emanuele Carlo, Niccolò Casadio, Lorenzo De Ieso, Neven Hercegovac, Francesco Mattia Liloni, Andrea Pennica, Lorenzo Persico, Riccardo Porcu, Enzo Tripodi, Gabriel Urbani, Rocco Enrico Vairo
FEMMINILE: Sara Gabbani, Elisa Cassi, Giulia Sala
Danilo Mallò è presidente del Comitato Regionale Scacchi Sardegna e delegato CONI della provincia di Cagliari. È anche presidente dell’associazione culturale “Le Pergamene di Melquiades”, con la quale ha organizzato il concorso letterario per racconti brevi “L’ultimo scacco” e il premio di poesie scacchistiche “Desiderio di infinito”. Il suo libro “Memorie di un’anima” ha vinto la VI edizione “Premio Letterario Emilio Lussu”, la V edizione “Premio Letterario Firenze in Letteratura – Rive Gauche” e il premio della giuria al “Premio Letterario Città di Siena”.
e i rappresentanti del bangladesh? decisione imposta dall’alto ma avallata dagli organizzatori? Faccio riferimento ad una scarna notizia postata sulla pagine di Scacchierando sul rifiuto delle autorità (?) a concedere il visto ai rappresentanti di questa nazione, per timore che poi non facciano rientro in patria.
Queste le disarmanti parole del rappresentante degli scacchi della sfortunata nazione: “The ambassador did not want to talk to me properly. He said that Bangladeshis go to Italy and never come back. Therefore, the Bangladesh chess team will not be given a visa. No other documents or recommendations will work. I never had such an experience in life.
un poco contro la retorica del post messo sopra.
“Potrebbe bastare tutto questo per capire quanto la Sardegna ha da offrire al mondo degli scacchi? Potrebbe, però il nostro umile pedone vuole giungere fino all’ultima traversa. Ha camminato a lungo sulla scacchiera, ma davanti a sé ha ancora case da conquistare”. “Attraverso i suoi ambasciatori scacchisti, tutto il mondo in questi giorni sarà della Sardegna. Tutto il mondo potrà sentire il vento di Maestrale sulla pelle, l’odore del mare nelle sue narici, i sapori della sua tradizione col suo palato, potrà scoprire le infinite tonalità dell’azzurro del suo cielo e del suo mare e potrà sentire come si dice nel modo giusto eja, ayo e il bianco in moto in sardo”
anticipo già l’obiezione più importante: ma la Sardegna non ha fatto nulla! Non c’entra! comunque avrebbe potuto citare questo “sfortunato” caso, giusto per sensibilizzare e fare pubblicità ad un atteggiamento francamente insopportabile da parte delle autorità italiane, e non solo crogiolandosi nel vento di maestrale sulla pelle…non di tutti certamente.