Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Abbiamo fatto muovere il Re. Una giornata indimenticabile, Karpov e Tiviakov all’ultima ‘lampo’

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Da sinistra Sergio Mariotti, Miso Cebalo e Anatolji Karpov sorridenti. (Foto di Giovanni Longo - chesslongo.com)

(di Sergio Mariotti in collaborazione con Giovanni Longo)
Amici scacchisti, oggi niente teoria dei finali e partite da me commentate. Voglio invece ricordare un evento che resta indelebile nella mia memoria: il torneo di San Giorgio su Legnano del 29 maggio 1995, con la presenza dell’allora Campione del mondo, Anatolji Karpov.

Andiamo però con ordine. A inizio anno appresi che l’amico di sempre Karpov stava programmando un tour in Europa, per promuovere il “Torneo telematico tra i Paesi del G7 e la Russia” e che avrebbe fatto tappa anche in Italia.

Da presidente federale in carica mi chiesi come pubblicizzare al meglio la sua presenza in Italia.

Pensai a una simultanea, ma Anatolji ne aveva già giocata una a Roma nel 1988, affrontando 25 big, come Ennio Morricone, Piero Angela, Enrico Ruggeri, Aldo Aniasi e altri.

Dovevo puntare più in alto. Fare giocare Karpov in un torneo, ma non uno ad inviti, a qualcosa che potesse avere molta più visibilità.

In un lampo mi vennero in mente i tornei semilampo di San Giorgio su Legnano, organizzati dal 1982 da Giovanni Longo e Alberto Meraviglia. Questi tornei (vinsi l’edizione del 1986) di anno in anno crescevano per numero di giocatori e l’edizione del 1994 aveva superato i 600 partecipanti.

Sapevo che la partecipazione a un torneo aperto a tutti non è gradito a un campione del mondo, perché è per lui troppo “rischioso”. Una sconfitta contro un giocatore di livello inferiore (in un semilampo può accadere) avrebbe fatto il giro del mondo, offuscando l’immagine del Campione Mondiale, ma sapevo anche che l’amicizia che mi legava a Karpov era più forte del rischio che correva.

Gli telefonai per chiedergli se avrebbe giocato un semilampo con centinaia di giocatori e come mi aspettavo la risposta fu: “Sergio, per la nostra amicizia accetto la tua proposta” (!!).

Forte di questo successo telefonai a Giovanni Longo e gli dissi a bruciapelo “Giovanni, vuoi che tra i partecipanti a San Giorgio di quest’anno ci sia anche Karpov?”.

Giovanni restò in silenzio per diversi secondi e poi ricordo le sue tremanti parole “Sergio ma stai parlando seriamente? Hai detto Karpov?”.

Avevo capito che era tra l’incredulo e il tramortito. Risposi alla Mariotti “e che ti sembra che ti telefono per scherzà? Ho detto Anatolji Karpov campione del mondo, che non lo conosci?”. Dopo un secondo Giovanni mi rispose urlando “Siiii!! Karpov a San Giorgio è un sogno che desidero si avveri”.

Karpov “sul ring” (foto chesslongo.com)

Il sogno si avverrò il 29 maggio 1995. Tra i 926 partecipanti c’era anche un nome che nessuno si sarebbe mai aspettato, Anatolji Karpov.

Il duo Longo – Meraviglia si superò nell’organizzare l’evento, al punto che lo stesso Karpov mi disse: “Mai nella mia vita ho visto tanta gente in un gremito palazzetto dello sport alzarsi in piedi al mio ingresso, per attribuirmi un lungo applauso”. Quell’applauso, campassi cent’anni, non lo scorderò, e ancora oggi al pensiero mi emoziono, ma le emozioni della giornata le lascio all’articolo che l’amico Adolivio Capece scrisse per L’Italia Scacchistica.

In centro Anatolji Karpov seguito da Stefano Tatai e Alberto Meraviglia. A sinistra Giovanni Longo (foto chesslongo.com)

Io mi limito a citare i fortunati che giocarono col campione del mondo. Il francese De Gremont (CM); gli italiani Ennio Arlandi (MI), Fabrizio Bellia (MI), Renzo Mantovani (MI) e Massimiliano Tortarolo (M); i croati Miso Cebalo (GM ci ha recentemente lasciati) e Branko Rogulj (MI), il GM georgiano Igor Efimov.

Karpov gioca la Francese (foto chesslongo.com)

Tutti sconfitti da Karpov, mentre il GM russo Sergey Tiviakov pareggiò al settimo turno, finendo il torneo ex aequo con Karpov a 8,5 su 9.

Ai lati di un tecnico televisivo, a sinistra Anatolji Karpov e a destra il M.I. Fabrizio Bellia. (foto di Giovanni Longo – chesslongo.com)

Ed ecco la sorpresa: Tiviakov venne da me, Longo e l’arbitro principale Franca Dapiran, invitandoci di proporre a Karpov di evitare lo spareggio tecnico, ma di fare un mini match di spareggio.
Karpov accettò la sfida, ma solo su due partite: qualora il risultato fosse rimasto in parità, il vincitore sarebbe stato quello degli spareggi.

Arriva l’imprevisto: Tiviakov vince la prima partita, Karpov deve vincere la seconda per riportarsi in parità.
La seconda partita è da giallo. Karpov è sicuramente in vantaggio posizionale, ma il tempo trascorre.
Longo e io siamo tesissimi e pensiamo entrambi: “avere il Campione del mondo e non vederlo vincitore ha dell’incredibile”.
I minuti trascorrono inesorabili e solo a pochi secondi dallo scadere del tempo Karpov costringe Tiviakov alla resa. Dagli spareggi apprende che ha vinto il torneo (!!), è la fine di un incubo.

Fu una giornata indimenticabile. Chi vuole riviverla lo può fare guardando il film-documentario, realizzato per l’occasione dal regista cinematografico e Maestro di scacchi Doriano Spinelli “Abbiamo fatto muovere il Re” (https://www.chesslongo.com/abbiamo-mosso-il-re/) con le musiche regalateci dal grande Ennio Morricone, che – come tutti sappiamo – era un appassionatissimo giocatore di scacchi.

Il torneo è entrato nel Guinness dei primati per aver stabilito il record di partecipanti a un evento scacchistico in Italia: 926 giocatori (!!).

Tantissimi appassionati! (foto chesslongo.com)

Ed ecco l’articolo di Adolivio Capece, tratto da L’Italia Scacchistica n. 1078 del luglio 1995.

“926 giocatori tutti insieme. In questo piccolo grande numero è racchiusa la storia di una giornata memorabile, il 29 maggio 1995, al Palazzetto dello sport di Castellanza: una giornata difficile da raccontare, impossibile da dimenticare per chi ha avuto la fortuna di viverla.
Grazie ad Alberto Meraviglia, grazie a Giovanni Longo, ancora una volta artefici del grande evento.
Per una volta, in più di vent’anni di attività giornalistica, credo che non si possa né si debba fare una cronaca, ma solo far rivivere emozioni.
Emozioni… L’ingresso trionfale di Anatolij Karpov nel Palazzetto dello sport di Castellanza, accolto da un applauso caloroso e prolungato… e più di una lacrima di commozione è stata vista scorrere sui volti, a cominciare da quello di Giovanni Longo e Alberto Meraviglia, magnifici organizzatori insieme ai tanti altri che hanno lavorato nell’anonimato.
Emozioni… la gioia per il nuovo eccezionale record di partecipazione…
Emozioni… le partite di Karpov, con il campione posto su un palco al centro del palazzetto, un vero e proprio ring, ed una Erika Agosto a fare da «ragazza pon pon» all’inizio di ogni turno.
E alla fine la vittoria assegnata a Karpov dopo un mini match di due partite tra Anatolij e il suo bravissimo antagonista Sergey Tiviakov.
Un duello avvincente, che faceva passare in secondo piano la lotta per il titolo italiano, che vedeva Ennio Arlandi prevalere per spareggio tecnico su Renzo Mantovani e Mario Lanzani.
Karpov comunque grande protagonista, assalito dai fan, assediato «nello spogliatoio» dai cacciatori di autografi, un vero Numero Uno.
Forse mai, nella sua pur prolungata carriera, aveva assaporato una tale manifestazione di simpatia. Ha giocato rischiando, ed ha vinto. Forse non così nettamente come qualcuno pensava, ma questo lo ha reso più… umano e simpatico”.

Concludo con la partita tra Karpov e Tiviakov, quella che designò il vincitore.

Lo spareggio tra Karpov (a sinistra) e Tiviakov (a destra). Un vero “duello”. (foto chesslongo.com)

Karpov – Tiviakov
San Giorgio su Legnano, 29.5.1995
(la partita che ha deciso la vittoria di Karpov)


Spero che questo articolo (realizzato in collaborazione con Giovanni Longo, che ha fornito tutte le notizie storiche relative all’avvenimento in oggetto) sia stato di vostro gradimento, perché per me e per chi vi ha partecipato è stata una giornata indimenticabile e sicuramente uno dei più grandi avvenimenti della nostra vita scacchistica.

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