Uno Scacchista

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La Russia diventa una Federazione asiatica

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Filatov, presidente della CFR, alla riunione della ACF (Eteri Kublashvili)

(UnoScacchista)
La notizia, annunciata da tempo, è ora confermata: la Federazione scacchistica russa (CFR) sarà dal 1 maggio parte della Federazione scacchistica asiatica (ACF). Il passaggio dall’Unione Scacchistica Europea (ECU) era stato reso tecnicamente possibile dalla decisione del Consiglio direttivo della FIDE dello scorso 21 febbraio ed è ovviamente un fatto dai molti risvolti politici.

La decisione della CFR di chiedere l’ammissione all’ACF nell’aprile del 2022 era stata chiaramente una reazione alle sanzioni verso la CFR e verso i giocatori russi, banditi dalle competizioni internazionali in seguito all’invasione dell’Ucraina di due mesi prima.

Il procedimento burocratico ha richiesto prima l’approvazione da parte della FIDE, che, come specificato un una nota ufficiale, ha dato il nulla osta alla richiesta della CFR, lasciando alla ACF piena libertà di decidere se accettare o no la CFR tra le proprie federazioni. Nal fare ciò, la FIDE aveva anche preso due decisioni pratiche:

  1. rivedere la Zone in cui sone suddivise le aree mondiale, rinominando la Zona 1.6 (Russia) in Zona 3.8, con effetto dal 1 maggio 2023 nel caso di votazione positiva da parte della ACF;
  2. adottare uno schema facilitato per il cambio di federazione da parte dei giocatori russi che faranno domanda di trasferirsi presso una federazione della ECU, eliminando la tassa di trasferimento e rendendo il passaggio immediato e senza restrizioni.

I comunicati ufficiali della ECU del 30 gennaio e del 22 febbraio hanno fatto eco alle decisioni della FIDE, confermando in maniera inequivocabile le motivazioni della esclusione della CFR e dei suoi atleti dalle competizioni da lei organizzate.

Durante la riunione dell’ACF che si è svolta ieri ad Abu Dhabi, i delegati votanti si sono espressi in maniera netta a favore dell’ammissione della CFR, con 29 voti favorevoli, 1 contrario e 6 astensioni. Il passaggio avverrà ufficialmente il 1 maggio 2023, come ha confermato la CFR in un comunicato in cui esprime anche grande soddisfazione per la decisione dell’ACF.

Da quella data i giocatori russi verranno inseriti nelle varie competizioni continentali asiatiche, di fatto aggirando le sanzioni ECU e arricchendo il continente, già una super-potenza mondiale potendo contare sui giocatori cinesi, indiani e uzbeki, con il grande numero di Grandi Maestri russi.

Un’osservazione statistica immediata è che il nuovo campione del Mondo, che uscirà il 30 aprile del match tra Nepomniachtchi e Ding Liren, sarà certamente per la prima volta un giocatore asiatico. Assieme al titolo di Campionessa del Mondo, che sarà di nuovo di una giocatrice cinese, e al titolo olimpico vinto dall’Uzbekistan, l’Asia sarà vicinissima a celebrare un dominio impensabile fino alla fine del secolo scorso, con la sola Ucraina in grado di opporsi a tale strapotere con la vittoria nelle Olimpiadi femminili a Chennai (quanto valore simbolico in ciò!)

Filatov e Kobalia ad Abu Dhabi per la riunione della ACF di fine febbraio 2023

In questo scenario in radicale mutazione, il Campionato Europeo Individuale 2023 che verrà inaugurato domani a Vrnjacka Banja (Serbia) sarà l’ultimo torneo nel quale i giocatori russi giocheranno sotto la bandiera della FIDE. Saranno ben 40, tra cui Esipenko, Sarana (che si è già trasferito in Spagna) e Aleksandra Goryachkina, recentemente abbastanza critica con la CFR ma che ancora non si è espressa sulle sue intenzioni future. Giocherà anche Mikhail Kobalia che, come molti suo connazionali hanno già fatto in passato, giocherà solo per pochi giorni sotto la bandiera della FIDE: un bell’esempio di opportunismo (permesso dalla FIDE), dato che il russo è stato uno dei rappresentanti della CFR al summit della ASF di ieri!

A lottare per i posti in palio per i giocatori europei per giocare nella FIDE World Cup 2023 in programma ad agosto a Baku ci saranno quindi anche i giocatori russi, che dal 1 maggio potranno trasferirsi verso una federazione europea o finire per rappresentare l’Asia.

In Serbia giocheranno anche Daniele Vocaturo, Luca Moroni, Danyyil Dvirnyy, Sabino Brunello, Alessio Valsecchi e Michele Godena in rappresentanza dei nostri colori, mentre a Petrovac, in Montenegro, dal 17 al 30 marzo si svolgerà il Campionato Europeo Individuale Femminile 2023 con le nostre Marina Brunello, Olga Zimina, Tea Gueci, Elena Sedina e Melissa Maione in competizione contro, tra le altre, 9 giocatrici russe.


Ancora una volta la politica è entrata nel mondo degli scacchi, modificandone gli equilibri e gli aspetti organizzativi. Difficile prevedere le decisioni dei giocatori russi che potrebbero decidere di lasciare la loro federazione e, soprattutto, dissociarsi da chi ha deciso un’invasione militare che non accenna a fermarsi.

Che gli scacchi siano inevitabilmente anche terreno di propaganda e affermazione politica è qualcosa a cui siamo stati abituati, ma vedere una grande nazione scacchistica, guida per decenni dell’eccellenza scacchistica, voltare le spalle al continente nel quale è cresciuta e si è evoluta rappresenta un altro “segno dei tempi”, sicuramente non un buon segno.

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1 thought on “La Russia diventa una Federazione asiatica

  1. sono convinto che anche questo putin l’aveva gia’ preso in considerazione e preparato

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