WaZ: io tifo per Andreikin
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(UnoScacchista)
Domani 14 Gennaio inizia il 79° Tata Steel Chess Tournament, primo super-torneo del 2017. Inizialmente organizzato nella cittadina di Beverwijk e dal 1968 in Wijk aan Zee (da cui l’abbreviazione WaZ), il tradizionale torneo olandese vedrà due turni ospitati a Rotterdam (il 19 Gennaio, allo stadio De Kulp) e ad Haarlem (il 25 Gennaio al De Philharmonie). Tra i molti campioni presenti, ho fatto la mia scelta.
Il torneo “Masters” vede, come sempre, una buona combinazione di campioni affermati, giovani speranze e rappresentanti olandesi, con l’aggiunta del vincitore del torneo “Challengers” dell’anno precedente.
Quest’anno il gruppo dei primi della classifica Elo si è in un certo senso spezzato in due, a causa del Mondiale di New York: da una parte Carlsen e Karjakin (che si ritrovano a WaZ), dall’altra Caruana e Nakamura (che giocheranno l’Open di Gibilterra). Non mancano comunque i big tra i primi 10 della classifica Elo di Gennaio: Magnus Carlsen (1), Wesley So (4), Sergey Karjakin (8), Levon Aronian (9) e la stella locale Anish Giri (10). Carlsen a Karjakin avranno un’altra occasione per continuare il loro duello a tutte le cadenze, ma di grande interesse è vedere se Wesley So confermerà i brillanti risultato ottenuti nel 2016 anche alla presenza del Campione e del vice-Campione del Mondo. Non dimentichiamoci il tema della sfida a distanza tra Carlson e Caruana per il primo posto nella classifica Elo: se il norvegese avesse un torneo deludente a WaZ, probabilmente avremmo un nuovo leader dopo 5 anni e mezzo.
C’è poi una bella rappresentanza di giocatori ormai consolidati nella èlite scacchistica ma che devono ancora dimostrare la continuità e la tenuta necessarie per competere per i primissimi posti: Ian Nepomniachtchi (11, che ha già dimostrato le sue potenzialità), Pentala Harikrishna (12), Pavel Eljanov (15) e Radoslaw Wojtaszek (18).

Ci sono poi i giovanotti di belle speranze, quelli dai quali ci aspettiamo partite brillanti e fantasiose: il cinese Wei Yi (38) e l’ungherese Richard Rapport (40), che di recente si sono esibiti in un match amichevole, vinto da Rapport.
Aggiungiamo due giocatori sotto i 2700 e abbiamo quasi tutta la lista: l’olandese Loek Van Wely (49), tradizionale partecipante e “mina vagante” del torneo e l’indiano Baskaran Adhiban (102), vincitore del torneo Challenger del 2016.

A completare l’elenco dei partecipanti manca un giocatore giovane, forte, che ha già ottenuto prestigiose vittorie, è stabilmente sopra i 2700 da quasi 5 anni, ha anche partecipato a un Torneo dei Candidati e che però non è mai considerato tra i “big”: è per lui che ho deciso di tifare quest’anno, Dmitry Andreikin, 26 anni e attuale numero 24 del ranking mondiale.

(foto di Lars OA Hedlund)
Nato nell’ anno “magico” 1990, Dmitry dimostrò presto il suo talento, diventando campione del mondo Under-10 nel 1999 e vice-campione del mondo Under-12 (dietro Nepomniachtchi) nel 2002. Nel 2010, diventò Campione del Mondo Junior, per poi arrivare secondo nel Memorial Chigorin.
La prima grande affermazione sul grande palcoscenico fu nel 2012, quando vinse il 65° Campionato Russo. Questo risultato gli procurò molti prestigiosi inviti, come al Memorial Tal del 2013 (dove arrivò terzo con otto patte e una vittoria su Kramnik) ma, soprattutto, alla World Cup di Tromsø del 2013, dove, arrivando brillante secondo dietro Kramnik e battendo Karjakin, Svidler e Tomashevsky, si qualificò per il torneo dei Candidati di Khanty-Mansiysk (che verrà vinto da Anand). Arrivato al terzo posto tra i Candidati, Dmitry continuò il 2014 con la bella vittoria al FIDE Grand Prix di Tashkent.
Dopo un 2015 relativamente opaco, con solo un secondo posto al Memorial Capablanca de L’Avana, il 2016 ha visto Andreikin inanellare una bella serie di successi in tornei a vario formato: l’Open Hasselbacken di Stoccolma in Maggio, l’Abu Dhabi Masters in Agosto, il Campionato Europeo per Club di Novi Sad in Novembre e il Campionato Europeo Blitz di Tallinn in Dicembre.
Eppure, tutto questo importante curriculum non lo rende un nome di spicco nè un candidato a partecipare alla selezione per la squadra russa. Definito da Carlsen anni fa come “in prospettiva uno dei rivali più pericolosi“, Andreykin confessa in una lunga intervista a Шахматный бульвар di lavorare molto da solo, nella sua città natale, Ryazan, dove vive con la moglie Svetlana e la figlia. Elementi insostituibili dell’equilibrio di Dmitry, entrambe lo accompagneranno durante le lunghe giornate a Wijk aan Zee.

(foto di Ingemar Falk)
Come augurio per il suo torneo, riporto nel seguito la conclusione della partita vinta contro Predojevic all’Open Hasselbacken del 2016.

Nella posizione del diagramma, Andreikin chiude con un brillante sacrificio di adescamento, creando il bello schema geometrico della promozione del pedone in settima traversa che attacca un Cavallo, reso famoso dalla Bogoljubov-Alekhine del 1922
36. … Te2!! il Bianco ha abbandonato perchè a 37.Txe2 seguono 37. … f3+ e 38. … fxe2, con promozione inevitabile. Dopo 37. Cg3 Txe1 o 37.Td1 e3 il Nero guadagnerebbe comunque ulteriore materiale.
Buon torneo a tutti e auguriamoci belle partite.