E’ nata la F.S.I.
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(Riccardo M.)
Intendiamoci bene, non è nata oggi né ieri la Federazione Scacchistica Italiana. Per fortuna. La F.S.I. è nata infatti ufficialmente il 20 settembre del 1920, esattamente 97 anni fa. Da allora è stata sempre un punto di riferimento indispensabile per i nostri circoli e per gli appassionati del gioco. Buon compleanno!
Avvicinandoci a grandi passi al secolo di vita, dovremmo anche chiederci se la nostra Federazione Scacchistica (che per lungo tempo fra le due guerre fu “A.S.I.”, e di ciò riparleremo) abbia in ogni momento saputo far fronte, in questi 97 anni, alle esigenze degli scacchi e della cultura scacchistica del nostro Paese, se ad esempio si sia sempre sufficientemente eretta a difesa di certe meravigliose tradizioni che certo doveva sentire in primo luogo come “sue” (il torneo di Reggio Emilia, la rivista “L’Italia Scacchistica”), ovvero se, pur dovendo rinunziare a quelle, abbia saputo dare il via ad altre e diverse iniziative più allineate all’evolversi dei tempi.
Non semplice risposta. Luci ed ombre nella sua storia si sono forse alternate, ma la passione scacchistica in chi nei decenni l’ha guidata non crediamo sia mai mancata. Però l’amore per gli scacchi da solo non basta, no. Occorre anzitutto saperlo trasmettere e sapere (e voler) creare tutte le occasioni e le vie affinché questo obiettivo si concretizzi.
Ad esempio, e a proposito di “trasmissione” (di tradizioni e di cultura), ci sarebbe da chiedersi con quali modalità gli archivi cartacei storici della F.S.I. (almeno, noi sapevamo dell’esistenza di una ricca e storica Biblioteca Federale denominata “Giovanni Tonetti”) siano a disposizione del pubblico di soci, di appassionati, articolisti e curiosi, al fine di diffondere conoscenze e di accogliere e facilitare un divulgativo e positivo lavoro di ricerca quale potrebbe essere il nostro o quello di un qualunque studioso e storico degli scacchi.
Dove materialmente sono situati oggi quegli archivi? Da una ricerca ” in rete” vediamo che nel sito ufficiale della “Anagrafe delle Biblioteche Italiane” la “Biblioteca Giovanni Tonetti” risulta esistente ma “non censita” (l’indirizzo è ancora in Via Piatti 10 Milano, vecchio indirizzo della F.S.I.). Non vi è indicato alcun orario ufficiale. Cosa significa ciò? Dove in realtà si trovano e quando sono disponibili per la consultazione quei rari e antichi volumi che dovrebbero costituire un prezioso patrimonio pubblico? Ho l’impressione che “in rete” (sito F.S.I. e altrove) non si evidenzino facilmente tali primarie informazioni e temo che non molti siano gli appassionati che conoscano l’esistenza di una importante biblioteca storica federale.
Pertanto ci piacerebbe avere dalla F.S.I., la quale è custode di detti beni, anzitutto delle rassicuranti e circostanziate delucidazioni, e poi un più visibile e deciso impulso ad accedere ai beni stessi. Non dovremmo infatti mai dimenticare che (come scriveva un noto filosofo tedesco dello scorso secolo) “la cultura è l’unico bene dell’umanità che, se diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. Torneremo sull’argomento, augurandoci che nel 98° anno sia anche, tra le altre cose, meglio curato questo aspetto.
Oggi ci piace intanto parlare dei primordi della F.S.I., così come sull’organo ufficiale della stessa (che era appunto la sopracitata rivista “L’Italia Scacchistica”) li descriveva il direttore Alberto Batori.
Batori, viareggino, è stato un grande personaggio (come vedremo fra alcune settimane in altro articolo a lui dedicato), un personaggio fondamentale per le basi del movimento scacchistico nazionale. Un maestro e un divulgatore. Purtroppo scomparve prematuramente nel 1923 all’età di 39 anni.
Scriveva dunque così il bravissimo direttore di “L’Italia Scacchistica” nel settembre del 1921:
“Il Congresso Scacchistico di Varese è davvero da annoverarsi tra le più audaci iniziative. Ma quest’audacia piacque, e tutti vollero secondare i nobili intenti degli scacchisti varesini ed evitar loro un immeritato successo, che sarebbe stato anche una condanna per la vita scacchistica nazionale. Questa rivista, che tanta opera di affratellamento aveva costantemente svolto fra gli scacchisti, fu subito sostenitrice dell’iniziativa, scorgendo nella costituenda Federazione un immenso progresso per la cultura del nobile Giuoco, ed il coronamento di tale sua opera. Occorreva però spianar la via al Congresso di Varese risolvendo la questione della Federazione che, sia pur nominalmente, esisteva dal 1912, senza però aver mai conseguito una qualsiasi vitalità. Si profittò quindi del III Torneo de “L’Italia Scacchistica”, tenutosi a Viareggio nell’Agosto 1920, convocando gli scacchisti, ivi convenuti, onde risolvere la suaccennata questione. Tale riunione, indetta dai sigg. Prof. G.Orlandi ed A.Batori, ebbe luogo a Viareggio il 27 agosto del 1920. Lunga ed animata fu la discussione, ma anche feconda: si decise il più completo appoggio al Congresso di Varese, la sostituzione “ex novo” della Federazione, fu redatto uno schema di statuto.
La Federazione poteva ormai dirsi virtualmente costituita! Il Congresso di Varese aveva fin d’allora assicurato quel successo, che la sua ottima organizzazione rese poi addirittura splendido.
Il 20 Settembre 1920, a Varese, si proclamava ufficialmente costituita la Federazione Scacchistica Italiana, che compie in questo mese il suo primo anniversario di una esistenza feconda e gloriosa. La vasta opera che in un solo anno essa ha potuto compiere sia di monito a quelle poche associazioni che non hanno ancora compreso la necessità di federarsi”.
Alberto Batori fu un buon profeta e infatti la F.S.I. non è stata una meteora.
(L’Italia Scacchistica prima e dopo il 1920, quando appunto divenne “organo ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana”)
A presto, e ancora il nostro “Buon compleanno!” alla F.S.I.
Grazie agli autori per aver dato rilevanza ad un fatto,quello della biblioteca della FSI, che pochi conoscono. Anche io ho il catalogo citato nell’articolo e non sono riuscito a trovare altri riferimenti. Speriamo che con la pubblicazione dell’articolo altri interessati posssano fornire ulteriori informazioni.
Ti ringrazio, Marco. Anche le tue parole e le tue esperienze confermano la fondatezza delle mie considerazioni.
Quel catalogo, se non ricordo male, è del 1950 ed elenca circa 600 titoli italiani e stranieri; alcuni antichi e, ovviamente, tutta L’Italia Scacchistica che a quella data voleva dire dal 1911 al 1949, esclusi 1944 e 1945 a causa del periodo bellico. Un’ottima scelta quella delle due immagini della rivista prima e dopo il 1920!