Uno Scacchista

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La FIDE e i diritti di trasmissione delle mosse

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(Uberto D.)
Esiste un diritto di copyright sulle mosse delle partite di scacchi? Se sì, chi ne è il proprietario? I giocatori, gli organizzatori o la Federazione internazionale? La FIDE ha pubblicato una bozza di regolamentazione in merito e accetta commenti e suggerimenti fino a fine Maggio.

La discussione sulla proprietà delle mosse giocate sulla scacchiera è molto antica. Una prima traccia oggettiva si trova nel regolamento del Torneo di Londra del 1851, nel cui libro del torneo Staunton riportava che era espressamente vietato pubblicare le partite senza l’esplicito consenso del comitato organizzatore.

The Chess Tournament London 1851

Più avanti quasi tutti i Campioni del Mondo, da Steinitz a Lasker, da Alekhine a Capablanca fino a Fischer (con l’eccezione dei campioni sovietici) hanno tentato di garantirsi una parte di guadagni dalla pubblicazione delle mosse delle loro partite, considerandole equivalenti a “opere d’ingegno” se non addirittuta “opere d’arte”.

Mentre è ovvio come la pubblicazione di contenuti elaborati a partire dalle mosse (articoli, libri, audiovisivi…) sia coperta dal diritto d’autore, si è nella pratica affermato il concetto che le singole mosse, in quanto “fatto” avvenuto, ricadano all’interno del concetto di cronaca e pertanto libere da qualsiasi vincolo per la loro diffusione in diretta attraverso i media. Se un tempo questo voleva dire poco, oggi, con l’avvento di Internet e dei social Media, ciò consente un libero accesso alle mosse (in diretta o con un breve ritardo per motivi di lotta al cheating).

D’altra parte, la disponibilità di mosse in diretta ha aperto la possibilità di organizzare servizi di commento in tempo reale alle partite delle manifestazioni principali e tutti noi abbiamo potuto beneficiare da ciò: poter ascoltare i commenti di famosi GM durante lo svolgimento delle partite è sia utile che divertente. Per quanto mi riguarda lo considero un ottimo strumento per la diffusione del gioco, in particolare verso coloro che, vivendo lontano dalle sedi dei principali tornei, hanno comunque la possibiltà di viverli molto più intensamente che tramite le cronache di riviste e periodici.

Ciò detto, è da qualche anno che sono stati tentati meccanismi di diffusione a pagamento via Internet delle partite, senza però che nessuno di essi sia stato coronato da successo. Tutto ciò è cambiato da quando, nel 2012, la FIDE ha concesso alla società AGON i diritti di organizzazione e sfruttamento del ciclo mondiale. A partire dal ciclo mondiale 2015-2016, AGON ha più volte tentato di avocare a sé il diritto di sfruttamento commerciale delle mosse giocate, arrivando fino a citare in giudizio quei siti web che avrebbero organizzato la diffusione delle partite in diretta.

I giudizi di un tribunale USA e del tribunale di Mosca hanno però ribadito che le singole mosse appartengono alla “cronaca” e che, in quanto “fatti” non sono soggetti a nessun copyright, sconfessando ufficialmente tutta la strategia commerciale aggressiva di AGON.

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Nulla impedisce ad AGON, e più in generale agli organizzatori, di vendere i diritti su tutto ciò che viene generato dalla partite: video in diretta, interviste ai giocatori, diretta delle conferenze stampa, eventuali pubblicazioni o documentari sugli eventi,… Ciò significa che AGON, come qualunque altro organizzatore, deve competere con altri operatori commerciali per i servizi di commento in diretta ma può offrire servizi a maggior valore, come ad esempio le dirette video, che gli altri soggetti dovrebbero acquistare da loro se volessero offrire un servizio analogo.


Insomma se da un lato i giocatori (i protagonisti delle partite) hanno rinunciato a qualsiasi diritto di proprietà sulle mosse e gli organizzatori (che creano gli eventi) hanno sì i diritti di sfruttamento su quello che succede “attorno alle partite” ma non sulle “mosse” delle partite, chi è rimasto fuori? La Federazione Internazionale, ovviamente, che, con una mossa a sorpresa, ha pubblicato il 15 Marzo scorso una prima bozza di quella che hanno chiamato “FIDE Live Moves Broadcasting Policy” (“Politica della FIDE in merito alla distribuzione in diretta delle mosse”).

FIDE Live Moves Broadcasting Policy

Il documento, che potete scaricare (in inglese) qui, è una paginetta e mezzo in cui la FIDE definisce nell’articolo 2 i propri capisaldi della strategia di gestione della trasmissione delle mosse in diretta (la mia traduzione non ha valore ufficiale, ovviamente):


2. Diritto di organizzare la trasmissione in diretta delle mosse

2.1. La FIDE ha il diritto esclusivo di organizzare la trasmissione mossa-per-mossa dal vivo degli eventi FIDE (il “Diritto di trasmissione”). La FIDE può, a sua assoluta discrezione, assegnare questo diritto a terze parti, inclusi gli organizzatori degli eventi FIDE e/o i loro agenti commerciali nominati.
2.2. L’esclusività del “Diritto di trasmissione” si estenderà solamente per la durata della partita trasmessa. Dopo la fine della partita le mosse potranno essere usate senza nessuna restrizione.
2.3. L’uso di al massimo dieci (10) mosse consecutive in un elemento di comunicazione (ad esempio su una pagina web o in un video) saranno considerati come un uso ragionevole che non interferisce con il “Diritto di trasmissione”


Seguono poi alcuni articoli sulle violazioni, le sanzioni e le modalità di erogazione delle sanzioni, ma l’articolo 2 è sicuramente quello più rilevante.

Di fatto, la FIDE tenta di riuscire dove AGON ha fallito: avocare a sé il diritto di trasmissione delle mosse, per poi cederlo, immaginiamo a pagamento, a soggetti commerciali (come AGON) che li potranno sfruttare in esclusiva. Non è chiaro, almeno a me, cosa si intenda con “Eventi FIDE”, se solamente gli eventi legati al ciclo mondiale o qualunque evento che si svolge sotto l’egida della FIDE, ma il messaggio è chiaro: la trasmissione delle mosse dal vivo non sarebbe più di pubblico dominio ma diventerebbe proprietà di un soggetto giuridico (per di più in regime di virtuale monopolio).

Senza entrare nel merito delle capacità organizzative di FIDE e di eventuali terze parti (come AGON), è chiaro che questa bozza di regolamento mira a far valere il principio che le mosse possono essere coperte da un diritto di esclusiva per la loro trasmissione in diretta (aggirando l’ostacolo della impossibilità di coprirle con un diritto di proprietà) e che tale diritto appartiene alla Federazione Internazionale in quanto depositaria del “bene supremo” degli scacchi.

Mi sfugge, sinceramente, come questa politica possa essere funzionale alla diffusione e allo sviluppo del gioco degli scacchi, che è l’obiettivo fondante della FIDE (Articolo 1.3 dello Statuto), ma negli ultimi decenni la Federazione ha spesso dato prova di illogicità (ad esempio organizzando eventi laddove i diritti non erano uguali per tutti i giocatori, nonostante ciò sia espressamente vietato dal citato Statuto).


Quello che possiamo fare noi appassionati è comunicare alla FIDE il nostro pensiero e i nostri suggerimenti sulla questione. Possiamo farlo entro il 31 Maggio inviando una email all’indirizzo office@fide.com della FIDE. Come UnoScacchista siamo disponibili a raccogliere i vostri commenti e ad organizzarli in una email che rappresenti la più ampia parte dei nostri lettori. Non saremo un grande numero nei confronti della FIDE, ma comunque “Gens Una Sumus”.

Fate sentire la vostra opinione.

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